Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RUFINO - RUFINO LICINIOimpedir loro di congiurare a Costantinopoli alla propria rovina, Rufino indusse gli Unni ed i Goti a fare incursioni nell'Impero. I primi giunsero dalla Scizia per mare, sbarcarono nell'Asia Minore e portarono la desolazione fino ad Autiocbia, ove fu impedito il loro avanzimi. I Goti furono incontrati dal prode Stilicone, il quale, a cagione delle mene di Rufino, toccò più disfatte che vittorie e non potè castigare i barbari come meritavano. Egliuo però si ritirarono e Stilicone s'iudettò cou Gaina, alleato gotico d'Arcadio, per roviuare Rufiuo. Gaina si procacciò tosto l'ajuto de'suoi ufliziali e si avvicinò a Costautiuopoli sotto pretesto di far passare le sue truppe a rassegna dall'imperatore. Rufiuo aveva indotto iu quel mezzo Arcadio a crearlo co-imperatore, ed ameudue partirouo da Costantinopoli per farsi iucontro all'esercito e far la proclamazione in presenza di Gaina e de'suoi soldati, che credevano devoti al ministro onnipotente. Rufino era cosi sicuro della sua uomiua, che aveva già fatto couiar monete con la propria effigie per distribuirle ai soldati. Arcadio e Rufiuo giunsero al campo di Gaiua il 27 novembre del 395, e la solenuità stava per aver luogo, quando uuo dei soldati di Gaiua si avventò improvvisameute sopra Rufiuo, che stava al fiauco dell'imperatore, e gl'immerse la spada nel petto. Altri imitarouo l'esempio di lui e in un momento Rufino fu spacciato. La sua testa mozza fu infitta su uua picca e recata a mostra pel campo. Auche la sua mano destra fu recisa, ed un soldato la portò attorno esclamando in dileggio: « Elemosina, elemosina alla mauo che non fu mai sazia di preudere! » Arcadio fuggi costernato dalla scena dell'assassinio, ma i suoi timori furouo tosto raccheti, e couseutl a confiscare gli averi immeusi di Rufiuo, de'quali Eutropio, coadjutore occulto dell'assassinio, s'ebbe la parte leouina. Altri, spogliati da Rufiuo, sforza-ronsi riavere la loro proprietà , fiuchè Arcadio emanò un editto, ad istigazione d'Eutropio, che dichiarava quel cb6 rimaneva dell'avere di Rufiuo proprietà imperiale, vale a dire d'Eutropio. La moglie e la figliuola. di Rufiuo furono esiliate a Gerusalemme, ove morirouo dopo molti auui. Rufiuo era fratello di sauta Silvia.
      Vedi : Claudiano, RufinusSuida, s. v. 'Pou^Tvo? — Sozom. (vii) — Zo8iuio (iv, 5) — Filostorgio (xr, 1, ecc.).
      RUFINO (stor. letter.). - Nome annesso ad un poemetto latino in veutidue versi, intitolato Pusiphaes fabula ex omnibus metri horatianis, la quale, come porta il uome, coutieue un esempio di ciascuno dei varii metri adoperati da Orazio. Fu pubblicato la prima volta da Cruquio (1579), che lo rinvenite uei manoscritti Blandi ni annesso ad un'antica esposizione dei metri oraziani. Fu stampato da Burmann nella sua Antfi. lat. (nr. 232, 0 n° 997 ediz. Meyer per Wernsdorf, Poet. lat. min.% voi. 111, p. 393), ed è annesso solitamente alle graudi edizioni d'Orazio. L'autore è iguoto al tutto ed anche il nome è incerto, ma dee essere identico al seguente.
      Rufino, grammatico d'Antiochia, il cui trattato De metris comtcis o piuttosto estratti da esso, composto parte in prosa e parte in versi, è contenuto nei Grammatica latince auctores antiqui di Futscio (Annover 1605, pp. 2796-2727). Egli non era proba-
      bilmente anteriore a Teodosio, dappoiché cita Fir-miano, Vittorino, Albino e Donato.
      Rufino, autore di trentotto epigrammi nell'Antologia greca e probabilmente di un altro attribuito nell'Antologia di Planude (V.) ad un ignoto Rufus Domesticus, ma intitolato nel manoscritto Palatino 'Pouffvou $o,a*ttixou (intomo il significato di questo titolo vedi Du Cange, Gloss. med. et inf. grcec.). Non v'ha dubbio che l'autore era bizautiuo, ed i suoi versi souo dello stesso leggiero carattere amatorio di quelli d'Agatia, Paolo, Macedonio ed altri; ma trauue questo uon vi ha altro indizio del suo tempo. Jacobs rigetta la supposizione di Reiske, che abbiasi ad ideutiticare coll'autore della Pasi-phae (Bruuck, Anal., voi. 11, pp. 390, 490; Jacobs, Anthol. grcec., 1.1, pp. 98, 193; voi. xur, pp. 947, 948 ; Fabr., Bibl. grcec., voi. iv, p. 494).
