Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      ROMA
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      -nel nome di costui e di Druso sei anni d. C. Caligola lo uni al suo palazzo aprendo il muro di dietro, ed ebbe più fiate il pazzo piacere di presentarsi all'adorazione degli abbietti suoi sudditi tra le statue dei due numi. Claudio lo ridusse al pristino stato; e rilevasi da Dionisio che i cavalieri romani, in numero di 5000, indossando splendide vesti ed inghirlandati di ulivo facevano una pomposa processione per tutta la città, recandosi alle sue soglie attraverso il Foro, in memoria della vittoria sul lago Regillo, in cui i due gemelli Iddii erano comparsi fra i combattenti Romaui (V. Regino). Le tre eleganti colonne presso il Foro sotto il Palatino sono assai probabilmente gli avanzi di cotesto tempio. Mei guasti che sofferse Roma per l'invasione da noi citata dei Galli, nel 390 av. C., la Curia OBtilia dev'essere rimasta salva, asserendo Livio che in essa appunto trattava il Senato intorno a quel disastroso avvenimento; ed è probabile che le case e botteghe pria esistenti nel Foro e distrutte dagl'invasori, sieno state ristaurate com'erano in origine. In questa circostanza deve essere stato eretto da Camillo il tempietto ad Ajo Locuzio {Ajus Loquens, Locuiius) (V. Ajo Locuzio), nella via Nuova, non lunge dal tempio di Vesta; e d'allora in poi dev'essere rimasto il Foro senza rilevanti alterazioni fino al tempo di M. Porcio Catone, quando si cominciò la fabbrica delle basiliche. Durante cotesto intervallo, tutto ciò che si fece, si fu di adornarlo di statue, ma non vi si eresse alcun edilìzio, tranne il tempietto alla Concordia, che sembra essere stato di bronzo, sul Vul-canale, nel 303 avanti Cristo, per opera dell'edile C. Flavio. Forse durante questo stesso periodo fu piantata anche la già citata Grecostasi o piazza alta, che serviva di luogo di fermata agli ambasciatori stranieri, sul Vulcanale, attiguamente alla Curia, prima di essere ammessi all'udienza dal Senato. L'ornamento del pulpito o della piattaforma oratoria nel Comizio colle punte delle prore delle navi, tolte agli Aoziati, per l'intima relazione di cotesto celebre oggetto colla storia di Roma repubblicana, e pel cangiamento del nome che la stessa piattaforma subì in tale occasione, costituisce una specie di epoca nella storia del Foro. Ciò avvenne nel 337 av. C., ed i rostri (fig. 5738) stavano allora, come si disse, nel Comizio davanti alla Curia;
      posizione che continuarono ad occupare perfino dopo che furono eretti i nuovi da Giulio Cesare. Erano i medesimi un tempio o luogo consecrato dagli augurii, e distinguevansi dai cesariani coll'epiteto { di tribuna concionatola (Pvjpa 8^^1x6») e di vecchi (vetera. Dion. Cass., lvi, 34; Svet., Aug., 100). L'oratore che parlava dai rostri volgevasi comune-
      mente, nei tempi più antichi, verso il Comizio e la Curia; uso che fu trascurato per la prima volta da C. Licinio Crasso, nel consolato di Q. Massimo Scipione Emiliano e L. Ostilio Mancino, ossia nel 145 av. C., che si volse verso il Foro ed indirizzò direttamente la parola al popolo, sebbene cotesti innovazione sia stata introdotta, secondo Plutarco, da C. Gracco, fiorente nel 123 av. C. (Dionys., vi, 13; Val. Max., i, 8, § 1; Cic., N. D., n, 2; prò Se st., 15; in Verr., i, 49; in Vatin., 10; Am., 25; Scaur., 46; Liv., il, 42; Dion. Cass., xxxvm, 6; lv, 27 ; lix, 28 ; lx, 6 ; Appian., B. C.t iii, 41 ; Svet., Cas., 10; Tib., 20; Cai. 22; Senec., De sapiente 13; PI aut., Cure., iv, 1, 20; Poggio, De var. fori., p. 22; Nibby, Foro rom.t p. 60; Burgess, Antiq. of Rome, ì, p. 366; Bunsen, Les forum de Rome, p. 58; Bullet. delVlnst. 1835; Bunbury, nel Class. Mus., iv, p. 19; Plin., xxxiv, 11; Ascon, ad Cic. Mtlon., 5; Plut., Gracch., 5).
