Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DEPOSITO - DEPRESSIONEguarnigione, e dove i corpi lasciano il loro consiglio d'amministrazione, gli ufficiali incaricati dell'istruzione delle leve, i magazzini, gli operai, i principali loro registri, il soprappiù dell'armamento, il magazzino di vestiario. A questi depositi si diedero varii nomi secondo i tempi, come di battaglione ausiliare, di squadrone di deposito, di compagnia fuori di fila, ecc. Vi sono inoltre i depositi della guerra, della marina, del genio, ecc. Il deposito centrale di artiglieria è in Francia uno stabilimento che riunisce in sè gli archivii dell'artiglieria, il museo di quest'arma, l'officina detta di precisione, ecc.
      DEPOSITO (;geol.). — Si usa comunemente tale vocabolo a dinotare grandi ammassi di materie minerali, che acquistano il loro nome particolare da quella che vi si trova predominante. Ond'è che si chiamano depositi calcarei, carboniferi e simili quelli in cui la parte principale è costituita da carbonato calcare, da carbone fossile, ecc., quantunque contengano in mescolanza altre qualità di materie. Tali depositi hanno diversa origine, secondo la natura delle roccie che li compongono, presentansi in differenti forme , e servono a determinare i differenti terreni.
      DEPOSIZIONE {dir. pubbl., cangiurispr. e stor.). — Atto per cui si toglie taluno di dignità : fu usato principalmente dei sovrani sbalzati dal trono. — Tale fu la sorte di Luigi il Pio, di Carlo il Grosso, fra i Carolingi, di Giovanni XXII, di Benedetto Xlll fra i papi. — In diritto canonico è una pena inflitta dalla Chiesa ad un individuo appartenente alla chierisia e colpevole di alcun delitto che lo priva della sua giurisdizione e del suo uffizio, ciò vale, della funzione dei suoi ordini in perpetuo: nel che la deposizione differisce dalla Sospensione (V.), la quale di sua natura è temporanea, e dalla Degradazione (V.), che non può farsi se non in presenza del colpevole ; nè può infliggersi che per delitti espressi nel diritto, e il degradato può ristabilirsi soltanto dal sommo pontefice ; mentre il deposto può essere rimesso in uffizio dal vescovo, giacché la deposizione viene inflitta per altri delitti. Ultimamente la degradazione pone il degradato al livello dei laici, salvo il carattere che è indelebile, ciò che non fa la deposizione.
      Vedi : Zaccaria, Storia lett. d'Italia (t. in), Deposizione da un grado che supponga? (1. t, c. 2, § 30) — Zeitliopf, Dissertatio de depositione — I canoni iv e xii del Concilio di Antiochia, ed il canone del Concilio di Costantinopoli su tale argomento.
      In giurisprudenza deposizione è l'attestaz'one che fa un testimonio in giudizio (V. Testimonio). — In pittura dicesi deposizione di croce una pittura che rappresenta Gesù nell'atto di essere tolto dalla croce. È celebre su questo soggetto il quadro del Rubens.
      DEPPING Giorgio Bernardo (biogr.). — Celebre letterato francese e tedesco, nato nel 1784 a Miinster in Westfalia, morto a Parigi il 5 settembre 1853, lasciò la patria nel 1803, ed accompagnò un emigrato francese in Francia, ove pose stanza per non dipartirsene più mai. Impiegato a Parigi come maestro in varii istituti educativi e per alcuni anni anche alla Scuola imperiale di stato-maggiore, ei studiò le lingue moderne, e fu collaboratore diNuova Encicl. Itau Voi.
      molti giornali cosi francesi come tedeschi (Le Temps, Les Annales de Vienne, Die Allgemeine Zeitung, Die Kolnische Zeitung, ecc.). La sua Histoire gé-nérale de VEspagne, incominciata nel 1811, non fu continuata per ostacoli frapposti dalla censura. Appresso ei diede una Sammlung der besten alten spanis. historischen Bitter- und Maurischen Romane en (Lipsia 1817), della quale uscì poi una raccolta migliorata ed ampliata in lingua spagnuola con note di don Antonio Alcala Galiano (Jlomancero Castellano, ivi 1844, 2 voi.; di Wolff, 1846, 3 voi.). Depping curò con Maltebrun una nuova edizione AeWHxstoire de liussie di Levesque (Parigi 1822, 8 voi., tradotta in italiano da Beccatini, Livorno, in-8°), e con Villenare le edizioni di Rousseau, Fontenelle , Montesquieu , Larochefoucauld , Hamilton e Diderot, pubblicate da Belin. Ei collaborò inoltre alla Géographie de la France di Mentelle (1821), e scrisse le opere geografiche La Suisse (Parigi 1824, 4 voi.); La Grece (ivi 1823, 4 voi.), e Voyage d'un étudiant dans les cinq pnrties du monde, e somministrò molti articoli alla Rcvue En-cyclopédique, alla Biographie Universelle, ed alla continuazione dell'ir* de véri fi er les dates. I suoi scritti per la gioventù, Les soirées d'hiver (Parigi 1833, terza edizione, tradotta in italiano da Mosconi, Venezia 1838, 6 voi.) e Merveilles et beautés de la nature en France (Parigi 1845, nona edizione), godono sempre di molta voga. La sua Histoire des expéditions maritimes des Normands et de leur établissement en France au dixième siècle (ivi 1820, tradotta in tedesco, danese e svedese) e l'Histoire du commerce entre VEurope et le Levant depuis Ics croisades jusquà la fondation des colonies il Ameri que (ivi 1832) furono premiate dall'Accademia delle Iscrizioni nel 1822, e due altri suoi scritti, Les Juifs au moyen-àge (ivi 1834) e Sur les sectes et les doctrines des Gnostiques, ottennero menzione onorevole. Depping somministrò inoltre alla raccolta di documenti storici stampati a spese dello Stato gli antichi statuti commerciali della città di Parigi (ivi 1837) e la corrispondenza amministrativa sotto il regno di Luigi XIV (ivi 1850-51, 4 voi.). Le indagini fatte nell'archivio del deposito della guerra a Parigi lo abilitarono a scrivere una Geschichte des Kriegs der Munsterer und Kòlner ini Biindniss mit Franlc-reich gegen Holland in den J. 1672-74 (Miinster 1840). Finalmente nelle sue Erinnerungen aus dem Leben eines Deutschen in Paris (Lipsia 1832) Depping ha pubblicato notizie interessanti sulla sua dimora in questa città.
      Vedi A. Maury, Notices sur la vie et les travaux de G. B. Depping (Parigi 1854).
      DEPRAVAZIONE (patol). — Alterazione delle sensazioni per vizio degli organi senzienti (V. Senso).
      DEPRECAZIONE (rettor.). — Figura con la quale si manifesta un vivo desiderio di deviare un male o di ottenere perdono di una colpa. Essa si conclude talvolta con la perorazione.
      DEPRESSIONE (fis.). — Quando s'immerge un tubo in un liquido che non è capace di bagnarne le pareti, la porzione del liquido che s'introduce nel vano interno di questo tubo si mantiene al di sotto del livello del liquido elle lo circonda esternamente. Così il mercurio si deprime in un tubo di vetro.
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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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