Dizionario Moderno di Alfredo Panzini

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      MoniModista: neol. dal fr. modiste, voco sancita dall'uso ancorché non assoluta-niente necessaria, avendo l'italiano la voce crestaia, da cresta, gala. « Modista, spiega il Petrocchi, lo stesso che crestaia, ma questa ha più dell' ordinario e spregiativo ». Così forse a Firenze, o per effetto della voco « moda » che denota finitezza e scienza della cosa, o perchè la voce francese ha, come di solito, senso nobile per noi.
      Modulo: con tale nome indicano i tecnici od i meccanici un numero od una grandezza di riferimento per determinare altri numeri od altre grandezze simili.
      Modus est omnibus rebus: v'è misura in tutte le cose. Plauto, Poenul I. 229.
      Modus vivendi: lat. modo di vivere, accordo e concessione reciproca, pur di vivere in paco, 'fra parti contendenti ed opposto. Modus vivendi è pure termine diplomatico per indicare il complesso delle condizioni secondo le quali due o più Stati determinano i loro reciproci rapporti con cui intendono vivere, agire, negoziare.
      Mofetta: fenomeno vulcanico consistente neH' emanazione di acido carbonico, e cho segna la fine delle eruzioni. (Grotta del cane). Cfr. Mefite.
      Mògano: Vedi Acagiù.
      Moire: stoffa marezzata di seta o di lana, così manufatta sotto l'azione dei cilindri da ricevere un certo splendore o lividore ad onde o chiazze di vago e cangiante effetto. Oggi più specialmente intendesi di stoffe di seta, e le prime fabbriche furono in Francia, (Lione, Nimes, Tours).
      Moka: forma fr. più comune dell' italiana moca: usasi per indicare il caffè che viene dalla Moka, città dell'Arabia, ed è fra le specie più reputate, quando avviene di trovarne in commercio. E forse per la stessa acuta ragione cho lueus deriva a non lucendo, .cho i caffettieri gridano moka! allo loro bevande appunto por l'assoli za completa del prezioso aroma. Moka per caffè è pure voco dol gorgo francoso.
      Molazza: apparecchio di macinazione (e talora di miscela) con una o due molo ad asso orizzontalo, rotolanti sur un piatto puro orizzontalo, (por macinare terra, puladi riso, ecc.) Voce comune in Lombardia (dal lat. mola = macina).
      Molerà: chiamano i milanesi (e credo tutti i lombardi) le pietre arenarie.
      Moietta: voce dialettale e familiare dell' alta Italia per arrotino (dal lat. mola
      — mola, macina).
      Molla, molla!: (V. Mollare) classico grido delle nostre folle, caratteristicamente usato per impedire agli agenti della forza publica di trarre in arresto: si contrapone all'altro non meno tipico grido dialettale ciappa ciappa (acchiappa) che urlasi, specie contro ladruncoli, borsaiuoli. Molla! voce di comando marinaresco.
      Mollare: allentare, lasciare: voce speciale del linguaggio marinaresco; mollar lo vele scioglierne i gerii e spiegarle ; mollar gli ormeggi = scioglierli a terra e ricuperarli a bordo quando la nave si disormeggia per salpare; mollar le scotte
      — allascarle quando si poggia o si molla in poppa: mollare in poppa = poggiare fino ad avere il vento in poppa.
      Molletton: voce francese: mou (latino mollis ¦— molle) : stoffa di lana o di cotone o anche di seta, pelosa da una o da ambo i lati, dolce e calda: se ne fanno coperte, camiciuole, sottovesti; serve per imbottire e coprire. Più usato è il color bianco. Milanese, mollettòn.
      Moloch: voce fenicia z= Re, Signore. Deità mostruosa e feroce di forma umana con testa taurina, adorata, un tempo, in Oriente (Fenici, Cartaginesi) e onorata di vittime umane. In tutte le letterature il nome di Moloch è simbolo di ogni costume o istituzione disumana è violenta, cho domanda sacrificio di bene.
      Moltiplica : voce ripresa da' puristi in vece di moltiplicazione. Questa abbreviazione notasi anche in altre parole conio bonifica, qualifica, modifica, notifica, etc.
      Momento psicologico: si dico per momento opportuno, favorevole por fare alcuna cosa. 11 motto è riferito conio di origino franceso e in talo caso avrobbo rapporto storico con 1' assedio di Parigi del 1871. Por bombardal o Parigi con isporanza di pronta resa, attondcvasi il momento psicologico in cui la città, divisa dal


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Dizionario Moderno
Supplemento ai dizionari italiani
di Alfredo Panzini
Ulrico Hoepli Milano
1905 pagine 553

   

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