Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani

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      LEZIONE \II.
      DE* VINI.
      Bacco fu detto da Virgilio largitor di letizia, e da Simonide, il vino d'ogni tristezza dispergitore: ed Euripide stimò forsennato qualunque è che tra'bicchieri non si rallegri:
      È pazzo chi bevendo non s'allegra.
      Omero si contentò di dire, che Bacco era l'allegrezza de'mortali : ma le sagre lettere, lodando il vino, passarono più oltre; e dopo averci insegnato che rallegra la vita, che porta letizia al cuor dell'uomo, soggiungono di più, che letifica ancora Iddio: Numquid desererem vinum metini, quod loetificat Deum, et homines t Ma queste iodi non convengonsi già ad alcuna di quelle tante sorte di vini fattizi e adulterini, de'quali nella passata adunanza copiosamente favellammo. Convengonsi solamente al vero Bacco, figliuolo di Semele, come dichiarò espressamente Omero.


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Del vitto e delle cene degli antichi
di Giuseppe Averani
G. Daelli e comp. Editori Milano
1863 pagine 169

   

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