Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      i libri amatoriicbe tanto piacquegli da mandargli invito di condursi a Pietroborgo. Alla invasione dei Francesi in Roma tennero dietro fatti nefandi; ed il Rossi cbe tutto il suo peculio aveva depositato nella banca romana
      questa depredatatrovossi al verde. Oudecchè riparò colla moglie in Sicilia
      ove fu bene accolto dai reali di Napoli
      ed ebbe a pin-gere nella tribuna del duomo di Palermo La liberazione della Sicilia dal dominio dei Saraceni fatta da Ruggiero.
      Tornati i Borboni in terrafermail nostro pittore fu novellamente a pingere nella reggia di Caserta
      cbeinvasa poco stante dai Francesi
      fu egli obbligato a continuare i suoi lavori. Mal comportando la dominazione stranierapreso un bel destro
      ricoverò in Roma nel 1804
      dove nel settan-tasettesimo anno di sua età lo colse la morte. Fu sepolto in Santa Susanna.
      Fu buon pittore pe' tempi cbe volgeano; fu ottimo padre di famigliafu ferveute cattolico. Molto dipinse
      molto studiò
      e fu uuo splendido esempio di quello che possa santità d< propositi con trapoteute volontà. Fra' suoi innumeri lavori noteremooltre i citati
      in Roma Papa Onorio in Aracceli e varie cose a San Giuseppe; in Palermo
      ne) duomoSan Benedetto; presso i PP. Cassinesi
      un San Martino; in Catania
      Sant'Agata; a Sciacca
      moltissimi dipinti nelle varie galleriecome in quella de) marchese San Giacomo sono degni di menzione Dario colla famiglia dinanzi ad Alessandro
      Cleopatrauna Sacra Famiglia
      ecc.; in quella del barone Consiglio il Sacrifizio di Abramo
      Agar ed Ismaele
      Mosè
      una Deposizione di croceecc.; in quella del signor Rosa un paese con Agar
      Giosuè
      Alessandroe varii schizzi originali
      senza parlare dei molti dipinti sparsi nelle chiese della città natia.
      Vedi Giuseppe Vento
      Elogio biografico di Mariano Rossi (Palermo 1864).
      ROSSI Ottavio (biogr.). — Letteratonato nel 1570 a Brescia
      morto il 28 settembre 1630
      apparteneva alla famiglia di Girolamo Rossi e consecrò
      come luiil suo ingegno all'illustrazione della sua patria. Dopo ultimati splendidamente i suoi studii a Padova
      vi fu trattenutonon ostante la sua gioventù (aveva allora 19 anni)
      per insegnar filosofia: ma nel 1591 rinunciò alla cattedra e recossi nelle grandi città d'Italia
      d'Allemagna ed Ungheria per arricchire le sue cognizioni. Reduce a Brescia
      divise il suo tempo fra lo studio degli annali della sua patria e l'esercizio di alcune cariche municipali. Abbiamo di lui: Rime (Brescia 1612); Memorie bresciane (ivi 3616
      1693): quest'operaricca d'iudagiui. fu tradotta in latino da Duker e inserita nel volume iv delle Anlig. Halite di Burmann; Elogi storici d'illustri Bresciani (ivi 1620); Lettere (\v\ 1621); Istoria dei santi martiri Faustino e Giovila (ivi 1624 ; Le glorie dei Francesi (ivi 1629). Negli archivii della sua patria conservasi inoltre di Rossi una Storia di Brescia
      incompiutain 36 libri.
      Vedi Ghilini
      Teatro d'uomini letterati.
      ROSSI Pasquale [biogr.) — Detto Pasgwilino
      pittore della scuola romananato a Vicenza nel 1641
      morto il 1718
      copiando assiduameute i buoni dipinti veneziani e romaniacquistò una grande correzione di diseguo
      un Colorito semplice e veroed Nuova £n«.icl. Ital. Voi
      uno stile chenonostante il luogo della sua nascita
      gli assegna un posto nella scuola romana. Le sue opere principali sono: a Roma
      il Cristo nel giardino degli olivi e il Battesimo di Grsù Cristo; a Fabriano
      il Battesimo di sant'Agostino
      san Giovanni Battista
      la Maddalena e una Vergine
      lodata a buon diritto da Lanzi ; a Matetica
      san Gregorio che celebra la messaquadro nella maniera del Guercino; a Torino
      molti grandi soggetti della Sacra Scrittura; al Museo di Dresda
      uu'Adorazione dei pastori; nel Museo di Madrid
      Dionigi il Tiranno maestro di scuola.
      Vedi Lanzi
      Storia pittorica.
      ROSSI Pellegrino {biogr.). — Illustre pubblicista e destro diplomaticonacque a Carrara il 13 luglio 1787
      assassinato in Roma il 15 novembre 1848. Ricevette la prima educazione nel collegio di Correggio
      ove die' precoci saggi del suo ingegno ; continuò gli studii a Pisa e a Bologna
      dove conseguito ch'ebbe il grado dottoraleesercitò con gran successo l'avvocatura. La fama ch'ei levò di sò in questa città fu tauta
      che a ventisette anni ottenne nell'Università la cattedra di diritto penale e d; procedura civile. Nel 1815
      intendendo alla ricostituzione di un regno italicosi mise dalla parte del re di Napoli
      contro gli Austriaci
      e Gioacchino lo aveva nominato commissario generale delle Provincie occupate fra il Tronto ed il Po; ma fallita l'impresaper la rotta di Tolentino
      dovette esularee prima riparò in Francia
      d'onde si ritirò poi a Ginevra dopo il disastro di Waterloo. Ivi ritirato in una piccola casa di campagna a Coppet
      cercò nei primi momeuti qualche conforto nelle letteree tradusse in'versi italiani alcuni dei poemi di Byron
      ma posciatornando alle sue predilette dottriue
      aperse un corso di giurisprudenza applicata al dirito romanoche gli valse il plauso dei Ginevrini
      la cittadinanza ed una pubblica cattedraonore tanto più singolare
      quanto che quella era la prima volta che ad un cattolico si affidasse l'insegnamento. Col mezzo degli Annali di legislazione e di economia politicagiornale che fondava egli stesso nel 1819
      e fu abolito nel 1821
      usci spesso con eccellenti saggi che gli diedero famae cominciarono a meritargli quel posto fra i valenti pubblicisti d'Europa che si procacciò con opere di più lunga lena. Gli studii suoi erano diretti contro l'assolutismo
      ed a fondare con Guizot quella scuola politicache ebbe poi nome di dottrinaria ; il quale titolo era allora preso nel senso migliore della parola
      e poi divenne sinonimo di una politica che sacrifica tutto ad un sistema preconcetto. Nel 1820 prese in moglie una ginevrina protestantee fu eletto deputato nel Consiglio rappreseutativo cantonale di Ginevra
      nel quale cooperò attorno le leggi sulle ipotechei regolamenti del contenzioso amministrativo
      ed il matrimonio considerato conio semplice istituzione civile.
      Nel 1829 pubblicò il suo Trattato di diritto penaleche è noto a tutti gli studiosi di diritto. Nel 1832 fu mandato alla Dieta federale straordinaria
      nella quale propose la revisioue del patto federalee presentò un disegno di costituzione
      che fu noto col nome di patto Rossi
      e richian ava la costituzione alle forme dell'atto 19febbrajo 1803
      formato XIX. 46
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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