      Furonvi anche due 0 tre sofisti rettorici di nome Rufino, i quali bast-rà mentovare, e sono Rufino di di Cipro, filosofo peripatetico, citato qual coutem-poraueo da Luciano 1Demonact., 54, voi. n, p. 393); Rufino di Nducrate, figliuolo illegittimo di Apollonio d« Naucrate (Filost., Vxt. Soph., 11, 19, p. 59W): Rufino. pretore di Smirne sotto Severo e Caracalla e forse parecchi altri.
      Vedi : Oleario ( Adphiios., 11,25, p. 608) — Fabr., Bibl. grcec. (voi. vi, p. 137).
      RUFINO Cornelio (stor. rom.) — Rufino era il nome di uu'autica famiglia della geute Cornelia, dalla quale trasse origiue il dittatore Siila.
      Rufino P. Cornelio, dittatore nel 334, av. C., fu costretto a deporre il suo ufficio a cagioue dì un errore negli auspicii alla sua elezione (Liv., vili, 17).
      Rufino P. Cornelio P. F.. figliuolo probabilmeute del precedente, fu due volte console ed uua volta dittatore. Egli fu cousole la prima volta nel 290 av. C. con M. Curio Deutato, ed unitamente al suo collega pose fiue alla guerra sauuitica ed ottenne uu trioufo. Fu cousole una seconda volta uel 277 av. C. con C. Giunio Bruto Bubulco, e guerreggiò coutro i Sanniti ed i Greci nell'Italia meridionale, privi allora della potente protezione di Pirro. L'av-veuimeuto principale del suo secoudo consolato fu la presa dell'importante città di Cotrone. Rufino era uu uomo avaro e disonesto, ma uuo nell'istesso tempo de' migliori generali de' tempi suoi ; di che C. Fabricio, suo nemico personale, dicesi appoggiasse la sua secouda nomina, per avere i Romani bisoguo di uu geuerale saputo e s erimentato a cagione della lor guerra con Pirro. Ma avendo Pirro lasciato l'Italia nella metà dell'anno precedente, Niebuhr osserva (Hist. of Rome, voi. 111, nota 903) che l'appoggio di Fabricio s'ha a riferire al suo primo cou8olato 0 forse cou maggiore probabilità alla sua dittatura, di cui l'anno non è mentovato, ma che Niebuhr pone nel 280 av. C. dopo la disfatta dei Romani a Siri. Nel 275 Rufiuo fu espulso dal Senato dai censori C. Fabricio e Q. Emilio Papo, , perchè possedeva dieci libbre di vasellami d'ar-, gento. Vuoisi che Rufiuo perdesse la vista dormendo, 1 e mentre soguava appunto di perderla (Plin., H. N., vii, 50). Suo nipote fu il primo della famiglia cbe prese il nome di Siila.
      RUFINO Licinio (biogr.). — Giurista che visse sotto ; Alessandro Severo. Sono nel Digesto diciassette
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 3)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Costantinopoli Rufino Unni Goti Impero Scizia Asia Minore Autiocbia Goti Stilicone Rufino Stilicone Gaina Arcadio Rufiuo Costautiuopoli Arcadio Costantinopoli Gaina Rufiuo Gaiua Gaiua Rufiuo Rufino Rufiuo Eutropio Rufiuo Arcadio Eutropio Rufiuo Eutropio Rufiuo Gerusalemme Silvia Claudiano Rufinus Pou Tvo Pusiphaes Orazio Cruquio Blandi Burmann Antfi Wernsdorf Poet Orazio Antiochia Grammatica Futscio Annover Teodosio Fir-miano Vittorino Albino Donato Antologia Antologia Planude Rufus Domesticus Palatino Pouffvou Du Cange Gloss Agatia Paolo Macedonio Reiske Pasi-phae Bruuck Anal Jacobs Anthol Fabr Bibl Rufino Rufino Cipro Luciano Demonact Rufino Nducrate Apollonio Filost Vxt Rufino Smirne Severo Caracalla Oleario Adphiios Bibl RUFINO Cornelio Cornelia Siila Cornelio Liv Cornelio P Curio Deutato Giunio Bruto Bubulco Sanniti Greci Italia Pirro Cotrone Fabricio Romani Pirro Pirro Italia Niebuhr Hist Rome Fabricio Niebuhr Romani Siri Rufiuo Senato Fabricio Emilio Papo Rufiuo Plin Siila RUFINO Licinio Alessandro Severo Digesto Gaina Rufiuo Rufino Arcadio Rufiuo Suida Meyer Jacobs Fabr Rufino Rufino