Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      DAUMAS MELCHIORRE G. E. - DAUNOU P. CL. FRANCESCOIl ritorno dei Borboni era il segnale dell'esilio di David, e infatti, bandito per legge come regicida, passò a dimorare a Brusselle. Quivi, addolorato per la lontananza dalla patria e perla successiva sua esclusione dall'Istituti), appena poteva trovare conforto nel lusinghiero accoglimento che i più distinti personaggi a gara gli facevano, e la sola vera consolazione che provasse fu nel ricevere l'omaggio d'una medaglia coniata in suo onore dalla scuola francese, che, presentatagli dal suo illustre allievo Gros, gli fece versare lagrime di tenerezza. Nel suo esilio terminò Amore e Psiche, che aveva cominciato a Parigi per commissione di Sommariva ; e intraprese e condusse a termine una ripetizione dell' Incoronazione, che fu mandata esporre a Londra e negli Stati Uniti. Dipinse pure in mezze figure di grandezza naturale V Ad dio di Telemaco e di Eu-cari e la Collera d'Achille, e trattò il soggetto di Marte disarmato dall'Amore.
      Condotto in fin di vita nel mese di dicembre del 1825, egli stava negli ultimi momenti considerando una stampa delle Termopile, che gli avevano allora arrecata, e si compiaceva della testa di Leonida. Le parole che disse in questa occasione erano d'uomo che sentiva altamente di se, e furono le ultime che pronunziasse. Egli moriva il dì 19 di quel mese in età di settantasette anni.
      I funerali dell'esule furono magnifici, e tra gli emblemi relativi alle principali sue opere vi si videro pur quelli delle ricompense ottenute, considerandolo lo straniero come ancora rivest:to delle qualitàdi membro dell'Istituto,di barone dell'Impero e di comandante della Legione d'onore.
      Come artista, David seguì costantemente i principi del bello, se non che tra la natura vivente e la sua imitazione egli pose, per così dire, per intermediaria la scoltura antica. Il suo stile perciò se ne risente; e le sue figure, tipi per altra parte di bellezza, ricordano alquanto la rigidezza del marmo. Ma nelle sue ultime opere si vide una decisa tendenza ad una maggiore naturalezza. Nella varietà di opinioni che si hanno intorno al vero merito di questo pittore, in due cose si va generalmente d'accordo, e sono la grande correzione del disegno e la felicità del colorito.
      Come uomo politico, i suoi errori, espiati dalla prigionia e da dieci anni di esilio, appartengono in gran parte ai tempi in cui visse.
      Vedi: Thomé, Vie de David, premier peintre de Napoléon (Parigi 1H26), opera tradotta in tedesco e pubblicata a Lipsia nel 1827, con ritratto — Miei, Noti ce sur J. L. David (Parigi 1834), oltre Coupin, Rabbe, ecc.
      DAVID Carlo Luigi Giulio [biogr.). — Figlio del precedente, dotto ellenista, nato a Parigi il 15 feb-brajo 1783, morto a Parigi il 25 gennaio 1854, entrò giovinetto nell'amministrazione, fu inviato in qualità d'allievo vice-console a Civitavecchia, divenne poscia vice-console a Otranto, e nel 1810 sotto-prefetto a Stade (Bocche del Rodano), ove rimase fino al 1814. Trasferitosi, nel 1816, in Grecia come professore alla pubblica scuola di Ohio, sposò in quell'isola una bella e giovine Greca, ed apri un corso di letteratura francese ch'ei continuò a Smirne dal 1818 al 1820. Tornato in Parigi, fu nominato,
      nel 1831, professore supplente di letteratnra greca alla Facoltà di lettere, ove rimase fino al 1840. David ha pubblicato molte opere sulla lingua greca moderna, di cui conosceva assai bene la letteratura ; fra le altre: Suvorrnxòs f]apaxxy)XtEMrivtxr)? xorl rpatxix9)c <*7tXoeXXr,vixr,; rXwffffr,?, vale a dire Parallelo sinottico delle lingue greche antica e moderna (Parigi 1820); Méthode pour étudier la langue grecque moderne (ivi 1821). Egli ha lasciato inoltre manoscritto ed ultimato per ogni verso un Dizionario greco-antico e francese, di cui tutti gli ellenisti aspettano con vivo desiderio la pubblicazione.
      DAVIDE (biogr. e stor. sacr.). — Re d'Israele, guerriero e profeta, nato a Betlemme nell'anno 1074 av. Cristo. Suo padre Isai o Jesse avendolo destinato a guardar le sue gregge, il giovane pastore ebbe agio di esercitare il vigore del corpo che aveva ricevuto da natura, e nel tempo stesso di coltivare le altre doti ancora più pregevoli, della musica e della poesia. Lo studio particolare che pare aver fatto sull'arpa gli valse quel suo prodigioso ascendente sull'animo di Saul (V.), di cui egli solo pote va calmare i furori. Iddio avealo prescelto per succedere a quel principe. Davide toccava all'anno vigcsimosecondo dell'età sua, quando Samuele ricevette l'ordine dal Signore di andare nella casa del padre di lui ad ungerlo re ; e già prima quel profeta aveva avvisato Saul che egli era rejetto da Dio, e che non legnerebbe più sul suo popolo: ma il decreto della Provvidenza doveva soltanto adempirsi otto anni dopo. Sino a quel punto il giovane eletto era serbato a crudeli prove. Egli erasi fatto conoscere a Saulle per mezzo della sua vittoria contro il gigante Golia. Era questi un Filisteo di forza straordinaria, e di ancor maggior baldanza, che ogni giorno disfidava i valorosi d'Israello a combatter seco, senza che mai nessuno osasse affrontar-segli. Davide solo, armato di una fionda e della sua fiducia in Dio, osò farsegli incontro animoso, e tosto presolo di mira, colpillo d'un sasso sì forte in mezzo della fronte, che lo stese morto al suolo. Ucciso Golia e la sua testa portata in trionfo, si sparse tosto una costernazione generale nel campo dei Filistei, per cui datisi gl'Israeliti ad investirli gagliardamente, ne fecero grandissimo macello. Ma questa vittoria poco mancò che non tornasse fatale a Davide. 11 popolo aveva dato sfogo alla sua gioja con canti che avevano per intercalare: « Saul ha ucciso mille nemici e David ne ha ucciso dieci mila ». Questo confronto accese nel cuore del re una gelosia implacabile. Saul aveva promesso per ricompensa a Davide la primogenita delle sue figlie in isposa ; ma non tenendo conto della sua parola, diedela ad un altro, e non fu se non molto tempo dopo che mostrò di acconsentire a fargli sposare un'altra delle sue figliuole, meno forse per la propensione che quella principessa lasciava trasparire in favore di Davide, quanto per la speranza di vedere il suo nuovo genero soccombere alle insidie che aveva perfidamente tese alla vita di lui; ma col suo coraggio Davide scampò sempre da tutti i pericoli. Ad onta dei frequenti suoi tratti di generosità, che avrebbero dovuto muovere il cuore di Saul, questi non lasciava pur mai di perseguitarlo. Quando egli era nel deserto, Davide avrebbe potuto
     


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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