Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROSS MASS LE R EMILIO ADOLFO
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      letterarioin quella lingua ch'ei possedette adottiva
      non teme forse il confrontonel suo geuere
      di letterati che bevvero essa lingua col latte e ne fecero studio di proposito. La festività
      l'acutezza del buo iugegno e del suo parlare fu taleper fugace e lieve cosa che sia
      lascierà lunga e lacrimabile memoria di sò negli amici. Venne paragonato al Rivarol: certo niuno fuvvi più di lui piacevole motteggiatore. 11 sale di cui il suo spirito fu asperso era ben sovente attico. Nella metropoli de' begli spiritiquello di Rossini avrebbe spiccato
      non foss'anco egli stato Rossini. Un giorno il talento gli prese di studiar medicina ; e ri usci gli di tener a badaparlandone
      il Tommasini. Il suo lavorare di musica era con facilità e rapidità
      a guisa di fiat ; e non accade rimemorar qui ciò che tutto il moudo sa del Barbiere
      dell'afta dei risidella ouverture della Gatta ladra
      della preghiera di Mosèj ecc. ecc. Rossini faceva in musica quel che voleva: e le sue opere postumeunico valevole conforto al mondo
      a noi Italiani specialmentedi tanta perdita
      sveleranno lati e pregi non pria«a-puti e meraviglie non pria vedute dell'immortale Maestro.
      11 quale già in vita godette dell' immortalità
      e potò saporare cotale inusato piacere di provarsi immortale. Un numero sterminato di notizie sopra di luigrandi e piccole
      buone e cattivebenevole e non
      uscilui vivente
      alla luce. Se ne fecero elogi sperticati e critiche amare ed ingiuste. Fu levato alle stelle e messo nel fango; ma in tutto il mondo si parlò incessantemente di luicome già e non altrimenti di Napoleone. Gli si apposero vizi e difetti
      in quanto uomoda chi avrebbe fatto peggio di lui
      se avesse potuto ; e in quanto artista i fu notato e biasimato da chi non era degno di sciogliergli i calzaricome da uomini di vaglia beusd
      ma ciechi alla sua luce ed illusi da pregiudizi di stagiouedi razza e di scuola. Destino dei genii troppo gloriosi. Ma fuvvi ben anco chi lo scagionò di colpe non vere
      od almanco assai esagerate. Oguuno il proclamò infine il più spontaneoil più fecondo
      il più potente genio musicale melodrammatico del secolo presentee dei passati fors'anco.
      1 maestri italianiemuli suoi
      ne riconobbero la superiorità
      e Meyerbeerche lo salutava Giove
      si recò a gloria di professargli suddito riverentecome a colui al quale
      se pur fecero difetto certe altre parti non musicali appuntoquantunque indispensabili in ora ad uno scrittore melodrammatico
      certo fu dotato più che mai di quel ben di Dio sopra ogni altra cosa necessario alla musicala melodia.
      L'iudole e l'intento civile e popolare di questa pubblicazione c'imponedicendo del Rossini
      di non trapassare quella grave nota che si appone al maestro dei maestridi essere stato e dimostratosi poco tenero di questo glorioso risorgimento e rinnovamento d'Italia
      come in generale di avere lievemente amato la patria. Non sarebbe altrimenti difficile il girare attorno a questa obbiezione ecome ad altri felicemente riesci
      di eluderla; sul capo specialmente di non aver amato la patria. Ma quanto all'altrooltre all'inno o fanfara titolata la Corona <PItalia
      che vuoisi dettasse negliultimi tempi
      gli sta di contro assolu a • etite il fatto del commendatore Broglio
      ex-ministro sopra la pubblica istruzione
      che il ponea auspice dei suoi disegni musicali italianinò potè averlo in conto di suo avversario politico deliberato.
      Neppure dal suo secondo matrimonio con Olimpia Pelissier
      stretto nel 1846
      non ebbe figli. Cosi gli fu risparmiato il disgusto di vedersi attorno prole di sè minore. Ei lasciò appresso di sè un reditag-gfo assai cospicuoche la fortuna
      non ciecla nè avara questa voltagli procurò
      e chefu in gran parte lodevolmente destinato in opere di pubblica utilità. Ma miglior patrimonio è la fama e il lustro ch'ei donò a questa nostra Italia
      già ricca assaie -il godimento che a noi s'apre e al mondo delle sue opere pòstume. Triste che si debba comperare al prezzo dolorosissimo della sua vita!
      Fra gl'innumerevoli scritti messi in luce da più di quarant'auni intorno al Nostrosceverati dai biografi i libellisti superficiali e malevoli
      e quelli che copiarono dai precedentinoi segnaliamo Luigi A. C. Beyle
      che sotto lo pseudonimo di Stendhal pubblicò Vie de Rossini nel 1823 a Parigi
      in due volumie più volte successivamente
      tradotta in inglese a Londra nel 1824 ed in tedesco dal Wendt a Lipsia nell'anno stesso — Escudier. Rossinisa vie et ses ceuvres (Parigi 1854) - Enrico Blaze de Bury
      Rossinisa vie et ses ceuvres (tre articoli nella Revue des Deux Mondes del 1854) — Mon-tazio E.
      Gioacchino Rossini
      nei Contemporanei italiani (Torino 1862
      voi. 39° della serie) — FétisBiographie universelle des musiciens — Giuseppe Carpani
      Le Rossiniane
      ossia lettere musico-tea-frali (Padova 1824) — Vie de Rossini
      célèbre com• positeurmembre de Ylnstitut (Anversa 1H39) — Bettoni Niccolò
      Rossini e la sua musica (Milanò 1824
      trad. in frane.).
      ROSSMASSLER Emilio Adolfo (biogr.). - Naturalista assai popolarenato in Lipsia il 3 marzo del 1806
      ed ivi morto il di 8 aprile del 1867. Figlio di un valente incisore in rameapplicossi dapprima
      per secondare le paterne brameagli studii teolo-i gici
      ma poscia si dedicò esclusivamente alle scienze naturalied in ispecie alla zoologia ec alla botanica. Fu nominato maestro nel 1827 in Wenda nella Sassonia-Weimar
      ed accettò
      tre anni più tardisebbene non compiesse peranco il qttintò lustro
      la cattedra di storia naturale nella regia Accademia sassone di silvicoltura ed economia rurale in Tharand. Vi rimase fino al 1848
      in cui fa , mandato dal collegio elettorale di Pirna all'Assem-i blea nazionale di Francoforte. Trasferitosi il Par-I lamento a Stoccarda
      vi si recò anch'egli e vi stette fino al 18 giugno 1849
      giorno dello scioglimento. , Restituitosi a Tharand
      fu citato in giudizio per la I partecipazione all'Assemblea di Stoccarda
      ed assoltoma esonerato della cattedra e giubilato. Ritirassi allora nella città natale; e fu lunga pezza preside eziandio della comunità tedesco-cattolica. Diede alla luce molti libri
      iniziando la sua carriera di autore fin dal 1832 coll'opera: Prospetto sistematico del regno animale (Systematische ecc.) ; e continuando poi da Tharand colle seguenti : Dia-gnoses conchyliorum terrestrium et fluviatilium (Lipsia 1834;; Gl'insetti dei boschi (Forstinsekten
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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