Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      kOÉAN (CASA DI)
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      ?arie sostanze odorose, sebbene questo uso fosse vietato dalle XII Tavole, da cui era considerato come una profusione di lusso (sumptuosa respersio. Cic., I. cj; nè si desisteva dal versare coppe di olio, gettare nelle vampe ornamenti, vestiti, piatti di vivande ed altri oggetti che reputavausi gradevoli ai defuuti (Tibull., i, 1, 61 ; Virg., jEn., vr, 225; Stat., Theb., vi, 126 ; Lucan., ix, 175). Il luogo dove bruciavasi una persona chiamavasi bustum (luogo per bruciare legna) quando dessa riceveva poscia sepoltura sullo stesso sito, ed ustrinà, ustrinum (da uro, ardo) se la persona bruciata venisse sepolta in un posto diverso. Le persone più ragguar-, devoli destinavano sovente un apposito spazio, circondato da un muro, presso le loro tombe, per farvi bruciare i cadaveri; ma coloro cbe non potevano procacciarsi simile spazio, Bembra cbe addossassero più di uua volta le funeree pire agli altrui monumenti, il che viene di frequente proibito e nelle iscrizioni e sui mouumeuti, colla formula: a questo monumento non lice attaccare la funerea catasta (Huic monumento ustrinum applicari non licet. Gruter, 755, 4; 656, 3; Orelli, 4384-85).
      Se il defunto era imperatore od illustre generale, i soldati correvano (decurrébant) a far tre giri intorno al rogo, uso che si conservò annuale intorno ad un monumento eretto dai soldati ad onore di Druso (Svet., Claud., 1 ; Virgil., JEn.,xi, 188; Tacit., Ann., n, 7). Iuimolavansi alcune fiate anche animali, ed anticamente prigionieri e schiavi, reputandosi i Mani sitibondi di sangue: ma successivamente i gladiatori, ohe si denominavano bustuarii, venivano prezzolati per combattere intorno all'ardente rogo. Consunto questo dalle fiamme, le faville venivano inaffiate di vino, e le ossa e le ceneri dell'estinto raccolte dai parenti più prossimi, che le spruzzavano di profumi e depouevano in uu vaso, detto urna o ferale urna (feralis urna), fatto di varie sorte di materie, a seconda delle circostanze degl'individui (Virg., JEn., vi, 226 28; Tibull., i, in, 6; in. ii, 10; Svet., Aug., 100; Ovid., Amor., ih, 9, 39; Tacit., Ann., in, I). Le urne funeree antiche esistenti nel Museo Britannico sono per la massima parte di marmo, alabastro o terra cotta, di varie forme; ma più comunemente quadrate o rotonde, e sopra vi è ordinariamente una iscrizione od epi-tafio (titulus, epiiaphium), colle iniziali D. M. S. o colle semplici D. M., ossia Dis Manibus Sacrum, cui sussegue il nome del defunto colla sua biografìa, ed anche il nome della persona che fece l'urna, come dicesi a suo luogo. Anche nell'antica Grecia le funebri cerimonie terminavano per lo più col-l'abbruciamento del cadavere sul rogo ; oggi pure il rogo si adopera dai popoli dell' Indostan e da parecchie genti barbare o semibarbare.
