Dizionario Moderno di Alfredo Panzini

Pagina (540/586)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      Unt
      — 507 —
      0 di studio per esercitare il suo mestiere. Es. un conduttore di tram, un badilante, opposto di skilled, V. questa voce.
      Untorello : questa parola per il Manzoni (Promessi Sposi) ha acquistato nuovo ed arguto senso. Untori erano reputati nel generale terrore della peste che infierì in Milano nel 1628 coloro che per maleficio spargevano veleni. Ora Renzo come entra in Milano per trovare Lucia, è preso per un untore : salvasi dal furore dol popolo su di un carro di appestati. Ma i monatti del carro, i quali hanno più esperienza del male, capiscono dall'aspetto e dal contegno che Renzo da essi salvato, è un pover'uomo e non ha stoffa per essere untore, e quando egli si accomiata ringraziando dell'aiuto, un monatto gli dice con ispregio: «Va, va, povero untorello, non sarai tu quello che spianti Milano». Cap. XXXIY, in fine. Dicesi, dunque, untorello per significare con ispregio e ridicolo il poco valore e il nullo effetto dell'opera di taluno che con molto apparato e iattanza tende a qualche impresa (di propaganda o di agitare la pubblica opinione), insomma indica la sproporzione tra l'impresa e l'uomo.
      Untuosità: senso nuovo di antica parola ; vale maniera ipocritamente melliflua : da unzione, termine ascetico : « disposizione a sapersi insinuare negli animi e persuaderli al bene da chi predica la sacra parola ».
      Uo : (dittongo) vi sarebbe materia, per chi si dilettasse di vane discussioni, di che scrivere un trattatello. Ecco in breve :
      1 seguaci della scuola manzoniana, seguendo il suono toscano, tendono ad a-bolire tale dittongo, detto mobile, e scrivono ; core, omo, scola, gioco, ovo, etc. Anzi la più parte dei novi maestri usa così nelle scole, anche non toscano. Tra i dizionari informati a tale criterio, notiamo quello cho per modornità e meritata lode di accuratezza, corro maggiormente fra il publico, cioè il Petrocchi. Senonchè il Petrocchi non potendo, secondo teoria, abolirò del tutto Yuo nollo parolo, cho cosa fa? o rimanda alla vocale o (Uomo, V. Omo), o aggiungo alla parola scritta col dittongo la chiosa : meno comune (os. Novae meno com. nuova) ; o fa le due grafie uguali (es. core lo stesso di cuore)-, o chiama la scrittura col solo o più popolare (es. scuola e popolarmente scola). Questo criterio che l'abolizione del dittongo renda più popolare il vocabolo, andrà bene per Firenze e la Toscana, ma altrove no. E se volessi scrivere non popolarmente e non comunemente, cioè con stile adorno, in tal caso richiamerò in o-nore il disgraziato dittongo ? E i napoletani che fanno uso enorme del dittongo uo, che ne penseranno di questo più popolare senza dittongo? Yeda ognuno come si potrebbe sottilizzare comicamente! Questa teoria ortografica prevalendo nelle scuole, mi accadde di vedere notata come improprietà la buona scrittura scuola, uomo, etc.; e a Milano dove perdura l'erronea antica opinione che apprendere l'italiano sia press'a poco come apprendere una lingua straniera, queste forme toscane imposte nel magistero producono effetti io non so se più comici o deplorevoli. Sentire toscaneggiare da chi nacque sotto la guglia del duomo, è lepidissima cosa ! Il vero è che le norme della libertà e del buon senso sono più difficili da seguire che quelle del rigido e dogmatico imperio, giacché occorre più meditazione e saviezza, e ciò spiega perchè i maestri vadano oltre alle intenzioni degli stessi innovatori. Fra le grammatiche che seguono questa teoria, noto quella dei sigg. Morandi e Cappuccini, i quali (§ 509) scrivono : « Ya però prevalendo l'uso, specialmente nel linguaggio familiare, di servirsi della vocale semplice in tutta la coniugazione Io gioco,
      10 copro, Io m'accoro, Io voto, etc.; nè ormai si conserva più il dittongo uo in tutte le voci notare e votare (no' sonsi suddetti), per distinguere da notare (segnare, indicare o simili), e votare (dare
      11 voto). Onde è moglio non scriver mai: Io nuotavo, Noi vuotiamo, eto. ». La distinzione di forme grafioho tra linguaggio familiare e letterario a mio avviso non reggo o trovo anzi dannosa. E quel contradditorio : meglio non scrivere mai non rivela la incortozza cho è nella mente degli stossi grammatioi ? I quali accennata la rogola dol dittongo mobilo, avvertono


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Dizionario Moderno
Supplemento ai dizionari italiani
di Alfredo Panzini
Ulrico Hoepli Milano
1905 pagine 553

   

Pagina (540/586)






Manzoni Promessi Sposi Milano Renzo Milano Lucia Renzo Milano Petrocchi Petrocchi Yuo Uomo Omo Firenze Toscana Milano Cappuccini Dicesi Yeda Fra Morandi