Dizionario Moderno di Alfredo Panzini

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      Ma: nell'uso familiare questa congiunzione avversativa talora è usata con forza di sostantivo, e vale obbiezione, impedimento, difficoltà e simili. Es. vi sono parecchi ma. Tale uso ha esempi classici e antichi.
      Macàbro : attributo, un tempo, del nome danza : serie di imagini e danze rappresentanti la morte e il trionfo della morte, in uso nell'Evo medio, con intento religioso e morale. Oggi dicesi di ogni narrazione o realistica rappresentazione o descrizione che si compiaccia nel richiamo della morte. Il Du Cange, lo Scheler fanno derivare tale voce da chorea machabaeo-rum, e lo Scheler avverte come nell'antico francese del secolo XII si incontri macabre — machabée. Altri dall'arabo mak bara — canto funerario. Anche lo Zambaldi fa de-rivaro macabro dalla danza de' Maccabei, sette fratelli ebrei che insieme alla madre e ad Eleasar patirono il martirio sotto Antioco Epiphanes, e probabilmente ebbero parte nelle danze do' morti delle antiche leggende.
      Macadamizzare : cioè selciare le strade secondo il sistema ritrovato da Mac Adam, ingegnerò inglcso, 1756-1836; e consiste in un selciato compresso artificialmente con macchine a grandi ruoto così che i ciottoli formino un' amalgama fortissima. Alcune nostro strado nazionali, specie dol Veneto, formano un Mac-Adam naturalo e antichissimo. (Dal fr. macadamiser).
      Macao : nomo di noto o comuno giuoco d'azzardo : di origino ungjioroso.
      Macaroni: noi gergo francoso vaio ita-
      liano ; ciò non suona molto gentile alle orecchie nostre, giacché maccherone vale per noi baccellone, scimunito. Vero è che i francesi danno questo nome solo per allusione al cibo nostro prediletto.
      Maccheroni con lo sbruffo : V. Sbruffo.
      Macchiaiuolo : neologismo del linguaggio dei pittori, e come neologismo locale fiorentino, -registrato dal Petrocchi « che schizza, fa alla macchia ». Diconsi macchiaiuoli quegli artisti che fanno canone precipuo dell'arte loro il vedere la natura a macchie, il rendere codeste macchie, senza tanti impicci di contorni, di contrasti, di luci. Giacché altro è il rendere il chiaro-scuro, il contrasto delle luci e delle ombre, e altro è la macchia : maniera speciale che trascura tutto e non rende la visione completa, bensì in un atto transitorio, in quel momento cioè che l'occhio comprende la natura allo stato di masse, o — come appunto dicesi — di macchie non definite, e che vanno di mano in mano delineandosi e definendosi. Hanno — come è naturale o come si capisce — punti di affinità e di oontatto cogli Impressionisti. (V. questa parola). È da notare però che il modo tutto spociale e caratteristico di visione e quindi anche di osocuziono o di tecnica dei macchiaiuoli è quasi esclusivo di una scuola, o, per meglio diro, di un gruppo di artisti fiorentini, cui appunto, e quasi solo ad essi, si dà codesto appellativo. Sopranomo o nomo non si sa bono so da loro stossi adottato o so piuttosto a loro appioppato por distintivo, o ancho con intento di cri-


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Dizionario Moderno
Supplemento ai dizionari italiani
di Alfredo Panzini
Ulrico Hoepli Milano
1905 pagine 553

   

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