Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROTAZIONI AGRARIE o AVVICENDAMENTI 7t>3
      spossanti debbono essere avvicendate colle piante miglioranti ; ma in tutti i casial volgere di un numero di anni determinato
      bisogna restituire al terreno quello che si esportò di materia inorganica coi raccoltise vuoisi mantenere il terreno medesimo in uno stabile equilibrio di fertilità ».
      Questo precetto ne induce anche ad ammettere la massima seguente: < L'ideale di un agricoltore previdentein quel che riguarda gli avvicendamenti
      sarebbe nel restituire allo strato coltivabile tutto quello che viene dai raccolti esportatoe nella forma da vederlo assimilato il più presto possibile dalla vegetazione ».
      Ora che abbiamo esposto le vedute generali sogli avvicendamentipassiamo un poco a discutere quali siano i mezzi pratici migliori per avvicinarsi a questo ideale
      e cerchiamo se gli usi dei nostri agricoltori rispondano veramente ai precetti scientifici che abbiamo piò sopra riportati.
      Cominciamo prima di tutto col distinguere i materiali organici di un vegetale dai materiali inorganicied ammettiamo che
      mentre questi non possono trovarsi altro che nel terrenomolta parte di quelli sono forniti dall'atmosfera
      e fra essi piò specialmente il carboniol'idrogeno
      e l'ossigeno. Difatti il Saussure
      esperi montando sopra un girasolepotè asserire che durante il suo accrescimento questa pianta toglieva dal terreno un 20 per 100 delle materie che la costituiscono e che il rimanente 80 per 100 è rubato all'aria. E
      nulla ostantequasi tutti gli agronomi convengono nell'ammettere che il girasole è una pianta delle più depauperanti. Ora di queste 80 parti
      alcune saranno di acquama altre ed in buona porzioue sono rappresentate da carbonio
      che entrato nell'organismo nella forma di acido carbonicoivi si scinde nei proprii elementi
      e mentre l'ossigeno sen diparte per far ritorno all'atmosferarimane nella pianta il carbonio puro. Per molte piante
      ed in ispecie per le leguminoseuoa porzione ancora sarà di azoto. Non cosi per le graminacee
      le quali tolgono tutto intero il loro azoto dal terreno. Qui comincia il potere fecondatore del suoloil quale poi ò solo laddove trattisi di amministrare la materia minerale.
      L'agricoltore esperto però deve far poco conto dell'azoto che la vegetazione può ricevere dall'atmosferain aspettazione di un buon ricolto. È anche esso certamente un elemento di fertilità
      ma non sarebbe bastante a mantenere l'equilibrio fra la rendita e la spesa di elementi utilie quindi deve star in guardia dal non ripromettersi troppo dalle forze isolate della natura. Perciò di tanto in tanto egli dovrà somministrare materie fertilizzanti
      come concimiingrassi ed ammendamenti. Queste sostanze debbono essere date al terreno sempre a dose eguale alle materie che si esportano
      ed è anche detto a questo aspetto che trovasi utile l'avvicendameuto delle coltivazioniperchè mentre alcune piante sopportano benissimo la presenza dei letami freschi e mal digeriti
      e ne traggono alimentoaltre invece vegetano su di esso come se non esistesse
      talune anche ne soffrono. Cosi il grano turco (zea mais) approfitta benissimo del letale
      .ancorché estratto di recente dalla stalla; il frumento invece non se ne giovaanzi decresce nella
      rendita giacché am-
      ministrando il letame fresco alla pianta sviluppasi rigoglioso il fogliame e poco o nulla la semente.
      Da tutte le cognizioni premesse ne conseguono le seguenti regole per sistemare un buon avvicendane to:
      1° L'alternarsi delle piante miglioratrici colle spogliatrici deve essere condotto iu maniera che il terreno perda il meno che può
      tanto di elementi organici come di elementi minerali.
      2° Nell'avvicendare le piante devesi serbare sempre un intervallo di temponel quale gli alimenti si possano rendere assimilabili
      e procurare che questa condizione si faccia il meglio possibile.
      3° È indispensabileper adottare una rotazione agraria razionale
      di avere sempre a propria disposizione tanto di materie fertilizzantiche al cessare di essa il terreno abbia acquistato piuttosto che dimiuuito del grado di fertilità posseduta allorquando fu sottomesso all'avvicendamento.
      Cerchiamo ora di spiegare queste tre regole e di dimostrarne ia ragionevolezza.
      È fuor di dubbio cheper quanto grande sia la quantità di un componente che. lo strato coltivato accoglie in seno
      ben poca è quella che trovasi in condizione da poter essere assimilata dalla vegetazioneappena questa gli venga a contatto. La materia che l'acqua
      usata nel lisciviare un terrenodiscingiie è ben poca cosa. D'altronde è probabile
      che la presenza delle piante non poco influisca a mettere le sostanzeche sono presenti nel terreno
      in condizione da poter penetrare liberamente nell'organismoe forse ciò dipende dalla circostanza che
      impadronendosi esse di una porzioue di materiane abbandonino un'altra la quale è trovata utile alle piante che vi succedono. È quello almeno che osservasi nei prati stabili
      nei quali a lungo andare si vedecome fu avvertito fin da principio
      crescere vigorose le graminacee e tenere per qualche tempo il campopoi a queste succedere le leguminose
      e mostrarsi cosi piene di vita da soffocare la vegetazione delle altre che le precedettero. Cosi pertautose noi facciamo avvicendare continuamente le varie piante appartenenti tutte alla sola famiglia delle graminacee
      termineremo col perdere qualsiasi profitto della nostra coltivazione. A dimostrarlo preudiamo un esempio di un avvicendamento pur troppo seguito molto in varie nostre provincieche è quello di alternare solamente la coltivazione del frumento con quella del grano turco.
      Un ettaro di frumento che renda in semente 2500 chi]
      (circa 30 ettolitri) e 6000 chil. di paglia (noi ammettiamo che nella rendita del granoquesto stia alla paglia come 30:70) spoglierà lo strato coltivabile di
      Per la semente Per la pagliachil. 49
      4 17
      6 23
      9
      Potassa e soda . » 13
      3
      » 1
      3 22
      2
      Magnesia. . . . » 5
      6 9
      9
      Ossido di ferro . » 0
      2 4
      9 11
      2
      Acido fosforico. . » 19
      7
      — solforico. . » 0
      2 7
      9
      — silicico . . » 0
      7 216
      7
      Cloro ..... » traccio 2
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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