Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      KtJFO EGNAZIO - RtJFO MlNtTClO
      Africa per amore di lucro, e mentre trovavasi ad Adrumeto dicesi vedesse una douoa di sovrumana bellezza, la quale gli profetizzò cbe avrebbe rivisitato un giorno l'Africa come proconsole. Spinto da questa visione, tornò a Roma, divenne questore e pretore nel regno di Tiberio, ed ottenne di poi ri consular imperium e gli ornamenti trionfali, e da ultimo il governo dell'Africa, com'eragli stato predetto (Tacit., Annui., xi, 20, 21 ; Plin., Ep., vii, 27). Alcuni scrittori moderni suppongono che questo Curzio Rufo fosse padre di Q. Curzio Rufo lo storico.
      RUFO Egnazio (biogr.). — Amico di Cicerone, era un cavaliere romano, il quale par facesse molti affari nelle proviucie come banchiere ed appaltatore di tasse. Cicerone lo raccomanda frequentemente ai governatori delle provi ucie, come ad esempio, a Q. Filippo (ad Fam., xm, 73, 74), a Quinzio Gallio (ad Fam., xm, 43, 44), ad Apulejo (ad Fam., xm, 45) e a Silio (ad Fam., xm, 47). Cosi Ciceroue come il suo fratello Quiuto avevano affari particolari con esso lui (ad Att., vii, 18, §4; x, 15, ecc).
      RUFO M. Egnazio figliuolo probabilmente del precedente, era edile nel 20 av. C., e si acquistò tanta popolarità in quest'ufficio, principalmente nello estinguere gl'incendii per mezzo de'suoi servitori, che ottenne il pretorato per l'anno segueute, cou-trariamente alle leggi, le quali portavano che un certo tempo scorresse fra gli ufficii di edile e di pretore. Incoraggiato da questo successo, tentò assicurarsi il consolato per l'anno segueute, 18 av. C.; ma ricusando il cousole C. Seuzio Saturnino di ricevere il suo nome come uno dei candidati, eutrò in uua congiura con persone di mal nome per assassinare Augusto. Scoperto in questi disegui di perduellione, fu carcerato ed ucciso (Veli. Pat., il, 91 93: Dion. Cas*., un, 24).
      RUFO Faenlo o Fenio (biogr.). — Fu nominato da Neroue prefetto dell'auuoua uel 55 dell'era nostra, e si acquistò il favore del popolo coll'adempiere i doveri di quest'ufficio senza por la mira al alcun privato emolumento. Ei fu conseguentemente nominato prefetto delle coorti pretoriane con Sofonio Tigellino nel 62. desiderando Neroue, mediaute la elevazione di Rufo, controbilanciare l'impopolarità di Tigellino. Ma Rufo non ebbe mai molta influeuza sull'imperatore, e tutto il potere reale era nelle mani del collega suo Tigellino, il cui spirito depravato era più affiue a quel di Nerone. In giunta a ciò, la sua amicizia con Agrippina lo aveva reso oggetto di sospetto a Nerone, ed ei fu perciò iu-dotto più facilmente a prender parte alla cospirazione di Pisone nel 65. Alla scoperta di questa congiura fu costretto a por fine alla propria vita, il che non fece con la stessa fermezza della più parte de' suoi complici. 1 suoi amici condivisero la sua caduta, ed uno fu sbandito semplicemente a cagione delia sua intimità con lui (Tac., Ann., xiii, 22, ecc.).
      RUFO L Mescinio (biogr.). — Questore di Cicerone in Ciliciu uel 51 av. C., della cui condotta uffiziale Cicerone si lagna ad Attico nei termini più violenti (ad Att , vi, 3, 4). Alla sua partenza dalla provincia Cicerone lasciò Tirone a Laodicea ad assestare i suoi conti con lui: e a cagione delle male intelligenze che nacquero da quest'accomo-
      damento Cicerone gli scrisse una lunga lettera esistente (ad Fam , v. 20). Ma quantuuque Cicerone censuri agramente Rufo nella sua lettera ad Attico, gli largisce somme lodi in una lettera in cui lo spinge a sposar la parte di Pompeo allo scoppio della guerra civile (ad Fam., v, 19). Dipoi (46) Cicerone scrisse a Rufo una lettera di consolazione, parendo mal contento della sua posizione (ad Fam., vi, 21). Nel medesimo anuo Ciceroue lo raccomaodò a Servio Sulpicio governatore d'Acaja. nella quale provincia Rufo aveva qualche faccenda che richiedeva la sua presenza (ad Fam., xiii, 26, 28) Dopo la morte di Cesare si uul alla parte repubblicana e servì sotto Cassio Longino, che lo maudò contro Tarso.
      Il nome di L Mescinio Rufo occorre frequente-meute nelle medaglie come triumviro della zecca sotto Augusto, e pare da queste medaglie ch'ei tenesse quest'ufficio negli auui 17 e 16 av. C. Ne rechiamo una iuteressaute. Sul dritto è un cippo con inscrittovi Imp. C/Es. Aug. comh. cons , vale aFig. 5788. — Medaglia di L. Mescinio Rufo.
      dire: Imperator Gcesar Augustus communi con-setisu, e iutoruo al cippo , L. Mkscinius Rukus HI via: sul rovescio entro una ghirlanda di quercia sta scritto: J. 0. M. S. P. Q. R. V. S. Pn. S. Iup.
      C/fi*. quoo pkil eu. ii. p. in ami». atq. tllan. s. e., Valea dire: Jovi Optimo Maximo S. P. Q. R. votum suscfptum prò salute imperatoris Ccesaris quod per eum res publica in ampliore atque tranquilhore statu est. Quest'iuterpvetazione è confermata dal fatto, che dopo la scoufitta di Varo, alcuni anni dopo, noi leggiamo che furono votati giuochi a Giove Ottimo Massimo da Augusto, si respublica in meliorem 8 tatù m vertisset <Svet., Aug., 23; Eckhel. voi. v, p. 252, ecc.).
      RUFO Mlnnclo < biogr.). - Fu console nel 221 av. Cr. cou P. Cornelio Scipione Asiua, e guerreggiò col suo collega contro gli Istriani ch'ei sottomise (Eutrop., in, 7; Oros., ìv, 13; Zonar., viii, 20). Nel 217 av. Cr. Rufo fu nominato magister equitum al dittatore Q. Fabio Massimo, ch'era stato chiamato a quest'ufficio dopo la sconfìtta disastrosa dei Ro-maui alla battaglia del Trasimeuo. La politica cauta di Fabio spiacque al carattere impetuoso di Rufo, il quale eccitò il malcontento dei soldati e del popolo contro il sistema lento e difensivo del dittatore. Certi riti religiosi chiamarono Fabio a Roma, ma prima della sua partenza ingiuuse a Rufo di non arrischiare per niun modo una battaglia; i Buoi ordini non furono però eseguiti. Rufo cominciò immediatamente un sistema offeusivo, e riuscì a viucere una divisione cousiderevole delle truppe di Auui baie. Questo successo acquistò a Rufo tale una popolarità iu Roma, che sulla proposta del tribuno Metilio fu votata una legge che conferiva al mastro dei cavalli potere uguale a quello del dittatore. In conseguenza di ciò l'esercito romano fu diviso, e
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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