Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani

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      LEZIONE 1111.
      DELLE BEVANDE CALDE,
      Plinio, delle naturali cose sagacissimo investigatore, stimò che le bevande calde non sieno naturali, attesoché gli animali nè le bevono nè V appetiscono. Potrebbesi per somigliante ragione provare, che nemmeno le vivande cotte sieno naturali, perciocché quegli animali che non ricusano di mangiare le vivande cotte non rifiutano altresì le bevande calde, ed i porci, comecché non man* gino roba cotta, li beveroni caldi ingordamente tracannano. Ha la natura alcune cose destinate specialmente all'uomo, alla sua complessione appropriate e confacenti come le vivande cotte, il vino, le bevande calde ed altre di questa maniera.
      Sono dunque convenienti alla natura dell* uomo le bevande calde, ed alla salute del nostro corpo assai giovevoli, e da esse grandissimi, profitti ne trae la medicina. Questa nf introdusse F uso in prò degli uomini per ristorare e conservare loro la sanità: poscia il diletto commendolle a'curioei bevitori e posele in istuna, Avmmi IO


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Del vitto e delle cene degli antichi
di Giuseppe Averani
G. Daelli e comp. Editori Milano
1863 pagine 169

   

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Avmmi