Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      non vuoi dar motivo di scandalo ». E quando un monaco per nome anche Agostino, primo apostolo e vescovo d'Inghilterra, passava per le Gallie per recarsi all'isola del suo apostolato, e si dichiarò meravigliato di trovarvi per viaggio tanti riti diversi, il papa san Gregorio Magno gli rispose cosi: « Tu ami meglio i riti romani, perchè li pratichi fin dall'infanzia: tuttavia tale predilezione non ti distolga dalle buone usanze che avrai ad incontrare nelle Gallie od altrove, e non ti faccia ostacolo a recarle in Inghilterra ove nuova è la fede; imperocché le cose vanno stimate secondo il loro intrinseco valore e non dalle memorie che ad esse si connettono. Adunque prendi in ciascuna chiesa quanto troverai di meglio e più atto ad alimentare la pietà, inspirare amore e rispetto per la religione, poi fa di tutti questi riti una raccolta pei Brettoni ». Se il pio e dotto Gregorio, che pure aveva riformata la liturgia del papa Gelasio, parla a questo modo al futuro vescovo di Cantorberì, si pnò egli ancor rimaner meravigliato della varietà di riti del mondo cristiano, e pensare a ridur una volta uniformi affatto gli usi ecclesiastici, quando si vede, anche a' giorni nostri, ogni chiesa avere i suoi riti, e Roma stessa rigettare quelli che seguiva anticamente per ammetterne dei nuovi conformi ai bisogni della società cattolica? D'altronde i riti non sono essi la sola parte mutabile della religione che possa e debba anche modificarsi in tutti i periodi della storia? In ciò la Chiesa variò assai dal ìv al x secolo, e dal x al x.x (V. Liturgia).
      RITOCCO (B. A.). Dicousi ritocchi quei tratti di pennello o di scalpello che, finita un'opera, l'artista le dà, coll'intendimento di conferirle maggior perfezione. Prima che un quadro od una statua escano dallo studio del pittore, tutto quel lavoro ch'egli vi fa, non si dice propriamente di ritocchi, ma appellasi di perfezionamento ; onde giova di- i stiuguer bene una cosa dall'altra, per non dar in errore. Nella pittura a fresco sono ritocchi quei tratti che soglionsi fare a secco onde dar maggiore vivacità ai lumi, od ombra più inteusa a certi scuri, che neirasciugare dell'opera sembrano troppo debolmente pronunciati. I ritocchi della pittura si ad olio che a fresco non si possono tanto egregiamente eseguire, che coll'andar del tempo non si manifestino ; imperocché se il colorito è già secco, è impossibile che le tinte del ritocco si riuniscano così bene insieme colle altre da formare buon impasto, come succede quando sul color fresco si stendono tinte fresche parimente. Per questo motivo riesce tanto difficile il condurre buoni freschi ; perchè sol veramente fa presa e sfida i secoli quello che fu eseguito sull'intonaco mentre esso era ancor verde e poteva imbeversi delle tinte, e nell'essiccare far corpo insieme. I ritocchi poi che sol per adesione non per coesione gli stanno uniti, sono molto soggetti ad annerire ed a disciogliersi. Non così avviene nella scultura, i cui ritocchi convenientemente fatti sempre la possono abbellire. Perciò Canova, giunto all'apice della celebrità e della gloria, allorché poteva riaver nello studio i suoi primi lavori, li ritoccava; e così aggiungeva pregi no- ; velli alle opere, che già tanti ne avevano. I ritocchi j nelle stampe in rame si fanno quando, dopo d'aver !
      tirato un certo numero d'esemplari, i tratti più sottili si vanno dileguando : onde co' ritocchi si , torna a dar loro la forza perduta. Ma non si può ] ciò eseguir tanto bene, che le stampe mantengano j il primo pregio; onde i migliori incisori, a preferenza di ritoccarli, ritirano i rami e li rompono.
      RITORNARE (marin.). — Ritornare al vento, ad orza, a poggia, significa che la nave, invece di proseguire il movimento datole, ritorna alla posizione di prima.
      RITORNELLO (mus.). — Uno dei segni di richiamo, il quale è doppio o semplice. Il ritornello doppio, segnato con due linee verticali e punti d'ambe le parti, divide il pezzo di musica in due parti, ed obbliga alla replica d'ambedue ; il ritornello semplice fa ripetere solo quella parte verso cui sono segnati i punti. Questo vocabolo significa inoltre una specie d'introduzione alle cavatine, arie, concerti , ecc. Il ritornello di questi ultimi è ormai una specie di sinfonia formale, talvolta in relazione colla prima parte del concerto, ed altre volte anche staccato del tutto. Ritornelli chiamansi pure i tratti d'orchestra fra un solo e l'altro, od in mezzo ed auche in fine di un'aria, duetto, ecc.
      RITORNO (marin.). — Bozzello fìsso adoperato a cangiare direzione ad una fune.
      RITORSIONE (dir. intern.). — Parlando delle rappresaglie, toccammo del diritto di ritorsione o di reciprocità, per dire che non conveniva confondere cotesti due atti, fra loro assai differenti.
      La ritorsione (juris retorsio) s'appoggia sulla, massima : quod quisque in alterum statuerit et ipse eodemjure titatur. Quaudo un sovrano (così il Vattel, Droits des gens, u, xvm, 341) non è soddisfatto del modo con cui i suoi sudditi sono trattati dalle leggi e dagli U6i di un'altra nazione, è padrone di dichiarare che userà verso i sudditi di quella nazione dello stesso diritto di cui essa usa verso i suoi. In ciò (soggiunge) non v'ha niente che non sia conforme al giusto ed alla più sana politica.
      Così la pensava uno dei più liberali pubblicisti del secolo decorso. Ben a ragione il Pinheiro-Fer-reira rimproverava l'autore da lui commentato, d'aver esposta una teoria tanto assurda. Se ciò che un Governo fa a danno degli stranieri è un abuso di potere, certo è che imitandolo non si otterrà lo scopo di ristabilire l'armonia fra le due nazioni. Se è un difetto nella legislazione, questa non verrà migliorata riproducendo le sue pecche nella nostra. Piuttosto si danneggierà gl'interessi del popolo, e si farà su questo ricadere un atto arbitrario o ingiusto commesso da un Governo straniero. Il commercio e le relazioni private ne soffriranno, senza che verun vantaggio possa uscirne, senza che sia riparato il torto sofferto dai connazionali. Il diritto di ritorsione si risolve in fine in un circolo vizioso, il quale assai difficilmente sarà sciolto senza che, pur restando il danno, una delle parti non ne soffra nella sua dignità.
      Queste idee vanno sempre più prevalendo nei rapporti fra le nazioni civili. Tuttavia non può dirsi che il diritto di ritorsione sia del tutto sbandito dalla pratica e dalle leggi. Soventi è provocato dall'ineguaglianza di trattamento dei sudditi stranieri, esclusi da certi vantaggi accordati ai nazionali, ot^ooQle


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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