Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      Romania - ÉotóANo (BAtf)
      cede. « Che diremo dunque? Che le genti le quali non seguivano la giustizia hanno abbracciata la giustizia, quella giustizia che viene dalla fede. Israele poi che seguiva la legge di giustizia, non è pervenuto alla legge di giustizia... imperocché urtarono nella pietra d'inciampo» (30, 31). Ecco spiegato ; cbe siano i vasi d'onore e quei di ignominia. E cosi I intendesi da sant'Agostino (Epist. t.xxxvi ad Pau- , Unum, c. iv, n. 12; De prcedestinatione sanctorum, \ c. vni, n. 23, ecc.).
      Vero è leggersi al c. vili, vs. 30: «Coloro che egli ha predestinati li ha anche chiamati, e quelli che ha chiamati li ha anche giustificati, e quelli che ha giustificati li ba anche glorificati ». Una tale glorificazione però non deve intendersi della gloria eterna; altrimente l'Apostolo avrebbe detto li glorificherà. Iddio ha certamente glorificati coloro che fece giusti, giacché, nello stile di san Paolo, ne ha fatto de' vasi d'onore per gloria sua. Così fu intesa l'espressione da Origene (1. vii, n. 8) e dal Crisostomo (Hom. xv, n. 2).
      Ci si opporrà per avventura che sant'Agostino ne' suoi libri De prcedest. sanctor. e nella lettera cxxxvi a san Paolino ha inteso l'Apostolo nel senso che non vuoisi da noi ammettere. Noi noi crediam punto, perocché: 1° Non è verosimile che sant'Agostino, il quale, a provar la colpa d'origine, ha citato sovente le omelie del Crisostomo sull'Epistola ai Romani, abbia adottata sulla predestinazione una sentenza altra da quella del detto padre. 2° Ancor meno verisimile che il santo dottore non abbia conosciuto il disegno di san Paolo e siasi ostinato a dare alle espressioni di lui un significato che loro non conviene per modo veruno. 3° In questo falso supposto gli argomenti di sant'Agostino nulla avrebbero cbe fare colla controversia cbe agi-tavasi tra lui e i Pelagiani; cbé trattavasi unicamente di provar loro, come in san Paolo, essere la grazia gratuitamente concessa, quindi la prede-Btinazione alla medesima esser puramente gratuita, né mai si trattò di sapere se lo stesso pur fosse della predestinazione alla felicità eterna. 4° Leggendo cou attenzione e spassionatamente i varii scritti di sant'Agostino, scorgesi com'egli in sostanza fosse dell'avviso di san Giovanni Crisostomo, ma si espresse con minor precisione ; del che può convincersi chiuuque legga i passi da noi testé additati.
      ROMANIA (geogr.). V. Rumania.
      R0MAN1N Samuele (biogr.), - Nacque in Trieste l'anno 1808 da poveri genitori israeliti; morì in Venezia il 9 settembre 1861. Primo saggio del suo senno e della sua virtù fu di saper dirigere quando più si abbisogna di essere diretti, facendosi padre ai suoi. Nel 1821 si trasferì a Venezia, dove fu accolto nelle case de' suoi correligionarii come maestro di francese e tedesco, continuando fino al 1828, in cui, presa la penna, si fece traduttore delle due storie DelVImpero Osmano e della Origine, potenza e caduta degli Assassini di Giuseppe Ham mer Purgstall, e traduceudo in prosa il poema La Tunisiade del cardinal patriarca di Venezia Pyr-cher. Nel 1830, ammogliatosi con Vittoria, sorella di Angelo Dal Medico, raccoglitore dei cauti popolari e de'proverbi veneziani, coutinuò l'opera di traduttore. Quindi scrisse le Storie dei popoli eu-
