Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      KUGU - KUHL FILIPPO GIACOMO
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      Quiudi è chiaro che il fenomeno della rugiada è preceduto dal raffreddamento dei corpi su cui ella si posa. Questo raffreddamento è per conseguenza la causa immediata della precipitazione del vapore contenuto nell'aria, i cui strati inferiori si raffre I-dano pel contatto con superfìcie divenute più fredde. Quiudi tutte le circostanze che tendono ad accrescere l'umidità dell'aria, concorrono a favorire hi formazione della rugiada. Una leggiera corrente d'aria proveniente da un mare, da un lago, da un fiume, ove l'evaporazione sia stata attiva, è favo revolÌ8sima. In Egitto la rugiada ò molto abbondante quando spirano i venti del nord ; in Francia quando spirauo quelli del sud e dell'ovest. Ciò nondimeno uu vento troppo forte si oppone alla for mazione della rugiada, poiché gli strati d'aria pas saudo rapidamente sui corpi raffreddati, non hanno il tempo sufficiente di raffreddarsi e deporre la loro umidità. Inoltre un forte vento favorirebbe l'evaporazione della rugiada già formata. Il raffreddamento poi dei corpi succede per l'irradiazione naturale del calorico verso gli spazi celesti (V. Calorico). Alle stesse cause è dovuta la formazione della brina, la quale non ò altro che rugiada cristallizzata per uu freddo più intenso (V. Brina).
      Crediamo opportuno riferire qui una lettera che su questo argomento scriveva, non molti anni sono, il prof. Zautedeschi al padre Secchi:
      c Ho l'onore di rassegnarle un esemplare delle mie lettere intorno all'origine della rugiada e della brina. Vedrà ella come in questa mia stampa mi sia tenuto lontano da ogni polemica, ed abbia unicamente registrati i fatti fondamentali della scienza.
      e II modo di manifestarsi della rugiada e della brina, il suo inalzarsi dal suolo nelle ore prossime al tramonto del sole, che é l'ora del massimo freddo, fu il primo mio studio sperimentale: le circostanze che accompagnano questa idrometeora furono diligentemente esaminate in tutte le notti calme e serene, nelle quali in Italia e nei dintorni di Parigi feci le mie osservazioni. Conobbi esservi un limite, oltre il quale la rugiada e la brina non sono più sensibili, e che questo limite varia, al variare del grado di umidità e della temperatura dell'aria.
      « Con esperimenti comparativi ho determinato d'onde proceda il vapor acqueo necessario alla formazione della rugiada e della brina. Esso non proviene né tutto dall'aria per raffreddamento, nè tutto dal terreno. La maggior copia è di quello che s'iualza dalla terra; a questo tien dietro quello di soprasaturazione dell'aria ; nè devesi dimenticare quello di evaporazione dalle foglie delle piaute, che è in minima quantità. La media umidità relativa del giardino nel quale feci le mie osservazioni fu di 55 gradi dell'igronometro di Saussure. L'igrometro che riceveva l'umidità dalla sola aria non s'inalzò mai, nell'ora del massimo freddo, al di là di 70 gradi ; l'igrometro che riceveva l'umidità e dall'aria e dal terreno si portò siuo a 95 gradi; quello che riceveva l'umidità dall'aria, dal terreno e dalle foglie di alcune pianticine si portò sino al massimo dell'umidità, cioè a 100 gradi. Per tal modo conobbi che l'umidità relativa dell'aria fu di gradi 15, quella del terreno di gradi 25, e quella dell'evaporazione delle foglie delle pianticinedi gradi 5. Questi numeri non sono assoluti. Va-riauo essi al variare delle circostanze dell'atmosfera, cioè della temperatura e dell'umidità relativa in notti sempre calme e serene; ma in tutte le circostanze del vapor acqueo proveniente dalla terra fu sempre maggiore di quello di soprasaturazione dell'aria, e quello di evaporazione delle pianticine fu sempre minore. L'esperimento parmi del tutto nuovo e decisivo.
      « Mi studiai con replicati e penosi esperimenti di determinare d'onde provenga il freddo necessario alla condensazione del vapore acqueo formante la rugiada e la brina. Con osservazioni comparative mi sono convinto che il freddo dell'aria precede quello dei solidi rugiadosi, e che i solidi non si raffreddano al dissotto della temperatura dell'aria circostante, presa alla medesima altezza, sempre però in notti calme e serene. Venni in chiaro, col mio anemoscopio verticale a bilancia, , che il freddo notturno deriva da colonne di aria fredda discendenti. Riscontrai che la superficie del suolo e della stessa neve che lo ricopre è sempre più calda dello strato d'aria sovrastante, e che partendo da questo strato la temperatura dell'aria è crescente. Su tutti questi fatti io resi giustizia a quei fisici che mi hanno preceduto, ed ho registrato quello che è dovuto alle mie osservazioni, ed esperimenti dei miei amici.
      « Non ho dimenticato di verificare l'influenza che esercita l'elettricità nella deposizione del vapore acqueo sopra dei solidi. Posi fine a queste mie lettere con due applicazioni utili all'agricoltura e all'igiene, sempre con la scorta della storia e delle mie esperienze. Io fo voto che i fisici nelle aperte campagne, in notti serene e calme, ripetano tutte queste osservazioni, le quali completano la teoria della rugiada e della brina».
      RUGII (ietnogr.). — Popolo antico della Germania nella Pomerauia Ulteriore, aveva per capitale liti-giura. Nel secolo v fondarono nella Germania meridionale un impero che componevasi della Moravia e dell'Austria presente. Quest'impero, detto liu-giland, fu conquistato da Odoacre verso il 487. Dopo la distruzione dell'Impero di Odoacre per gli Ostrogoti, il Rugiland divenne l'asilo degli Eruli. Nel 518 i Lombardi posero stanza in quel paese e respinsero gli Eruli nella Scandinavia. 11 nome di Rugiland allora scomparve.
      RUHL Filippo Giacomo (biogr.). — Convenzionale fraucese, nato presso Strasborgo, morto il 30 maggio 1795 a Parigi, aveva studiato teologia a Strasborgo ed occupava il posto di rettore a Durkeim, quando ebbe il destro di fare un lavoro utile pel conte regnante di Linange, che lo nominò consigliere aulico, gli affidò l'amministrazione delle finanze, e lo pose a capo della sua cancelleria. Ma non appena scoppiò la rivoluzione, Rubi accorse a Parigi. Egli divenne successivamente amministratore dello 8partimeuto del Basso-Reno, deputato all'Assemblea legislativa nel 1791, alla Convenzione nel 1792, sedè sempre all'estrema sinistra, ove si segnalò per la sua violenza. Era in missione quando Luigi XVI fu condannato; ma i suoi discorsi per giustificare la condanna di quell'infelice monarca ben mostrano quale sarebbe stato il suo
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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