Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROSMINI ANTONIOla prudenza. Perciò suggeriva al pontefice di promuovere la ricostituzione dell'Impero germanico a favore di casa d'Austria in compenso dello spontaneo abbandono del Lombardo-Veneto
      come scriveva da Stresa il 17 maggio 1849 al cardinale Castracane. — Abborrente dalla sterile e stecchita unità che assorbe tuttoamava l'unità armouica che lasciava vivere anche le membra ; e proponeva perciò una confederazione di principi e popoli italiani colla maggior possibile uniformità governativa dei singoli Stati e una Dieta permanente in Roma. Quanto al primo punto : uguale costituzione
      uguali leggi civili
      commercialipeuali e di procedura
      sistema monetario ugualee ugual disciplina militare e comune diritto di cittadinanza italiana. Quauto al secondo non voleva confondere l'organizzazione delle {funere legislative dei singoli Stati con quella di una Dieta italiana. Quelle devono rappresentare tutti gli interessi privati ed opposti fra loro d'uno Stato particolare affinchè dal confi. tto ne risulti quella media che li concilia. Perciò proponeva che ambidue le Camere fossero elettive con voto proporzionale ai diritti degli elettori; e cbe vi fosse un tribunale politico di giudici eletti a voto universale
      a salvaguardia della giustizia per tuttimentrecbè le Camere si occupano principalmente dell'interesse. La Dieta all'iucoutro deve rappresentare il solo interesse d'Italia come nazione. Perciò proponeva che ogni singolo Stato maudasse alla Dieta un numero di nunzi proporzionale alla sua popolazione
      dei quali un terzo fosse eletto dal Sovrano
      un terzo dalla prima e un terzo dalla seconda Camera.
      Ufficio della Dieta sarebbe vegliare all'uniformità politica dei siugoli Stati
      regolare il sistema delle doganemantenere le relazioni coi potentati e popoli stranieri
      conservare la concordia fra gli Stati particolaridichiarare la guerra e la pace.
      «Questa Dieta riceverà
      dicevaun carattere unico di maestà e di grandezza dalla religione che vi presiede
      dovendo avere a naturale suo protettore il Sommo Pontefice ».
      Questi pensieri politici sviluppava in opuscolo intitolato La Costituzione secondo la giustizia sociale con un'appendice sull'unità d'Italia
      ma questi pensieri piacquero nè all' uno nè all' altro degli estremi partitiper quantunque il tempo li venga ogni di più nella parte loro sostanziale giustificando.
      Mandato dallo Stato Sardo a Roma per trattare della Confederazione
      Pio IX lo accolse a braccia apertelo nominò consultore del Sauto Ufficio e lo destinò cardinale. 11 Rosmini propose al papa di chiamare il Rossi al Ministero
      ma poiché questi voleva lega di principi anziché confederazione di principi e di popoli; e il nuovo Ministero piemontese mostrava di preferire quella a questail Rosmini depose il mandato.
      Il Rossi fu pugnalato ; entrò irrefrenata la rivoluzione; il Rosmini consigliò la subita costituzione di un forte Ministero prima che lo proponessero i rivoltosi ; non fu ascoltato ; e avendolo proposto la piazzaPio IX l'accettò a malincuore
      macome y'ò ragione di ritenere
      vi propose il Rosmini
      il quale si rifiutò di far parte di un Ministero anticostituzionale.
      Allora non ne fu più nulla del cardinalatopel quale il Rosmini avea già fatto i dispendiosi preparativi unicamente per ubbidire al papa
      abbor-rendo egli da quella come da ogni altra diguità. Parti dunque da Roma (1849)
      che lasciava nella confusione e nelle contraddizionisicuro di aver operato secondo coscienza
      e avido di rientrare nell'operoso e divoto silenzio di Stresa. Quel colpo noi distolse dai suoi lavori scientificimentre collaborava alla cura delle anime
      alla riforma di ogni maniera d'insegnamentoalla riconciliazione della filosofia colla teologia. Sono di quei tempi la Psicologia
      la Teosofia
      la Teodicea
      la Logica
      l'Introduzione alla filosofiadove è notevole la parte cbe tratta della Umiltà filosofica e della Libertà di pensare; del Matrimonio cristiano
      per ribattere il matrimonio civileil Comunismo e il socialismo
      e varie opere che rimasero incompiutefra cui principalmente l'Ontologia e la Filosofia delle cose soprannaturali.
      Stupiva egli stesso di tanta sua fecondità ; e un altro scrittore operosoil Cantù
      dice che avendogli domandato come potesse acquistare conoscenza di taute cose e tauti autoriabitaudo in un villaggio
      rispose che pareva la*Provvidenza gli facesse cader sottomano le opere di cui avea mestieri. — Auzichò a questo solonoi ricorreremo all'attenzione del pensatore
      che sa iu ogni cosa come in ogni libro trovare ciò che gli si confà
      e assimilarselo. Dal Cantù medesimo invitatootese uu brevissimo sunto della sua filosofia
      nel quale mostrava la couuessioue di tutte le parti di quella che può chiamarsi la sua Enciclopédia. Della quale Enciclopedia stanno a capo il Vero
      il Bello
      il Buono
      oggetti dell'intellettodel sentimento
      della volontà. San Tommaso richiamò questa triade all'unità
      mostrando che s'identificano nell'entee da questo si distinguono solo concettualmente. Il Rosmini fece altrettanto e anche più dimostrando
      che l'Essere assoluto deve necessariamente esistere sempre identico a se stesso ed unico in tre modidei quali avvi qualche analogia anche nell'essere relativo
      onde provengono le tre supreme Categorie irreducibilila reale
      la ideale e la morale.
      1 nemici non cessavano dal molestarlo e screditarloe torgli la pace fin della coscienza ; e vivamente spingevano il processo contro le sue opere
      il cui esito era aspettato da luida' suoi
      da tutta la cristianità coll'ausia di un avvenimento fra' tanti avvenimenti di quel tempo. Alfinedopo quattro anni di esame
      tredici consultori sopra quattordicie tutti i cardinali
      iu cougregazione preseduta dal sommo pontefice profferironoDimittantur opera A. Rosmini.
      Le ire non cessarono col mancare dell'oggettoanzi se irritarono ; e non fu amarezza che gli Italiani non mescessero al gran filosofo. Ma calmo sicut homo non audiens et non habens in ore suo redargutiones
      vedeva avvicinarsi una fine prematurasospeso < fra il mondo della vanità e quello della verità ». E confortato dalle visite d'illustri amici
      di devoti discepolidi grati beneficati
      moriva il 1° luglio 1855.
      A Stresa v'è una chiesache quest'uomo
      amante anche delle artivolle abbellire con un quadro di
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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