Dizionario Moderno di Alfredo Panzini

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      Nuli
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      NotNon (propriamento nun) te ne incaricà:
      non incaricartene ! non occupartene !, motto, intorcalaro, sentenza di filosofia egoista, scettica, servilo del popolo napoletano: so il motto, corno forma, è tipicamente napoletano, corno trista norma del quieto vi vero è del mondo intero.
      Non ti curar di lor, ma guarda e passa: corruzione popolare del verso dantesco nonragioniam dilor, ma guarda e passa, Inf. Ili, 49. E passa via ! altri aggiunge per più lepidezza.
      Non uccellare a pispole: la pìspola è un uccelletto da selva tutto piume e non vale la spesa di prenderlo: onde la frase di sapore toscano, vale figuratamente, nel linguaggio familiare, tendere a qualcosa di solido ed importante, avere nobile meta davanti a se.
      Non voglio la morte del peccatore ma che si converta e viva: (Ezechiele, XXXIII 14) ripetesi spesso in senso faceto.
      Normale etc.: da norma, ottima voce classica (efr. lat. norma, da nosco) si sono formate le seguenti voci neologiche normale. normalità, normalista (e pop. nor-malina, alliova di scuola normale), normalmente, ed il contrario anormale etc. Per i puristi queste voci sanno di provenienza francese, là dove la parola buona sarebbe regolare o suoi derivati, e, dello scuole, magistrale, ma penso che agli stessi puristi riosca difficile evitare queste parole, tanto più che hanno valore tecnico e scientifico. V. Normale (Scuola).
      Normale (scuola): divisiono di scuola secondaria, destinata alla educazione ed istruzione dei maestri e maestre elementari. È divisa in sei anni, tre complementari e tro propriamenti detti normali. I puristi vorrebbero magistrale e non normale. Evidente influsso, nel nome e nell'istituto, del normal school, inglese e ccole normale francese (In tod. Lehrerseminar).
      Normalista: o talora popolarmento nor-malina, alliova di scuola normale.
      No restraint: in ingloso vale mancanza di costrizione, ed è termino medico quasi universale per indicare 1' aboliziono di ogni mozzo violento o coercitivo, quale in passato usavasi no' manicomi.
      Nosocomio: por ospedale, da vòaog —
      malattia o no/uelv — curare. Neologismo non bello e non necessario, venuto forse al linguaggio do' medici per via della Francia, nosocome.
      NÒstras: dicono i medici di alcune forme di malattie cho sono endemiche, cioè del paese, come ad es. cholera nostras: dal latino nostras-àtis — nostrano, del paese.
      Nostro (il): voce convenzionale del linguaggio letterario che si incontra in taluni libri e specie nelle biografie e rassegne e vuol dire l'Autore o il Personaggio di cui si ragiona. Ora questo Nostro non solo è inelegante, ma parmi anche sgarbato (La Nostra non si dice!)
      Nota ancor questa: locuzione di sapore ironico o faceto. Dedotta, probabilmente, dall'ode II Cinque Maggio del Manzoni :
      Bella immortai ! benefica fede, ai trionfi avvezza ! scrivi ancor questo, allegrati chè più superba altezza al disonor del Golgota giammai non si chinò.
      Notabilità: al pari di mediocrità, celebrità, nullità, etc. sono astratti di provenienza francese, usati nel linguaggio comune in vece delle parole concrete corrispondenti. Yoci riprese dai puristi. Certo il buon uso letterario si astiene, di solito, da questi vocaboli.
      Notes: plurale di note francese; voce spesso usata in Lombardia nel senso di librettino, taccuino. Questa parola che non c' è in francese, ove si dice agenda ovvero carnet, si deve essere formata da noi in questo modo, che, vedendo scritta su que' taccuini di fabbrica francese la parola notes, il popolo l'ha presa per il nome proprio del libretto. Questo notes accresce la sorio delle parolo francesi fatte in Italia, e specialmente a Milano, conio Voltaire, Marbré, Cendrier, etc.
      Nottambulo: è voco non registrata noi nostri dizionari, eomunissima però nell'uso, probabilmente tolta dal fr. noetam-bule — cclui qui passe les nuiis à se promener ou à s'amuscr. I nostri dizionari rogistrano nottambulo conio sinonimo di sonnambulo. Vero è che nell'uso si dice « nottambulo » di chi ha costumo di far di giorno notto o vicovorsa. « Ecco onesto


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Dizionario Moderno
Supplemento ai dizionari italiani
di Alfredo Panzini
Ulrico Hoepli Milano
1905 pagine 553

   

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