Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROMANZESCO POEMA - ROMANZOquale ebbe nello stesso unno l'onore di una seconda edizione. Altre raccolte di romauze furono pubblicate daSepulveda(1551)
      daTimoneda (1573)
      da Li-nares( 1573)
      da Padilla 11583)
      da Maldonado (1586)
      da Cueva (1587)
      ma esse consistono soprattutto iu romanze composte dagli stessi editori. La Fior de varios y nuevos romancesle cui nove parti comparvero dal 1592 al 1597 in varii luoghi
      costituisce il primo saggio fatto per comporre un romaucero attinto ad ogui fonte. Tranne poche modificazioniservì a comporre la prima edizione del Romancero general (Madrid 16<»0)
      la più vasta raccolta di questo generesusseguita dalle edizioni del I6<>2
      160-1 e 1614. Già Miguel di Madrigal ue aveva pubblicato una seconda parte       quali sarebbero Jardin de amadores di Juan de la Pueute (1611); la Primavera y fior di Pedro Arias Perez (1526. ristampata poscia assai spesso)
      le Maravillas del Parnaso y fior de bis mejores romances H637) di Pinto di Morales; i Romances vartos (1655) di Pablo de Val
      e molte altre minori ancoranou constando cbe di uuo o due fogli di stampa
      ristampati presso che del contiuuo fino a' dì uostri. Per soddisfare i gusti bellicosi dei tempialtre raccolte furouo composte
      in parte con materiali tratti da collezioni generaliquali sarebbero
      ad esempiola Floresta de romances de los doce pares de Francia di Tortajada (Alcalà 1608). e il Romancero del Cid di Giovanni d'tiscobar (ivi 1612
      prima edizione).
      La vaghezza per le antiche romanze spngnuole non rinacque che sullo scorcio del secolo xvm. Mentre gli sforzi di Ramon Feruandez e di Quintana non producevano che uua mediocre sensazione iu Ispagua
      molto si lavorava altrovee specialmente in Germania
      in questo ramo delle lettere. Alla Sdva de romances di Grimm (Vieuua 1815) tenne tosto dietro il Romancero Casttllano di Dep-piug (Lipsia 1817; 2* edizione iu 2 voi.
      1844); la Rosa de romances per Ferdinando Wolf (1846)
      mentre Diez (Francof. 1818)
      Geibel e Paolo Heyse (Beri. 1843) traducevano in tedesco romanze spa-guuole. Anche il uoutro Berchet (V.) diede uua bella traduzione di parecchie romauze spaguuole. Però è sempre in Ispagua che venne in luce la migliore di tutte queste raccolteil Romancero general di Duran (Madrid 1828-1832
      in 5 voi.)
      di cui la se-couda edizione forma i volumi x e xvi della Biblioteca de autores espanoles.
      V. Tickuor
      Hìstnry of spanish literature. ROMANZESCO POEMA (leiter.). V. Romanzo di cavalieri!.
      ROMANZO (letter.). — Generalmente si dà questo nome ad uua narrazione che è fiuta del tuttoo appoggiandosi a qualche fatto vero ne immagina le circostanze
      e vi iutroduce caratteri ed accidenti più o meno ingegnosamente intrecciati . affine di tener desta la curiosità e commosso l'animo dei lettori. Non è probabile che lo scrittore si faccia a creare un avvenimento o un complesso di avvenimenti 8enzaalcuu foudameuto storico uei suoi teirpi o nei tempi antichi. Anzi quando s'indaghi la natura di uu romanzosi rinvengono gli elementi reali
      che si armonizzano insieme sotto le forme più seducenti di una favolaper quanto questa favola sembri lontana dall'ordine consueto delle cose I umane. Il soggetto del racconto è una tradizione ? Ed ecco la storia
      ecco il pensiero di nn popolo trasmesso nel corso dei secoli oralmente o per iscritto alla posterità. È un fatto tolto dalla storiaabbellito dalla fautasia? 11 romauzo ha una parte di vero
      ed è mestieri che la fautasia si conformi a quel vero. E t.utto lavoro della mente dello scrittore? Come potrà egli allontanarsi da quella via che gli è segnata dall'indole e condizione del sno popolo e del suo tempo? S'egli se ue allontanail suo scritto non sarà letto
      o letto non sarà compreso. Ma lo scopo del romanzierecome quello di ogui scrittore
      è di farsi leggeree quindi suo studio principale di dilettare un gran uumero di persone. E quel diletto non può nascere se il libro che lo deve destare non è adatto alla coudizioue dei lettori.
      Qualora sia un avvenimento quale la storia lo registra esattamentema che i sentimenti onde si informa la parte iutriuseca di esso vengano dipinti con falsità o cou esagerazione
      il romanziere non avrà adempiuto in tutto al suo ufficiosebbene riesca a dilettare
      imperocché si sarà mostrato un cattivo dipintore della vita umaua. Il suo lavoro sarà più lodevole se intesserà immagini e senti-
      menti improntati di vero a fatti del tutto ideati dalla propria fautasia. Ma gli avvenimenti istessi
      , come le idee e gli affettidevono avere l'improuta I del vero
      trauue che non si ricorra al maravigliosoi ed allora il vero è per così dire in relazione colle , credenze di uu popolo
      e si fonda sopra quelle ispi-, razioni celesti o convenzioni umaue cbe si stabi-, lirouo col tempoe s'incarnarono negli usi e co-: stumi di uu paese. Ecco come il romanziere
      qua-I luuque sia l'ordine delle idee che egli seguaha , sempre bisogno della verità
      ch'è sua lucesua maestra che Io guida nel labirinto di moltiplici immaginazioni
      che forma la principale attrattiva per i lettoried assicura a chi scrive un buou successo
      nel presente e la fama nell'avvenire. Dal modo di ! considerare il vero si può dedurre una norma per conoscere la diversa uatura dei romanzi. La verità può considerarsi uei fatti esterni e nei fatti psicologicie quauto a questi ultimi
      debbono conformatisi in ogui romanzo perchè il raccouto segua le regole del bello. Quanto agli avvenimentinon vi è romauzo che narri prettamente la storia
      o con temporanea o anticapoiché iu questo caso non si distinguerebbe da essa
      e sarebbe la storia stessa. 11 romanzo é una finzione o una mescolanza di finzioue e di vero. Oude dalle varie proporzioni di questa contemperanza di due eleineuti si può derivare la coguizioae dei diversi generi di romanzi.
      Nelle antiche nazioni dell'Oriente
      presso gli indianigli Egizi
      gli Arabi
      i Persiani e gli Assirii si trova memoria di narrazioni romanzesche. Ma il romanzo di quei popoli era simile alla poesiatalvolta anzi la poesia stessa in cui s'adombravano la morale
      la politicala religione cou allegorie ed immagini favolose. Abbiamo quindi iu quei primi esempi dei romanzi il vero mescolato alla finzione
      i Oude se per questa mescolauza deve giudicarsi la^rOOQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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