Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani

Pagina (122/157)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      118 LEZIONb DECIMAtibi cantra naturam vivere, qui ieiuni bibuntì qui vi-num recipiunt iMinibus venis et ad cibum ebrii tran* seuntf Atquì frequens kocvitium adolescentium est, qiti vires excolunt, ut in ipso pe?iè balnei limine inter nu-dos bibant, imo potenti con quel che segue. Marco Antonio fu al sfacciato, che della sua ebbrietà scrisse un libro e svergognatamente il divulgò. Seneca a questo vizio attribuisce tutte le scelleraggini e tutte le sven. ture di questo gran d'uomo: Marcum Antonium magnum virum et ingenti nobilis , qua alias res perdidit et in externos mores, ac vitia non Romana trajecit, quem ébrietas; nec minor vino Cleopatrce amor! Hcbc illum res hostem reipubliem, hese hostibus suis imparem red-didit y hatc crude lem fecit etc. Non fu dunque iperbolico ingrandimento il rimprovero di Cicerone dove scrive che in evetu populi Romani negotium publicum gerens, Magister equitum , cui ruotarle • turpe esset, is vomens frusti» esculenti* vinum redolentibus gremium suum, et totum tribunal implevit. Ei cadde in tanta follia, che per la Grecia con ismoderate beverie e matte rappresentazioni sì spacciava per Bacco e pazzamente per quel Dio bandir si facea. Tiberio per ischerzo in vece di Tiberine Claudius Nero, fu da molti nominato Bi-berius Caldius Mero: perchè si dilettava di bere assai e di ber caldo. Fiacco e Pisone furono da lui promossi l'uno al proconsolato della Sona, l'altro alla prefettura della città, per aver con esso lui continuato a bere due giorni e due notti. Di questo Pisone narra cose mara-vigliose Seneca; uditelo: Lucius Piso Urbis custos, ebrius ex quo semel factua est,fuit: majorem partem noctis convivio exigebat: usqne in horam sextam fere dormiebat: hoc erat eius matutinum: officium tamen suum, quo tutela urbis contiaebatur, dilige zitissime ad-ministra vii: e quel clic segue. Ora Tiberio favoriva si altamente i gran bevitori, che dopo innalzò a quella carica Cosso pur solenne bevitore, tanto che alcuna volta


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Del vitto e delle cene degli antichi
di Giuseppe Averani
G. Daelli e comp. Editori Milano
1863 pagine 169

   

Pagina (122/157)






Minibus Atquì Antonio Marcum Antonium Romana Cleopatrce Cicerone Romani Magister Grecia Bacco Dio Tiberine Claudius Nero Bi-berius Caldius Mero Pisone Sona Pisone Seneca Lucius Piso Urbis Tiberio Cosso Seneca Tiberio