Dizionario Moderno di Alfredo Panzini

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      Motsoderò le carte si ripongono per sempre senza risolvere la cosa di cui trattano. Da ciò il modo di dire mettere agli archivi, usato specie nel linguaggio politico, per dire « non più trattare, seppellire una questione». Avvertasi che la locuzione megere agli archivi ricorda la fr. equivalente mettre aux archives.
      Mettere alla porta: licenziare in modo brusco, scacciando : fr. mettre à la porte.
      Mettere all'indice: Y. Indice.
      Mettere all'ordine del giorno: Y. Ordine.
      Mettere a posto : cioè far star a dovere, includendo il concetto di azione personale energica in sostegno del proprio diritto, e di prepotenza o turbolenta usurpazione od esorbitanza da parte altrui.
      Mettersi a posto: trovare impiego, da vivere, accasarsi, farsi la posizione, il nido, il covo e simili. (Locuzione lombarda).
      Mettere con le spalle al muro: figuratamente vale, ridurre altrui al punto che più non possa indietreggiare, cioè tergiversare, sfuggire; sia quindi obbligato a dar battaglia.
      Mettere il cervello o la testa a partito: dicesi, o come esortazione o corno asserzione, di persona che fu innanzi incurante de' fatti suoi, trascurato, dissipato etc.
      Mettere il lucchetto: chiudere, e, figuratamente, impedire di parlare. Alcun tempo fa era in uso, specie nel giornalismo, la locuzione la cuffia del silenzio.
      Mettere in libertà: licenziare da alcun servizio.
      Mettere in opera: locuzione dei meccanici e degli industriali per indicare l'assetto di servizio e il buon funzionamento di macchine, utensili, organi delle fabbriche, etc. Questa messa in opera richiede aumento di responsabilità e quindi di spesa. Brutto neol., dal francese.
      Mettere in quarantena: detto di notizie, vale ritenerle sospette, metterle quindi sotto osservazione come si fa delle navi che si ritengono infette.
      Mettere in rilievo: V. Rilievo.
      Mettere in tacere: non più trattare o parlare di una data cosa, ovvero operare abilmente in modo che di una questione spesso incresciosa o pericolosa o per sè o per amici, non più si abbia a rinnovareparola. Se la giustizia ne soffre, altri no gode. L'arte del mettere in tacere è antica quanto il mondo, spesso è buon spcdiente politico: così i sonatori romani, comperati da Giugurta, avrebbero messo in tacere . assai volentieri lo scandalo d'Africa: omnis invidia prolatandis comsultationibus di-lapsa foret. (Sallustio, Giugurtina).
      Mettere i punti sugli i: rompere il riserbo, quindi dire le cose chiare e con significazione, dichiarare i nomi delle persone : in fr. v'è pure mettre les points sur les i.
      Mettere una nota gaia, triste etc.: dicesi tanto dei colori, come delle parole, delle espressioni e anche di persone: locuzione tolta dal linguaggio musicale : panni recente e non certo di provenienza francese.
      Mettere una pulce nell'orecchio: indurre in alcuna persona dubbio e sospetto.
      Mettere una questione sul tappeto: metterla in discussione, proporla, esaminarla: è il fr. mettre une affaire, une question sur le tapis (cioè sul tappeto che ricopre il tavolo).
      Metter la mano sul fuoco: affermare in modo sicuro, mallevare. Locuzione nostra familiare, tolta più che dal ricordo liviano di Scevola, dalle prove del fuoco in uso ne' tempi di mezzo : e vuol dire « sono così certo della verità che porrei la mano nel fuoco, sicuro di non ardere ».
      Metter la museruola o mettere il bavaglio: locuzione figurata che vuol dire costringe/re altrui con violenza al silenzio e alla sottomissione. Cfr. mettere il lucchetto.
      Metter le cose a posto: figuratamente vale stabilire la verità e 1' ordine delle idee e de' fatti per ben giudicare di alcuna questione. Si suole così dire in opposizione a chi, nel confondere o tacere ad arte i fatti, si studia di svisare il vero aspetto di una questione.
      Metter le gambe sotto la tavola: mettersi a tavola, ma includendovi la buona idea di godere tranquillamente della mensa, senza altro curare.
      Metter le mani avanti : chi sta per cadere mette istintivamente le mani avanti per difesa. Questa locuzione si trasporta in senso morale riferendosi al premunirsi


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Dizionario Moderno
Supplemento ai dizionari italiani
di Alfredo Panzini
Ulrico Hoepli Milano
1905 pagine 553

   

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