      ropei dalla decadenza delT Impero romano (Venezia 1842-18441, dedicata alle donne italiane. Poscia si accinse a fare studii severi per la Storia documentata di Venezia, e nel 1853 cominciò, dopo sei anni di studio, a pubblicarla. Ma a codesto libro molto giovò l'essere stato nominato professore della storia veneta dal Governo libero del 1848; il quale gli aperse pure gli archivii, e segnatamente quello ricchissimo .dei Frari, incoraggiandolo fortemente a incarnare e compire l'ardito divisamente. Restaurati gli antichi ordini nel 1849, titubò alquanto nelle sue speranze, e rivoltosi agli amici di Toscana, cercò pubblicare a Firenze il resto del suo libro. Ma potè continuare fortunatamente la pubblicazione in Venezia; e quando dovè morire, la storia della Repubblica era già compiuta, ed all'ordine tutti i documenti relativi al testo, con di più un Indice ragionato ad uso degli studiosi; il voi. ix, pubblicato nel 1861, contiene la storia dell'anno 1796. Il nostro professore dal 1858 al 1859 dette molte lezioni pubbliche di storia patria nell'Ateneo veneto, nel quale era pure stato fatto bibliotecario. Fece, non ostante le cure pubbliche e private, qualche viaggio per l'Italia e fuori. Fu dotto straordinariamente nell'ebraico idioma, sicché leggeva speditissimo, traducendoli nel nostro volgare, i libri talmudici. In Venezia ebbe la stima e l'amore di tutti. Ma tanta virtù e tanta operosità era dovuta a sterminati sacrifizi e fatiche, onde il suo corpic-ciuolo, sano ma scarso, se ne risenti pur troppo, e lo spirito consunse la materia. Stava a lieto convegno fra parenti ed amici, quando un fiero colpo apoplettico lo colee, ed in tre giorni gli ebbe tolto la vita. La sua Storia di Venezia sarà sempre il libro che lo terrà in vita, e lungamente sarà ricordata e studiata. Noi non possiamo darne un ragguaglio anche sommarissimo, per non allungarci fuor di proposito dai limiti necessarii alla natura di questa pubblicazione, ma la raccomandiamo alla attenzione degli studiosi. Filippo Luigi Polidori ne ha dato fedele ragguaglio critico nella n serie del-VArchivio storico del Vieusseux; ed il Tabarrini esaminò le Storie dei popoli europei nella citata opera (ì Append. 97). Vedi eziandio la Necrologia dettata dal dottor Michelangelo Asson.
      ROMANO (geogr.). — Parecchi luoghi d'Italia. R. Canavese. circondario d'Ivrea, provincia di Torino, cou 2304 abitanti. — R. d Ezzelino, circondario di Bassano, provincia di Vicenza, con 2887 abit — R. di Lombardia, circondario di Treviglio, provincia di Bergamo, con 4907 abitanti.
      ROMANO (san) (agiogr.). — Martire. Era soldato a Roma al tempo di san Lorenzo, e tocco dalla costanza di esso nel soffrire le torture inventate dal furore dei carnefici, lo pregò d'istruirlo nella religione cristiana, e ricevette il battesimo dalle di lui mani nella sua stessa prigione. Avendo dichiarato il suo cangiamento, fu preso e decapitato la vigilia del martirio di san Lorenzo, cioè il di 9 agosto del 258. Fu seppellito sulla via di Tivoli, ma le sue reliquie furouo poscia trasferite a Lucca, dove souo custodite sotto 1' altare maggiore della chiesa intitolata dal suo nome. Sau Romauo è nominato sotto il 9 agosto uell'Antifonario di sau Gregorio e negli autichi martirologii.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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BAtf Agostino Epist Pau- Unum Apostolo Paolo Origene Crisostomo Hom Agostino Paolino Apostolo Agostino Crisostomo Epistola Romani Paolo Agostino Pelagiani Paolo Leggendo Agostino Giovanni Crisostomo Rumania N Samuele Trieste Venezia Venezia DelVImpero Osmano Origine Assassini Giuseppe Ham Purgstall La Tunisiade Venezia Pyr-cher Vittoria Angelo Dal Medico Storie T Impero Venezia Storia Venezia Governo Frari Toscana Firenze Venezia Repubblica Indice Ateneo Italia Venezia Storia Venezia Luigi Polidori Vieusseux Tabarrini Storie Append Necrologia Michelangelo Asson Italia Canavese Ivrea Torino Ezzelino Bassano Vicenza Lombardia Treviglio Bergamo Roma Lorenzo Lorenzo Tivoli Lucca Romauo Antifonario Gregorio Qle Israele Iddio Filippo