Dizionario Moderno di Alfredo Panzini

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      por thesìs s'intende il battere e per arsìs il levare della battuta.
      Arsenalotto: operaio dell'arsenale.
      Articolista: « accettata la parola Articolo nel senso di breve trattato o scritto inserito nel giornale, 11011 si vede perchè 'devasi rifiutare la voce Articolista, » così il Rigutini, e non ha torto. Certo è voce che suona non bella.
      Articolo : 11011 è qui il caso di esporro le spiegazioni che su l'uso dell'articolo dà ogni grammatica. Noterò soltanto che l'uso dell' articolo, già di per sè diffìcile è in questi tempi reso anche pili diffìcile per l'anarchia che rogna nel parlare e nello scrivere comune. L'anarchia in fatto di lingua, cioè poter dire e scrivere come si vuole, è segno indubbiamente grave. Parti importantissime del discorso, come articoli e preposizioni, le quali sono, per così dire, i perni su cui girano le parole, devono. quanto più si può, essere fìsse da regole determinate e costanti. Detto ciò, accenniamo ad alcuni errori od incertezze comuni. Regola generale : 1' articolo ha valore determinante : ecco perchè il cognome che esprime la gente, dovendo significare un individuo di essa gente, riceve l'articolo: il Petrarca, il Tasso etc. Tale norma oggi è osservata a casaccio, e, se non erro, l'articolo tende a scomparire.. Così lessi nei giornali : il Novelli inaugurò a Roma la casa di Goldoni e non del Goldoni, e l'errore ¦— se errore — passò inavvertito. Taluno ha osservato : noi mettiamo l'articolo davanti ai nomi illustri e ommettiamo davanti ai nomi comuni. Ma anche cotale regola, cho sarebbe del resto assai arbitraria e bizzarra, non è mantenuta. Si intendo però che « ci sono eccezioni, po' cognomi divenuti per una specie di antonomasia popolari quasi nomi propri di persona, come <ìaribaldi, Giusti, Leopardi, Cavour, Mazzini; e così a volto per ragioni di stile, come quando nel capitolo XXX dei Promessi sposi sono indicati con una metonimia i reggimenti che passano di mano in mano il ponto di Loeco; ovvero infine per segno di amicizia e familiarità. Ma in . tutto il romanzo, e specialmente ne' capitoli XXVII oXXXlI, dove son noveratitanti dotti, il Manzoni a' casati premette sempre 1' articolo. Sia come si sia, quest'errore s' incomincia a sentire soltanto lungi dal Tevere e dall' Arno: e mentovare illustri viventi e persone di conto e d'autorità senz' articolo, come si farebbe per indicare un compagno di scuola, pare a-me un metterci tutti in un mazzo, a tu a tu, non bella creanza, anzi talora una sgarbatezza. » Romanelli, op. cit. , I nomi propri d'uomo nonricevono articolo. Il Carlo,, il Luigi etc., sono locuzioni lombarde non però con tutti i nomi. , Co' nomi di donna si può premettere e tralasciare l'articolo. Certo è che nella nobile prosa o trattando di donne di gran rinomanza e rispetto i buoni scrittori non ponevano articolo. , A proposito di nomi propri e di anarchia di linguaggio notiamo che oggi non solo negli uffici ma anche nelle scuole, prevale l'uso brutto di mettere prima il cognome e poi il nome. Così dicesi e scri-vesi Brambilla Cesare e non Cesare Brambilla. Ma se si tratta di persone note e di qualche levatura allora compare prima il nome e poi il cognome : Silvio Pellico e non Pellico Silvio, Gabriele d'Annunzio e non d'Annunzio Gabriele; o che in tempi di gloriosa e fiera democrazia è lecito tale dispari trattamento ? I nomi registrati nel libro d'oro della gloria hanno prima il nome e poi il cognome : Giuseppe Mazzini, Camillo Cavour e non il contrario. La ragione degli elenchi non giustifica a pieno tale deplorevole incertezza, nè l'uso di altre lingue viene in sussidio a spiegar la cosa come una imitazione. Se poi uno ha titoli gentilizi, accademici, cavallereschi, li distribuisce a spizzico un po' prima, un po' in mezzo, un po' in fine, dove capita o pare. Tanto per rafforzare le nostro ragioni, non già nella speranza di rimodiaro al mal uso, riporto questo assonnato osservazioni del Petrocchi: « Inconvenienti dello s crivere il casato dopo il nome. l. ° Come s'è visto, si va contro alla storia e all'uso del mondo civile del nostro o dogli altri paesi. E questo è il meno peggio. 2.° Si porta un monto di confusioni, perchè son troppi i nomi di persona uguali ni casati. Marcello.Ernesto, Giovanni, Ercole, Nino, Onofrio, ecc.,


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Dizionario Moderno
Supplemento ai dizionari italiani
di Alfredo Panzini
Ulrico Hoepli Milano
1905 pagine 553

   

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