Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      540 » ROGGIAt) il Canale Navigabile o Naviglio, formato dalla congiunzione dei due precedenti; è del patrimonio dello Stato; dopo un corso di 14,650 metri mette foce a Colorno nel torrente Parma. Nel 1421 era navigabile ; dappoi avvennero guasti, per cui rimase interrotta la navigazione;
      u) il Canale del Lorno, primario nel Parmigiano, lungo metri 4099, ritorna nel torrente Parma;
      v) il Baganzale, derivato dal torrente Baganza, affluente del Parma, lungo 352? metri; sbocca nel Parma;
      w) il Canale di Torrechiara o di San Michele, mantenuto da irrigauti e da mugnai, si disperde fra le terre di San Michele.
      Fra la Parma e YEitza scorrono:
      x) il Canalazzo, unito alla Naviglio, che sbocca nell'Enza;
      y) il Canaletto, detto anche Canale della Spella, sorte dall'Enza e sbocca nel Canalazzo, cangiando più volte nome, ed accogliendo varii altri canali seconda ri i;
      z) il Canale ducale di Correggio, diviso in due rami; il destro passa per Correggio e mette nel Cavo Parmigiano; il sinistro forma lo Spelta o Canale Guardasone, di proprietà del patrimonio dello Stato, e si suddivide in varii altri.
      Nel Modenese primeggiano fra i canali navigabili :
      a) il Canale Tassoni, navigabile da Montecasale; riunisce le sue acque nel Crostolo, gettandosi nel Po verso Guastalla;
      b) il Naviglio di Modena, che va al Panaro.
      Nel circondario di Guastalla si notano:
      c) La Parmigiana, tratta dal canale Bentivoglio sotto il nome di Crostolo. Era negli antichi tempi resa navigabile dai Parmigiani, i quali estendevano (nel 979) il loro dominio sino a quel canale. Si chiama anche Botte'Fiume, Parmigiana, Moglia; irriga le terre di. Guastalla; si divide in tre rami, uno de'quali è iungp 11,310 metri, il secondo 9360, ed il terzo 8160 (vedi § vii, lett. c).
      d) La Tagliata, cavo primario, che prima del 1218 serviva di Ietto ad un ramo del Po, principia all'argine della Tagliata al Po, da cui dista 800 metri, e si scarica nel canale Moglia, dopo un corso di 19,020 metri ; è largo metri 6,50 ; attraversa il Mantovano (vedi § vii, lett. d).
      VII. Colatori esistenti alla destra del Po sui territorii di Guastalla, Reggio, Modena, Revere, de rivati dal Crostolo, dalla Secchia, dal Panaro, ecc. — La vasta pianura compresa particolarmente fra il Crostolo e la Secchia, terminante al sud al territorio di Bondeno, trovasi in identiche circostanze della riva sinistra del Po, cioè bassa, senza pendenza e considerevolmente incassata contro le dighe longitudinali del gran fiume.
      I principali colatori che abbisognano ripari ed opere d'arte sono la Zara ed il Po vecchio, oltre a due antiche braccia assai tortuose del Po. Questi colatori vanno a sboccare col mezzo di due chiaviche assai vicine l'una l'altra in a monte di San Benedetto, in un braccio del fiume abbandonato dopo la grande rettificazione eseguita nel 1782 (Lombardini, Notizie sulla Lombardia, p. 166). — Questi due colatori ricevono molti altri affluenti,
      che radunano le acque di scolo del circondario di Guastalla.
      Gli altri colatori sono i seguenti:
      a) La Fossa grande, che riceve dal territorio di Reggio un canale secondario chiamato la Fossa Margonara, la quale volgendo parallelamente al Po vecchio, viene a scaricarsi nella Secchia vicino a San Benedetto. Questo colatore fu aperto nel 1430 a vantaggio delle terre del convento di San Benedetto.
      b) La Fossa di Campo lungo, che scaricasi pure nella Secchia, e tant'essa quanto la Fossa Grande attraversano la diga del torrente col mezzo d'una chiusa.
      e) La Fossa Parmigiana, che segue il pendio quasi insensibile della pianura di Bondeno, ove raggiunge il corso del Crostolo, il quale va a sboccare in Po per mezzo d'un rettifilo aperto verso la metà del xvi secolo.
      Il marchese Bentivoglio Gualtieri vi fece co-strurre un doppio acquedotto o sifone di 77 inetri di lunghezza per 2 di larghezza per ogni apertura dei tre corsi d'acqua, onde riunirli in un sol corpo.
      d) La Fossa Moglia, per un letto assai tortuoso arreca le sue acque nella Secchia presso Boude-nello Mantovano. Le opere d'arte vi furono costrutte nel 1589. Accoglie questa fossa molte acque, fra cui il canale della Tagliata è il principale, che fin dal 1218 gli abitanti di Reggio lo trassero dal Po coll'intento di farne un canale navigabile; ma riusci vano, per cui restò un semplice colatore.
      Moltissimi altri canali, per una lunghezza complessiva di metri 664,790 scorrono nei circondarii di San Benedetto, Revere, Sermide e Viadana (provincia di Mantova), ma tutti questi canali furono praticati al precipuo Bcopo di disseccare i terreni paludosi e renderli più sani.
      Vili. Seguito dei colatori fra la Secchia ed il Panaro. — a) La Fossalta. — Dall'Oltrepò mantovano presso Quistello dall'unione di varii colatori si formò questo canale, che mette foce iu Po alle Quatrelle. Ha varii canali diversivi, onde rigurgitare in essi le acque in occasione di piene del Po.
      b) Canale dei Quarantoli. — Nell'avvallamento dell'antico Bondeno, questo canale proveniente dal Mirandolano, congiunto al Cannucchio, alla Fossa Nasino, forma:
      c) Il Canale San Martino, il quale, ricevuti a sinistra i canali Mandriolo, Cavetto-Mottelle, si biparte, prendendo, il sinistro il nome di Cavo-Mantovano, il destro quello di Canal-Rusco ; poi si raccoglie di nuovo sotto il nome di
      : d) Canal Burana, entra nel Ferrarese, e colla chiavica Bova si scarica a Bondeno nel Panaro; ; ove scorreva in altri tempi il Po vivo di Ferrara.
      IX. Colatori e canali fra il Panaro, il Reno e VAdriatico. — In quest'ultima parte della conca del Po scorrono innumerevoli canali, che lungo sarebbe il descriverli. Eccone pertanto i principali:
      a) Il Canale di Cento procede dal Samoggia e dal Reno, passa a Cento e si volge a Ferrara per unirsi poscia al Po di Volano.
      b) 11 Naviglio di Bologna deriva dal Reno presso Casalecchio, attraversa Bologna, ove dirama il Ca-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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