Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      la qaale Della parte mediana, invasa sempre dalle alluvioni del fiume, si protende con un progresso annuo notevolissimo. Il sito più vicino accomodato per un nuovo porto sarebbe Anzio, distante tuttavia 50 chilometri, e pare malsano; il qual porto andrebbe costrutto per intero nel mare, con spesa assai ragguardevole. Sembra adunque cbe il porto di Civitavecchia, distante 80 chilom. per ferrovia, capace dei piroscafi commerciali di grande portata e che potrebbe anche migliorarsi, almeno nel fondo, debba ora ritenersi come il solo conveniente.
      Un lavoro che nelle presenti condizioni di Roma divien necessario, è la sua sistemazione nel traversare la città. Già venne indicato in quale infelicissimo stato questa si trovi, cioè colle sponde prive di muraglioni, fiancheggiate quasi ovunque da miseri tugurii o da ripe di luridi detriti, colle fogne che vi sboccano direttamente su tutta la linea: poi ponti massicci con diversi ruderi e pescaie che ostruiscono l'alveo rendendovi impossibile la navigazione e più dannoso l'effetto delle . piene, le quali, assai frequenti, invadono senza ostacoli le vie adjacenti, ed, oltre ciò, rifluendo per le fogne, producono l'inondazione anche in quartieri lontani dal fiume.
      Durante il primo Impero francese, la cui signoria si esercitò in Roma per quattro anni, era stato compilato dall' ingegnere Navier un disegno di arginamento con ben disposti muraglioni e calate per le barche; ma il Governo non ebbe neppure il tempo di dar principio al lavoro. Ora è di tutta necessità che un disegno analogo venga ripreso anche in scala più grandiosa ed alacremente condotto ad effetto. Sarebbe poi il caso di costruire su ciascun lato internamente, ai muraglioni o lungoteveri , in modo analogo a quanto si fece a Firenze, Parigi, Londra, un fognone longitudinale collettore di tutte le fogne che ora affluiscono al fiume, per condurre gli scoli ueri fuori della città, dove potranno venire impiegati o per l'agricoltura, o quanto meno versarsi nel fiume senza gl'inconvenienti molteplici che si soffrono col presente sistema. Quei muraglioni, sufficientemente elevati per difendere la città dalle piene e fiancheggiati da due vaste strade, oltre al servire di difesa ed abbellimento, avranno il vantaggio di recare vita e nettezza a quartieri ora infelicissimi, provocandone la ricostruzione in modo migliore. Le demolizioni occorrenti possono farsi cadere, salvo poche eccezioni, su parti non abitate, ovvero su casupole di poco valore a cui competerebbe modesto indennizzo, tanto più che il prezzo dei terreni verrebbe grandemente cresciuto. Rimovendo in pari tempo gli ostacoli dell'alveo ed aumentando per quanto è possibile la luce dei pouti, anche quel tronco di fiume potrà rendersi accessibile alle barche, ed oltre ciò verrà diminuita notevolmente, forse di metri 1 Vs> l'elevazione delle piene che minacciano la parte superiore della città. Tale lavoro dovrebbe compiersi per tratti successivi, dividendo in parecchi anni la spesa, alla quale sembra dovrebbero concorrere in eque parti il Municipio ed il Governo. Nè questa spesa sarebbe tanto eccessiva da non potersi subito sostenere; secondo l'antico disegno francese era valutata un dieci milioni. Ma Nuova Enlicl. Ital. Voi. XIX.
      dovendo ora tenere i muraglioni alquanto più alti, aggiungervi i fognoni collettori, e, rinniti questi in uno, condurne le acque a sfogare da 8 a 10 chilometri sotto la città, potrebbe presumersi doppia somma.
      L'Aniene o Teverone discende dalla valle di Subiaco racchiusa fra monti di roccia calcarea e ricchi di acque perenni che gli antichi Romani condussero a Roma entro lunghissimi acquedotti. L'Aniene giunge serpeggiando per essa sino a Tivoli ad un livello di circa 230 metri sul mare. Ivi la valle presenta d'un tratto un vero balzo di circa 180 metri sino al livello della campagna romana che vi si stende al piede. Uua parte delle acque si deriva dal lato sinistro e vien condotta per canali coperti sino sotto la città, dove serve ad animare diverse officine di ferro, di carta e di tessitura; poi ricade nel fiume, producendo le famose Cascatélle. L'altra parte delle acque, che è il volume maggiore, passa per l'emissario a doppio cunicolo, stato aperto nel 1835 da Gregorio XVI entro il fianco del monte Catillo, per allontanare le corrosioni di cui Tivoli era in parte minacciato. Dall'emissario piomba tutta la mole di acque per 100 metri a picco; quindi scende ancora frettolosa per lunga china, raccogliendo le acque delle Cascatene , passa sotto il ponte detto delle Tavole, indi al ponte Lucano, dove incomincia l'alveo più regolare nella bassa campagna a soli 33 metri sul mare. La portata dell'Anione in acque grosse sale a più di 400 m. c. al secondo. La portata estiva è indicata in diversi scritti come non minore di 50 a 60 m. c. al secondo ; però diverse osservazioni ci inducono a ritenere cbe in prolungate siccità si riduca alla metà soltanto di quel volume. Si avrebbe tuttavia disponibile, a 30 chilom. da Roma, un minimo di potenza meccanica perenne da 10 a 15,000 cavalli dinamici, atta ad animare qualunque industria e lavoro.
      Dal ponte Lucano scende l'Aniene per un alveo molto tortuoso di quasi 40 chilom. ed incassato assai fra le sponde di tufo vulcanico, rivestite dove di calcare travertino, dove di ghiaje diluviali, l uo alla sua confluenza nel Tevere, cui raggiunge a chilom. 7 Vs da Roma e ad un livello in acque basse di soli metri 0,70 sul mare. Sulla sua sponda destra, poco sotto Tivoli, viene a giorno la sorgente sulfurea ed arsenifera, antica Albula, che forma il lago della solfatara. Ivi presso si trovano i maggiori depositi di travertino, in cui erano aperte le antiche cave, dai quali tuttora si estrae quello presentemente usato in Roma. Dicesi che gli antichi trasportassero quel materiale sino alla città per mezzo di barconi sull'Amene; e la cosa sarebbe ancora possibile oggidì, quantunque vi occorrerebbero forse alcuni lavori per moderare la discesa, che è assai rapida. Per giovarsi dell'Anione, fu, pochi anni sono, ideata dal Gori, ingegnere romano, una derivazione sotto Tivoli, di 10 metri c. al secondo, divisi fra due canali: l'uno sul fianco destro per la navigazione, l'altro sul sinistro per l'irrigazione, oltre alla forza motrice che potrebbe aversene in vicinanza della città. Egli valutava per tale opera uua spesa di 2,5'»0,000 lire circa, ed un prodotto annuo totale, fra navigazione,
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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