Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROMANZO DI CAVALLERIAteva esser proposto agli altri principi quale esempio di fede e zelo cristiano. Carlo Magno guerreggiò contro i Saraceni di Spagna
      ma non fu quell'impresa avventurata nè di grande importanza. Ciò nonostante quel picciolo episodio delle sue geste servi di tema alla cronaca di Turpino
      che veune poi in cento modi ampliata dai romanzieriche citavano ad ogni tratto l'arcivescovo di Reims per dar sembianza di vero alle più bizzarre invenzioni. S'immaginò che Carlo Magno fos e re di Gerusalemme
      che Parigi fosse assediata dai Saraceni
      cose che non accaddero in alcun modoed infiue tanto a quell'imperatore come ai suoi paladini si attribuirono geste che empierono di sé non solamente l'Europa
      ma tutto quanto il mondo. Carlo Magno non fu più quale Io dipinse la storiama divenue una specie di mito
      di eroe cristianoche raccoglieva intorno a sè i fatti di altri principi e di altri eroi. La stessa storia di Arturo e de'suoi compagni fu innestata a quella di Carlo Magno
      auzi fu travestita ed alterata. I principali eroi formanti il soggetto dei romauzi della Tavola Rotonda furono riprodotti nei romanzi di Carlo M»guo. L Orlando furioso dell'Ariosto rassomiglia a Tristano
      a Lancillotto e al Cavaliero senza Paura del romanzo iutitc'ato Gyron-le Courtois. I romanzi della ca valleria si comprendono iu due ciclil'uuo di Arturo o della Tavola Rotouda
      e l'altro di Carlo Magno. Il primo non hacome il Becoudo
      un carattere politicoeuropeo e cristiano: è n ateria di amori
      di avventure e di gestema non offre l'antagonismo dei cristiani coi maomettani
      non è informato di un concetto unico che dia una specie di uniformità a tutti i romanzi dello stesso ciclo. Ma qualunque Bia la loro pertinenzai romauzi della cavalleria hanno una particolare improuta
      che li d stingue dall'antica epopea. Oltre le qualità esterne che accennammo risguardanti la tessituraavveue altre più intrinseche dipendenti dal progresso dei tempi e dalle umane istituzioni. La cavalleria costituisce l'essenza di quella nuova epopea che sorse uel medio evo: e fu quella che preparò il passaggio dai tempi antichi ai moderni
      che dirozzò la barbarie settentrionalee introdusse col valore e la lealtà la gentilezza dei costumi. Sarebbe considerar ben leggermente
      il non veder altroché bizzarrie e frivolezze nei canti del Bojardo e dell'Ariosto
      i quali trattarono con immaginazione soggetti cavallereschi. Potevano parer corbellerie al cardinale Ippolito
      che non vedeva il senso occulto del poema scritto dal gran Lodovico
      ma non sono tali per chi ravvisa iu quelle fantasie quanto v'era di più nobiledi più gentile e di più elevato nelle tradizioni della cavalleria
      conservate sfigurateed anche abbellite dall'immaginazione
      del popolo e degli scrittori. La cavalleria insegnava il rispetto e l'amore per la bellezzail culto dell'o-lore
      la religionela difesa degli oppressi
      il va-!ore ; ed è per ciò che nella nuova epopea si celebrano eroi che fanno combattimenti per le donneguerrieri che uccidono mostri
      gigantitiranni prepotenti che fanno offesa agl'inermi e a popoli interi: si racconta la prodezza dispiegata per una promessa
      per un impegnosi descrivono le pugue fatte contro i Saraceni per la difesa della croce e dell'Impero.
      E quanta lealtà nelle relazioni dei cristiani coi maomettaniper cui l'Ariosto cantava:
      Oh gran bontà de'cavalieri antiquii Erau rivalieran di fè diversi
      E pur per selve oscure e calli obliqui Insieme van senza sospetto aversi.
      Siffatti segni della civiltà novella esposti in v»rsiservono iu qiinlche maniera ad allettare le gruti al rispetto delle massime del Vangelo
      delle pratiche della carità cristianae mostrano quanto il tempo della cavalleria fosse come un presagio di più miti costumi. Ma più d'ogui altra cosa
      i poemi romanzeschi cantano le donne e l'amorecol pensiero già penetrato nella società novella
      pensiero che meutre ispirava il forte sesso a proteggere col braccio il debolequesto colle sue grazie e colla sua bellezza addolciva l'animo di quello. Oude i fieri caratteri guerrieri che sarebbero trascorsi alle ire ed al sangue
      erano freuati dal sorriso e dalla parola di un bel labbro: e la cortesia cavalleresca aveva il buo movente appunto nell'influenza che esercitava la douua nello spirito dell'uomo. Se le imprese poi compiute dai cavalieri avevano buona dose di fantasticoegli è che alle tradizioni del valore del medio evo si accoppiavano quelle della superstizione
      opere di demoni e di maghee perciò giardini incantati
      selve animateippogrifi. auelli che rendono i personaggi invisibili
      scudi che abbarbaglianocorni che assordano
      e cosi via discorrendo. A queste cose si aggiungeva l'amor del cavallo e delle arminaturale in uomini che scor-geano in codesti oggetti la loro difesa e lo stro-! meuto del lor valore. E quiudi combattimenti per ! Fiontino e Brigliadoro
      o per un elmo e per una
      spadache Tacevano talvolta viaggiare i cavalieri ! sulla faccia della terra
      bramosi di scontrarsi e j venire al paragone Negli episodii poi in cui si ' svolgono questi avvenimentisi manifesta il carat-, tere della douna e quello del cavaliero
      in condi-! zioni aBsai diverse che nell'antica epopeaove la donna secondo la società pagana rappresenta ùn elemento passivo
      e l'eroe brilla più per la forza che per le qualità morali dell'animo. La douna nella cavalleria e nell'epopea che la dipinge
      è oggetto di delicate cure
      è ispiratrice di nobili sentimenti
      è libera e non servaguida gli spiriti a graudi azioni
      è pari all'uomo perchè la legge di , Cristo
      la redenzione la riscattò dal suo stato abjetto: ella si presenta alla mente ed al cuore attorniata delle più care immaginie nutre i più soavi sentimenti. E mentre essa è così inalzata dal cristianesimo
      dalla cavalleriadalla nuova epopea a regioni più pure
      l'uomo è nobilitato anch'esso per lo scopo delle sue guerriere azionidall'ufficio a cui lo scelse la Provvidenza
      da quei sentimenti d'onore e di virtù ignoti agli antichie che risplendono nelle geste dei paladini di Carlo Magno. Cosicché la pagana epopea
      di un carattere diverso dalla cristiana per la tessiturae che può esserle superiore per tale riguardo
      è inferiore a quella per la Bostanza. per l'ispirazione religiosaper le nuove condizioni dei tempi
      per la rinascente civiltà.
      Il romanzo di cavalleria ebbe il suo maraviglioso
     
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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