Dizionario Moderno di Alfredo Panzini

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      Ves
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      Vesdella civiltà nostra: prima della Rivoluzione i tipi erano relativamente fissi, mutavano lentissimi, seguendo il complesso stile del secolo. Confronta i costumi contadineschi che ancora rimangono in qualche nostra regione (Sardegna, Sicilia ad es.). Di queste mutazioni molta causa spetta alle necessità ed astuzie commerciali, molta alla tendenza borghese di e-mulare e pareggiare lo classi privilegiate per censo e nobiltà. La moda propriamente detta comincia dal tempo del II Impero ed il famoso sarto Worth ne fu valido cooperatore (Parigi : dicendo moda si intende moda di Francia. (Cfr. la piavola de Franza il figurino). Vero è che tale impero è contrastato da Londra e da Nuova York : non sarà però facile spodestare quel popolo francese che sembra avere uno speciale senso nel culto, quasi feticista, della bellezza muliebre. Talora ci si domanda : Da chi è data la volubile moda? Spesso da veri artisti, spesso dal gusto o capriccio di donne mondane, attrici, artiste; spesso dal mero caso. Riunioni eleganti, sportive, cerimonie, teatri etc. servono ad esporre al giudizio una data moda. Accettata che essa sia, conviene, per chi non vuole trovarsi in arretrato, ricorrere a Parigi. Ciò sanno sarte e cuffiaie di provincia. Per quanto variabile, la moda trae dall'antico e deriva evolvendosi da modelli precedenti. In questi ultimi tempi un senso voluttuoso e squisito di colori, di stoffe, di lineo, sembra, più che il capriccio, presiedere alla moda, deformando la linea anatomica di quel tanto che basti a sollecitare i sensi. Argomento di geniale studio sarebbe il raffronto tra lo tendonzo estotiche dell'arte florealo e la moda muliebre : esaminare lo sforzo di dare alla figura muliobro una voluttuosa sembianza di efebo. Nocossaria quindi con la cosa, la soggoziono ai vocaboli francesi. Ma, fatto strano ! montro lo nostro sarto o lo nostro signore ripotono il vocabolo, qualo osso
      sia, dei figurini, i cataloghi dei magazzini parigini per l'Italia, usano parole italiane e con sufficente precisione e rispetto alla nostra lingua. Inutile cura, o gentili francesi ! Quanto alla moda maschile, domina il modello inglese, informato ad un concetto di igiene, di comodo, di praticità : da ciò deriva l'eleganza maschile nel vestire comune. Come seguire i mutevoli vocaboli, stranieri per la più parte, ma spesso modificati o dal capriccio dei sarti, o dallo snobismo degli eleganti e degli scrittori o dall'influsso delle voci nostrane, regionali? Fra i vocaboli ho notato quelli che mi parvero più stabili. Ecco una specie di elenco. I cappotti d'inverno, secondo le fogge e le stoffe, hanno questi vari nomi: Paletot, Ulster, Palamidone, Raglan, Makferlane, Pipistrello, Talma (mantello a ruota compiota, la cap-parella romagnola), Punch, Overcoat = Waterproof o Rainproof, dall'inglese water = acqua, rain = pioggia e proof — prova, a prova di acqua; oppure Gover-tcoat, soprabito impermeabile: Overcoat — anche pardessus (dall' inglese over — sopra e coat — abito : cfr. cotta), Spencer, per militari, Sport, soprabito largo, corto, elegantemente bizzarro, cosi dotto perchè di prammatica nelle riunioni sportive; Bismarck, specie di Ulster, ancora in uso presso i tedeschi, e così detto dal nome del famoso statista (V. Ulster)-Ghesterfield, soprabito lungo di stoffa color fantasia. L'abito da cerimonia, nero, chiuso a due petti : Stifelius, Redingote, e se di color rosso, come usa nelle cacce, Ri-ding coat, dall' inglese riding — cavalcando (V. Redingote), Prefettizia, (nel Veneto), Financière, perchè usato all'estero da banchieri o finanzieri. L'abito a falde, solitamente nero : Tait, Dorsay, e con voco ingleso Moi-ning coat, so di stoffa color fantasia, da portarsi al mattino; Dining coat, so noro, da portarsi a pranzo ; Craus o Kraus, Habit (Torino), Paltorino (Milano), Sciassa (Napoli). L'abito a coda di rondine: Marsina, (spo-cialinento por militari, diplomatici), Ve-lada (Venozia), Frac (V. questa parola), Abito (per antonomasia, dal francoso habit noir), Evenìng coat. Ancho la Giacchetta


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Dizionario Moderno
Supplemento ai dizionari italiani
di Alfredo Panzini
Ulrico Hoepli Milano
1905 pagine 553

   

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