      ROHAN (casa di) (geneal. e biogr.). — Una delle più autiche e più illustri famiglie di Francia, discendente in linea retta dagli antichi re e duchi di Bretagna, e di cui Guetenoe I, visconte di Por-rboet, di Rohan e di Guemeuée, che viveva nel 1008 e fu seppellito nel 1021, è considerato come capo. Alano I, uno de'suoi discendenti, è il primo che prese il nome di Rohau, dalla terra omonima, nel 1100. Il 23 ottobre 1127 il visconte di Rohan assistè alla consecrazione della nuova chiesa di Nuova Encicl. Ital. VoSan Salvatore di Rhedon, edificata da Ildeberto arcivescovo di Tours e da altri vescovi. Nel 1527 la casa di Rohan si divise in parecchi rami, di cui i principali sono quelli di Guemenée, Montbaeon, Soubise, Gié e Chabot. I Rohan, che furono dapprima visconti, indi conti nel 1558, s'ebbero il titolo di duca dopo Enrico I, che sposò Margherita di Béthune, figlia di Sully, iu favor del quale Enrico IV re di Fraucia eresse la terra di Roban in ducato nel 1603. Avevano grado di principi come discendenti degli antichi sovrani di Bretagna, e Luigi di Rohan, settimo del nome, firmò, dopo i duchi di Longueville e di Piney-Lussemborgo, principe di Guemenée, nel 1589, la ricognizione di Eurico IV qual re di Francia. Giovanni II di Rohan, morto nel 1516, ebbe da Maria di Bretagna, figliuola del duca Francesco I, un figliuolo di nome Giacomo, in cui si spense, nel 1527, il ramo primogenito dei Rohan, ed una figliuola, Anna, sposata a Pietro di Rohan, secondogenito del maresciallo di Gié. Da questo maritaggio usci il ramo ducale spento nel 1638, e di cui il nome, i titoli e i possessi passarono per maritaggio nella casa Chabot nel 1645. Nel 1627 esistevano due altri rami della casa Rohan, quelli di Guemenée e di Gié. Il secondo si estinse verso la fine del secolo xvi, e quello di Gueménee o Montbaeon formò il ramo cadetto dei Soubise e quello di Rochefort. L'ultimo è il solo che sussista oggidì. I Rohan avevano questo motto altiero:
      Roi ne puis,
      Due ne daigne,
      Rohan suis.
      Diamo qui le biografie dei membri più illustri di questa famiglia.
      Renatoli, visconte, signore di Pontivy e di Fron-tenay, nato nel 1550, morto nel 1586 alia Roccella, era il terzogenito di Renato I di Rohan, ucciso nel 1552 in un combattimeuto presso Metz; sua madre, Isabella d'AIbret, zia della regina Giovanna d'AIbret, abbracciò apertamente la religione riformata. Fu uno dei valenti capitani de' tempi suoi, e ad un coraggio intrepido accoppiava una virtù a tutta prova; vir probus et candidis moribus, come lo qualifica De Thou. Secondo alcuni scrittori, tenne le parti di Condé fiu dalla prima guerra civile; appresso si ritirò alla Roccella, ov'ebbe il titolo di luogotenente generale e comandante in capo. Ei radunò tosto truppe; sottomise rapidamente molte città ed accompagnò poi Condé nella funesta spedizione di Angers. Aveva sposato la celebre Caterina di Pariheuay-Larchevéque, dalla quale ebbe parecchi figli, fra gli altri Enrico I.
      Sua sorella minore, Francesca di Rohau, dama della Garnache, sposò Giacomo di Savoja duca di Nemours, il quale abbandonandola iucinta, sposò la vedova del duca di Guisa. Ella si consolò facendo portare a suo tìglio Enrico il titolo di principe del Genevese.
      Enrico I, principe di Lione, celebre capitauo e capo della fazione protestante in Francia sotto il regno di Luigi XIII, era nato nel castello di Bleiu in Bretagna l'anno 1579 da Renato II, visconte di Rohan. Eurico contribuì più che nessun altro alla illustrazione del suo casato, uno dei più autichi >. XIX. 35
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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XII Tavole Tibull Virg Stat Theb Lucan Bembra Huic Orelli Druso Svet Claud Virgil Tacit Ann Mani Virg Tibull Svet Aug Ovid Amor Tacit Ann Museo Britannico Dis Manibus Sacrum Grecia Indostan Francia Bretagna Guetenoe I Por-rboet Rohan Guemeuée Rohau Rohan Nuova Encicl Salvatore Rhedon Ildeberto Tours Rohan Guemenée Montbaeon Soubise Chabot Rohan Enrico I Margherita Béthune Sully Enrico IV Fraucia Roban Bretagna Luigi Rohan Longueville Piney-Lussemborgo Guemenée Eurico IV Francia Rohan Maria Bretagna Francesco I Giacomo Rohan Anna Pietro Rohan Chabot Rohan Guemenée Gueménee Montbaeon Soubise Rochefort Rohan Pontivy Fron-tenay Roccella Renato I Rohan Metz Isabella AIbret Giovanna AIbret De Thou Condé Roccella Condé Angers Caterina Pariheuay-Larchevéque Enrico I Francesca Rohau Garnache Giacomo Savoja Nemours Guisa Enrico Genevese Lione Francia Luigi XIII Bleiu Bretagna Renato II Rohan Qle Cic Gruter Ital Lussemborgo Giovanni II Lione Eurico