Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROSSIGLIONE - ROSSTNl GIOACCHINOle maligne insinnazioni di certo scultore
      Amico Aspertini
      cbe preso da invidiaquanto lodava Properzia presente
      altrettanto la biasimava lontana. Ond'ella sdegnatadivisò di non più operare per quel tempio
      siccome fece di fattotranne due angeli di grandissimo rilievo
      cbe credonsi quegli stessi che veggonsi a lato una tavola di marmo rappresentante VAssunta in una delle cappelle di San Petronio medesimo. Di questi però non si fa menzione nelle Pitture di Bologna. Parlasi però
      alla pag. 238 della citata oporadelle statue dei santi Hocco e Sebastiano
      di fregidi fiori e di candelabri della cappella maggiore di bellissimo intaglio in marmo esistenti nella chiesa della Madonna del Barracano. Vasari asserisce ch'egli stesso conservava alcuni disegni delle pitture di Raffaello da Properzia eseguiti a penna con molt'arte. Ella si diè poscia ad incidere in rame
      e in quest'arte riusci eccellente. Clemente VIInel 1533
      recatosi a Bologna a incoronare Carlo V
      bramò conoscerla; ma ella era mancata da poco ai vivi. Il gran duolo di vedersi mal corrisposta in amort da colui del quale eli*era perdutal'avea tratta al sepolcro Scrissero'di lei il Vasari
      il Cicognara
      il Tiraboschi
      il Lacombe
      il Borghi ni e il Salfi. Il Zanotti
      nella sua Storia delVAccad. Clementinacosi si esprime: « Tralasciando Manno scultore ed orefice
      ed altri che viBstero quando l'arte del disegno cominciava a risorgereper nominar solamente i principali e degni di eterna fama
      dirò che avemmonel tempo medesimo che fioriva il Buonarroti
      una Properzia Rossi esimia scultricee tanto dagli scultori celebrata ».
      ROSSIGLIONE (geogr.). — Comune in provincia e circondario di Genova
      con 3244 abitanti.
      ROSSIGLIONE o ROUSSILLON. V. Pirenei Orientali.
      ROSSIGNOLI Bernardino (biogr.). — Gesuita piemontese ed autore di opere ascetichemorto nel 1613 rettore del collegio di Torino
      nacque a Ormea
      e dopo aver insegnato per undici anni le umane lettere e la teologia in Milano
      avea avuto successivamente la direzione di più collegi del suo ordine e sostenute le funzioni di provinciale a Roma
      Venezia e Milano. Fra le sue opere ascetiche sono da distinguere le seguenti : De disciplina Christian ce perfe-ctionis libri F(Ingolatadt 1600
      in-4° ; Anversa 1603
      in-8°)
      trad. in francese da Roberto Charpentier (Parigi 1706
      in-8°) ; De actionibus virtutis libri 11 (Venezia 1603; Ingolstadt e Magonza 1604; Lione 1604
      in-8°). Questo stimabile religioso divenne più particolarmente celebre per essere stato il primo a far conoscerein una Lettera al Possevino suo collega
      il famoso manoscritto De imitatione Christir il quale portava il nome dell'abate Giovanni Ges-sen ovvero Gersen
      manoscritto da lui trovato nella casa de' Gesuiti d'Arona
      d'onde aveva inferito che questo manoscritto doveva provenire dalla biblioteca dei Benedettini
      ai quali apparteneva un tempo quel monastero ; e che fosse necessariamente opera di un religioso di quella congregazione. Sopra questo fondameutoal quale tolse molto di autorità la dichiarazione fatta dal gesuita genovese Andrea Majola di aver portato il detto manoscritto dalla sua casa paterna nel 1570
      e di averlo lasciato ai ^Gesuiti d'Arona
      rimase appoggiata l'opinione so-
      stenuta da alcuni autori che l'Imitazione "di Gesù Cristo fosse opera d'un Giovanni Gersen
      religioso benedettinonon del pio cancelliere Gersone. Ma contro siffatta opinione allegò sue ragioni il francese Gence per sostenere a favore di quest'ultimo la proprietà di quel libro ammirabile. Si possono consultare per più tenni le sue Corisiderazioni sopra l'autorità dell' Imitazione in risposta al libro Me'-moires sur le véritable auteur de Vlmitation de Jésus-Christ (1 voi. in-l2°
      pubblicato a Parigi nel 1827 per De Grégory
      membro di parecchie accademie)
      ed in confutazione degli argomenti addotti in favore dell'abate Gersen dal Napione e dal Cancellieri
      negli anni 1808
      1809 e 181K Quest'opuscolo trovasi in seguito alla Dissertazione di A. Bar-bier sopra le traduzioni francesi dell' Imitazione di Gesù Cristo. Le Considerazioni di Gence restano in oggi totalmente combattute colla pubblicazione fatta nel 1833 del celebre manoscritto De imitatione Christi codex de Adwcatis sceculi XI 11 (Parigi
      1 voi. in-8°)
      per opera di De Grégory piemontesedal quale risulta che prima della nascita del cancelliere Gersen e di Tommaso da Kempis tale codice fu nel 1349 donato da Giuseppe Avo-gadro di Valdengo e Cerriana a suo fratello Vin-cenzp in Biella.
      Non é da confondere col. precedente Rosslgnoll Carlo Gregorio
      altro gesuita* nato l'auno 1631 a Boi;gomanero nel Novarese
      morto nei 1707
      e i cui varii scritti furono raccolti dal Baglioli
      preceduti dalla sua vita (Venezia 1723
      3 voi. in 4°).
      Rosslgnoll Pier Francesco ò menzionato come gesuita e scrittore dal p. Caballero nel Bibliothecce scriptorum Societatis Jesu supplementum (pag. 45)
      il quale non indica il tempo di Bua mortenè i titoli delle sue opere.
     
      ROSSINI Gioacchino (biogr.). — Il più grande dei maestri dell'età nostravero genio musicale
      nacque il 29 febbrajo 1792 in Pesaro
      da Giuseppe e da Anna Guidarini; morì a Passy presso Parigi il 14 novembre 1868. Ma la città veramente di Rossini
      se non il luogo proprio del suo nascimento
      è Lugodove i suoi parenti poneano stabile dimora sempre che faceano sosta al loro errare di fiera in fiera musicalmente; ed ivi
      messo assieme un piccolo peculioaveano comperato una casetta. La sua famiglia
      da lungo tempo decadutanon era però volgare: un Fabrizio Rossini governatore di Ravenna nell'anno 1570
      venne mandato in deputazione da codesta città presso Alfonso liduca di Ferrara: ma al nostro secolo il nome di Rossini tramandò più gran lume che tutti i deputati ed ambasciatori del mondo. Ebbe Gioacchino i primi ammaestramenti nella musica da certo Angelo Tesei in Bologna
      che gl'insegnò cantaresuonar pianoforte
      e il pose da soprano nelle funzioni di chiesa. Subito divenne valoroso accompagnatore e leggitore a prima vistaed impiegossi in qualità di maestro al cembalo nelle rappresentazioni teatrali di grido solite ad eseguirsi nelle fiere della Romagna. Il 20 marzo 1807 entrò nel liceo musicale di Bologna sotto la disciplina del rinomato contrappuntista P. Stanislao Mattei
      successore del Martini. Non era questo il maestro che facesse : ma ebbe pazieuza d'impararvi quello che chiamanoLaOOQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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