Nuova Enciclopedia Italiana - Volume di Gerolamo Boccardo

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      IMOVA ENCICLOPEDIA ITALIANA
      DD (filol'.). — Quarta lettera del nostro alfabeto e terza consonante, che occupa il quarto luogo nell'alfabeto ebraico e nei suoi derivati, come in quelli di tutte le lingue greco-latine e germaniche, il quinto in quello delle lingue slave, e il decimonono nell'etiopico. La sua forma è precisamente la stessa che ebbe presso i Latini, come si vede nelle iscrizioni e sulle medaglie, e questa è evidentemente tolta dal delta (A) dei Greci col rotondamelo di un angolo, forma originariamente derivata dal dalelh dei Fenicii. Le scoperte di Champollion hanno dimostrato che nei geroglifici degli antichi Egizii questa lettera è rappresentata o da una piramide alia guisa del delta dei Greci, o da un segmento di circolo simile alla q rovesciata, o dalla figura di una mano aperta, o da quella di lino scarabeo, forme alle quali attribuì anche il valore del T ^vedi le Tavole X, XI, XII e XIII).
      Nella classificazione metodica delle lettere viene a questa assegnato dai grammatici un posto diverrò, calcolandola alcuni linguale, altri palatina, ed alcuni perfino unicamente dentale. Noi invece, coi più reputati classificatori moderni, la diciamo lettera media dell'ordine delle palatine-dentali, che scambiasi di buon grado con quelle dello stesso organo, come scorgeremo in copia dai seguenti esempi:
      r D d tedesco corrisponde grammaticalmente, non però fonicamente, al th inglese, per esempio: dein (tuo, ingl. thine) ; denketi (pensare, ingl. think); dieb (ladro, ingl. thief): donner (tuono, ingl. thun-der): dom (spina, ingl. thorn); tod (morte, ingl. death); hruder (fratello, ingl. brother) ; erde (terra, ingl. earth), ecc. ; e viceversa il th tedesco, che non e sibilante come appo gl'Inglesi, corrisponde al d inglese, per esempio, thau (rugiada, ingl. devo) ; thal (valle, ingl. dale); thun (fare, ingl. do) ; that (fatto, atto, ingl. deed); roih (rosso, ingl. red) ; noth (bisogno, ingl. need) ; muth (animo, ingl. mood).
      2° Il t tedesco scambiasi col d inglese, per esempio. iag (giorno, ingl. day) ; tautt (sordo, ingl. deaf): taube(colomba, ingl. dove):(profondo, ingl. derp); traum (sogno, ingl. dream); brot fpane, ingl. bread); breit(largo, ingl. broad); icort (parola, ingl. word); bart (barba, ingl. beard)
      Nuova Encicl. Itàl. Yol.
      3n TI d latino corrisponde grammaticalmente a e, ss od s finale dei Tedeschi, ed al t inglese, per es. : decem (dieci, ted. zehn, ingl. ten); digitus (dito, ted. eehe. ingl. toc): duo (due, ted. ewei, ingl. two)\ dingua, antiquato di lingua (ted. Munge, ingl. tongue); dens (dente, ted. eahn, ingl. tooth); cor (cord-is) (cuore, ted. here, ingl. heart > ; ducere (condurre, ted. eiehen, ingl. tng) ; domare (ted. ttahmen, ingl. tame) : sud or (sudore, ted. schweiss, ingl. stoeat) ; prs « ped-is) (piede, ted. fuss, ingl. foot); edere (mangiare, ted. essen, ingl. eat) ; clud-ere (chiudere, ted. schliessen, ingl. shut) ; cd-it (odia, ted. hass-cn, ingl. Hate) ; quod (che,ted. toas, ingl. tohat) ; id (quello,ted. eringi. it)\ grandis (grande, ted. gross, ingl. great), ecc.
      4° Il d scambiasi molto liberamente con Z, per esempio, 'OSusceu;, IIoXuSsuxt];, èaxpu-t.», Ss'o> deiGreci, che diventarono in latino Ulixes, Pollux, lapsilis, lacruma, lìgare ; e lo stesso avvenne nelle derivazioni dei vocaboli e in greco e in latino, per esempio: S«8o>, da cui 5nXó;t (òa$-ó;), da cui ed in latino sella, scala, mala, ralla, dai verbi sedeo, scando, mando, rado. Due piccole correnti d'acqua nell'antica geografia d'Italia dicevansi Ve-sìdia e Digenti a, ed oggidì Versiglia e Licenzia; usasi del pari indifferentemente ellera ed edera, ed il latino cauda, italiano coda, fu scambiato dagli Spagnuoli in cola. Più notevole ancora si è simile cangiamento dal latino nelle due voci inglesi eleven (undici) e twelve (dodici), in cui la lettera l nacque dal d di decem, e per la stessa guisa il greco Ssxa (dieci) diventò lika in lituano, e in due dialetti del sanscrito uno indica il dieci con dasan, ed un altro con lasan, come gli abitanti di Madrid, invece di appellarsi Madridenos, amarono meglio dirsi Madrilenos.
      5° Il d si attacca volentieri ad », per esempio, dal greco ti(v-6) fecesi il latino tend-o; così abbiamo anche in lat. canis ed in ingl. hound; lat. sonus, ingl. sound; radice greca e lat. uev o men, ingl. mind (mente, anima): ted. abend (sera), ingl. even od even-ing\ ted. donner, ingl. thunder; tedesco niemand (nessuno), ingl. no man; e chi per poco rintracci l'etimologia dell'inglese husband (marito, castaido, agricoltorej, la rinverrà in house-man VIL XDigitizedby G00gle '


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Nuova Enciclopedia Italiana - Volume VII (parte 1)
Dizionario generale di scienze lettere industrie ecc.
di Gerolamo Boccardo
Utet Torino
1879 pagine 1048

   

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