Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      RISTAURO w 427
      aver riguardo e pazienza; anzi sarà bene, giova ripeterlo, che innanzi di accingersi all'opera si faccia procedere qualche esperimento sopra qualche libro vecchio e di nessun valore; imperocché sarebbe temerario intraprendimento l'incominciare il noviziato con libri rari o di lusso. Quanto alle macchie di frutta e di tabacco, si levano, sia facendo imbevere i fogli macchiati nell'acqua pura, sia aggiungendo a quest'acqua alcune goccio d'acido muriatico ossigenato. Si avverte però che tutte le volte in cui si fa uso di quest'acido bisogna avere la cura di levare i fogli dall'acqua stessa, maneggiandoli con leggerezza, perchè facilmente la carta si lacera allorch'essa è umida. Molti libri s'incontrano i quali hanno sui margini un'impronta di grasso che venne dalle dita de' lettori, e soprattutto di quelli che fanno grand'uso di tabacco. La lisciva caustica distrugge questo grassume; ma occorre del tempo per farlo sparire interamente. Hannovi delle macchie nei libri, le quali non si possono levare se non dopo una lunga permanenza de'fogli macchiati nel liquido proprio a tal uopo. Questa permanenza non nuoce mai all'inchiostro, nè alla carta. Uua stampa affumicata, per esempio, può essere ritornata in uno stato di bianchezza più brillante d'una nuova, mediante una permanenza prolungata nell'acqua con acido muriatico ossigenato, senza che i tratti più delicati di essa ricevano la minima alterazione.
      .La lisciva per levare le macchie ai libri, e soprattutto quella sopraccennata, si dispone e si adopera anche nel seguente modo: si allestisce una lisciva atta a levare le macchie dai libri con cenere di sermento di vite, osservando che essa non riesca nè troppo densa nè troppo leggiera. Si porrà pertanto uno stajo (38 litri) di cenere sopra quattro secchie di acqua di fiume. Ciò disposto, si pone a bollire per parecchie ore, onde l'acqua si condensi de' sali della cenere stessa. In appresso si leva dal fuoco la caldaja e si lascia riposare il contenuto pel tratto di sette ad otto giorni ; passati i quali, si riduce a chiarezza per pendio o scolo. Con questa lisciva si può pulire ogni sorta di libri e di stampe macchiate, quando queste però non sieno scritte o imbrattate di certe qualità d'inchiostro da scrivere, nè dipinte di colori gommati, poiché non avvi che l'inchiostro di stampa il quale regga a tal sorta di bucato. E siccome di sovente avviene che l'olio contenuto nella composizione dell'inchiostro di cui si servono gli stampatori si separa dall'inchiostro medesimo, si espande insensibilmente e ne insudicia la carta, si propone anche per ciò un tale ripiego. In progresso prendesi il libro che si vuol lisciviare, g]i si toglie d'intorno la copertura, si spiegano i fògli che sono macchiati e si pongono fra due cartoni ben fini, cucendo al dintorno questi con una cordicella in modo che i fogli del libro non sieno di troppo in essi cartoni serrati , affinchè la lisciva possa penetrarvi e circolare. In questo stato si pongono a bollire per lo spazio d'un quarto d'ora entro la caldaja ove si è colata la lisciva. In seguito se ne estraggono, si leva da' cartoni la funicella, si pongono in soppressa, sotto la quale si comprimono strettamente per trarne tutta l'acqua contenutavi, la quale sarà carica di grassume. Inquella guisa stretti si lasciano circa per un altro quarto d'ora, e poscia si pongono a bollire di nuovo nell'acqua pura, facendo però attenzione di nqn lasciarveli per un tempo maggiore dell'indicato ; imperocché, trascurando quest'avvertimento, lo stampato potrebbe rimanere offeso. Per ultimo, estraendo) i di là, si pongono di bel nuovo nello strettojo per estrarne ogni residuo di lisciva sporca. All'ultimo si fan passare ancor caldi come sono entro un catino parimente pieno di acqua di fiume, ma bollente e limpida, la quale finisce di togliere tutte le macchie di untume, senza che la carta o l'impressione rimanga nuovamente danneggiata Se per caso, dopo tutto ciò, vi restasse ancora qualche parte la quale non fosse bastantemente pulita, sarà d'uopo replicare l'operazione espressa ; siccome poi in queste ripetute lavature la lisciva leva una buona parte della colla alla carta, e avendo questa perciò perduto ogni sua consistenza, sarebbe soggetta a lacerarsi, vi si rimedia ponendo il libro per ben due volte nell'acqua d'allume. Condotta a tal punto l'operazione, si fanno asciugare in Beguito i fogli sopra cordicelle bianche, tenendoli separati gli uni dagli altri e sopra un letto, come opportunamente ci insegna lo stesso Volpi; imperocché se si dovessero lasciar seccare disposti gli uni sopra gli altri, correrebbero rischio d'incollarsi l'uno contro l'altro, e di lacerarsi allorché si debbono separare. Per ultimo, bisogna aver riguardo che il luogo ove si pongono non sia nè troppo esposto ad nna impetuosa ventilazione, nè agli ardenti raggi del sole , poiché fa di mestieri ch'essi asciughino lentamente.
      RISTAURO (B. A.). - Ristaurare è restituire per quanto si può allo stato di primitiva bontà e bellezza un'opera d'arte, la quale sia stata danneggiata. E poiché vario è il genere ed il modo dei ristauri in ciascheduna delle tre arti sorelle, distintamente toccheremo quanto di più importante a ciascuna di esse si riferisce, usando la maggior brevità possibile.
      Bistauro della pittura. — I dipinti coll'andare del tempo acquistano sulla loro superficie una certa patina, la quale affievolisce bensì un pochetto la vivacità delle tinte , ma le armonizza viemeglio, ed invece di Bcemare, accrosce pregio alle opere. Questa, che nelle pitture ad olio si dice patina, ed in quelle a fresco s'appella fiore, non appare mai nè sulla miniatura, nò sul guazzo, nè sul pastello; appare sulla tempera, prodotta dalle viscosità delle materie onde si unisce il colore ; sull'encausto, dalla cera: nel fresco è prodotta da una speoie di cristallizzazione della calce ; nella pittura ad olio dall'olio stesso e dalla vernice. Ora, siccome su questa prima superficie appajono i danni del tempo ed i guasti degli uomini, così essendo questa superficie di natura diversa, e i danni da diverse cause prodotti, diverso è il modo dei ristauri, di cui gli uni sono commendabili, gli altri da riprovarsi assolutamente. Comincieremo dalla pittura a fresco. Danteggiano questa pittura gli stillicidii sulla parete ove aderisce , e fanno sì che metta fuori macchie, le quali talvolta nello asciugare scom-pajono, e talvolta rimangono. Riparata la parete dalle acque, se ancor nella pittura vi rimangono macchie le quali per mezzo di calore convenien-
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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