      L'malzamento di colonne ad onore delle militari gesto fu assai di buon'ora in uso in Roma, e pare che abbia preceduto gli archi trionfali. 11 primo di tali monumenti sembra essere stata la colonna nel Foro detta Menia (columna Mania), a ricordo della vittoria di C. Menio sui Latini, nel 338 av. Cristo. Più tardi fu eretta la famosa colonna Duilia o Rostrata (columna Duilia, Rostrata) (vedi Tavola CCV1I {A), per i rostri delle navi che vi erano scolpiti, ad onore di Duilio, vincitore nel 260 avanti Cristo della grande battaglia navale contro i Cartaginesi. La sua base fu rinvenuta a poca distanza dall'arco di Settimio Severo ; il che conferma la posizione assegnata da noi al Comizio ed alla Curia. Vedesi ancora la sua iscrizione a frammenti nel Palazzo dei Conservatori. Nel Foro, rimpetto ai rostri, eravi la statua di Mursia, che alzava la mano, simbolo della civica libertà, ed era qui il grande convegno dei causidici e delle cortigiane; e qui appunto Giulia, figlia di Augusto, si mesceva nelle orgie colle più vituperevoli prostitute di Roma. Presso i rostri eranvi anche le statue delle tre Sibille o Fate (Motpocc), ricordate da Procopio (B. Goth., i, 25) alla cima dei Foro, verso il tempio di Giano. Nel 184 av. C. fu edificata la prima delle basiliche da M. Porcio Catone, allora censore; e fu perciò detta Basilica Porcia; dev'essere stata attigua alla Curia, perchè fu distrutta dallo stesso incendio che consume la seconda, quando vi fu arso il corpo di Clodio in essa rinchiuso (Ascon., ad Cic. prò Mil, Arg.t pag. 34). Il mercato del pesce (Forum Pi-scatorium) era subito dietro, notando Plauto la puzza cbe ne usciva e teneva lontani i frequentatori della basilica, che serviva, sotto Cicerone, alle adunanze dei tribuni del popolo (Plaut., Cat. Min.). Distrutta dall'incendio nei funerali di Clodio, non fu più rialzata, od almeno non se ne incontra altro ricordo.
      Seconda per ordine cronologico si fu la basilica Fulvia, detta più comunemente Emilia (fig. 5739), fondata nel 179 avanti Cristo, durante la censura di M. Emilio Lepido e M. Fulvio Nobiliore, vicinissima alla Porcia ; sembra essere stata rifabbricata per intero da Lucio Emilio Paolo, edile nel 58 avanti Cristo. La basilica Sempronia si fu la terza, eretta nel 169 av. Cristo da T. Sempronio Gracco,
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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Druso Caligola Dionisio Foro Regillo Iddii Romaui Foro Palatino Roma Galli Curia OBtilia Livio Senato Foro Camillo Ajo Locuzio Ajus Loquens Locuiius Locuzio Vesta Foro Porcio Catone Concordia Vul-canale Cristo Flavio Grecostasi Vulcanale Curia Senato Comizio Aoziati Roma Foro Comizio Curia Giulio Cesare Pvjpa Svet Aug Comizio Curia Licinio Crasso Massimo Scipione Emiliano Ostilio Mancino Foro Plutarco Gracco Dionys Val Cic Verr Vatin Scaur Liv Dion Appian Svet Cas Tib Cai Senec Cure Poggio Nibby Foro Burgess Antiq Rome Bunsen Les Rome Bullet Vlnst Bunbury Class Plin Ascon Cic Plut Gracch Roma Foro Menia Mania Menio Latini Duilia Rostrata Duilia Rostrata Tavola CCV Duilio Cristo Cartaginesi Settimio Severo Comizio Curia Palazzo Conservatori Foro Mursia Giulia Augusto Roma Sibille Motpocc Procopio Foro Giano Porcio Catone Basilica Porcia Curia Clodio Ascon Cic Mil Arg Forum Pi-scatorium Plauto Cicerone Plaut Cat Clodio Fulvia Emilia Cristo Emilio Lepido Fulvio Nobiliore Porcia Lucio Emilio Paolo Cristo Sempronia Sempronio Gracco Qle Claudio Dion Cass Cass Mus Cristo Cristo