Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      INSTAURAZIONE DEI LIBRI
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      re, maravigliato di questa conquista, scioglie infine quel Parlamento che cominciò la sua carriera con un furore atroce contro la rivoluzione e che la compisce con coraggio contro la ristaurazione stessa. Si aduna un nuovo Parlamento, il quale reclama fòrtemente il bill di esclusione; esso vien disciolto. Un altro Parlamento si unisce in Oxford. Carlo vi si reca alla testa di un esercito; i deputati, i pari vi accorrono in armi. Il re propone di escludere la persona di suo fratello; i Comuni vogliono la esclusione della sua famiglia. Lo scioglimento ò pronunziato. Di quivi non governa Carlo secondo le leggi, ma tramutasi in tiranno circondato di terrore e di patiboli. Tiene in serbo un'orda di falsi testimonii; Jefferyes organizza gli assassinii giuridici, la cabala, le stragi illegali; le prigioni si riempiono, i patiboli grondano sangue. Grandi uomini, virtuosi cittadini periscono sotto il ferro dei carnefici. La cospirazione di Rye è il pretesto convenuto di un nuovo furore; la carta della città di Londra, le carte delle contee, tutti i titoli scritti delle libertà politiche sono annullati, le genti dabbene sono escluse dalle funzioni pubbliche; il savio Locke è espulso dalla Università d'Oxford; le cariche sono occupate dalla ignobile ignoranza; i collegi proclamano la libertà empia e atea: finalmente Carlo muore. Giacomo gli succede e la persecuzione infierisce. Argyle si mostra nella Scozia, Monmouth in Inghilterra, Jefferyes accresce i suoi delitti giuridici; il re convoca il Parlamento, ed osa domandargli sussidii; i Comuni rifiutano; il principe li proroga. Ei vuole attribuirsi il potere legislativo e costituente ; la libertà della stampa è distrutta; fanatici ecclesiastici predicano il diritto divino, spandono il fanatismo nelle provincie. L'arbitrario, usato prima dagli anglicaui contro i presbiteriani, passa in mauo di questi contro gli anglicani. Il dispotismo sembra vicino al trionfo, e invece esso è vicino a cadere. 1 vescovi, l'esercito, la flotta, il popolo mormorano, e il trono vacilla. La controrivoluzione ha tutto spaventato, tutto compromesso, tutto colpito; e per abbattere questo mostro, l'Inghilterra sente il bisogno di una nuova rivoluzione. Giacomo è presso a morire come suo padre, e il fanatismo della libertà seguirà le norme del fanatismo religioso. L'abisso è aperto; i Gesuiti sono abborriti; il cattolicismo è diventato pel popolo sinonimo di servitù ; i realisti, che han cagionato tumulto e versato sangue più del partito di Cromwell, sono odiati; e la ristaurazione comparisce iufine come la peggiore di tutte le rivoluzioni. Fortunatamente si era fatta la pruova delle rivoluzioni. Quelle che si fanno dal popolaccio, che compromettono tutte le fortune, tutte le libertà, tutte le vite, spaventano i Pari, i Comuni, il paese. I cittadini accorti, che posseggono uno stato so ciale, ricchezza, talento, e che perciò sembrano gli ostaggi e le vittime di tutti i disordini, costretti a farsi rivoluzionarii per salvarsi, sono sospinti a sopravanzare il popolo, ad affrontare i Gesuiti e la controrivoluzione, a rientrare nella libertà religiosa, politica e civile, a collegarsi col principe d'Orange, a sacrificare infine il potere assoluto. Gli uomini più cospicui si uniscono, le masse rimangono spettatrici; la calma non è turbata; Gu-
      glielmo si mostra, e al suo apparire Giacomo cade. La ristaurazione degli Stuardi fu una vera controrivoluzione; gli Stuardi sparirono per sempre dal trono. La rivoluzione di Guglielmo fu una vera ristaurazione, e sussiste tuttavia. Il principe d'Orange lottava contro un uomo; fu vincitore; perchè gli uomini resistono poco. Giacomo lottava contro le cose; fu vinto; perchè la forza delle cose è superiore alla potenza dei re.
      Poche cose diremo delle ristaurazioni francesi. Nel 1848 vi ebbe la ristaurazione della repubblica, di poi la ristaurazione imperiale nel 1852, seguita nel 1871 da nuova repubblica. Generalmente parlando però la voce ristaurazione si applica in Francia al ristabilimento del trono dei Borboni, nel 1814, abdicando Napoleone I, dipoi nel 1815 dopo il breve episodio dei Cento giorni. La Francia ebbe le sue proscrizioni, le sue Corti marziali, le leggi di sorveglianza, la censura, i carnefici, le cospirazioni, le destituzioni, le società segrete, il fanatismo ecclesiastico, e in ultimo le rivoluzioni, che provano che un sovrano cade sempre, qualunque sieno i suoi diritti al trono, quando si ostina a governare in modo contrario ai bisogni e alla volontà del popolo.
      Le primizie della controrivoluzione sono ordinariamente felici; il potere eccita, ajuta, protegge, paga. Ma nel momento in cui la controrivoluzione si trova in faccia alla rivoluzione ch'essa ha eccitato, tutto è perduto perchè la turba dei vili fugge, il furbo inganna, l'intrigante tradisce. In somma, occorre distinguere accuratamente le ristaurazioni dalle controrivoluzioni che ordinariamente le vauuo appresso. Le ristaurazioni sono spesso facili, giuste, necessarie; le controrivoluzioni, odiose e impossibili al tempo stesso, susciteranno sempre nuove rivoluzioni.
      RISTAURAZIONE DEI LIBRI (trcn.). — Compiamo l'esposizione tecnologica di quanto si riferisce a Libro (V.), brevemente parlando del modo di ri-staurarli. L'arte di ristaurare i libri e di levarne le macchie è indubitatamente un ramo essenziale della professione libraria. Siccome questa parte è pure importante a conoscersi, così sarà opportuno che il novello librajo se ne istruisca per tempo. Quest'arte consiste nel saper bene imbiancare la , carta annerita, nel conoscere la maniera di levare ogni sorta di macchie e di reintegrare un libro dal guasto portatovi dagli insetti, riducendo nel pristino stato tutto ciò che loro servì di pascolo; insomma, a dir breve, sta nel fare di guisa che i caratteri riacquistiuo lo smarrito colore; che le viguette o stampe ond'è adorno il libro vengano ritornate alla loro primiera freschezza, e per ultimo nel ridonare alla carta la perduta forza e consistenza. V'hanno alcuni librai ed amatori di libri iu Italia, i quali sono siffattamente pazienti ed abili in questo genere d'industria, che con una prontezza ammirabile ritornino alla primiera venustà i libri più guasti dal morso degli insetti e dalle schifose macchie. La parte che presenta maggiore difficoltà nel ristauro si è quando gli insetti hauno danneggiata l'impressione; ma pur mercè l'industria dell'uomo vassi di bene in meglio ancli8 su tale proposito, e parecchi dei nostri bibliofili


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume XIX (parte 2)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1885 pagine 1280

   

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