Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani

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      110 LEZIONE NONAMa egli č certissimo per mio avviso, che veramente i Romani coronavano ed inghirlandavano le .tazze coi, corone di fiori e d* erbe. Chiaramente il dimostra Virgilio nel terzo libro del divino poema:
      Tum Pater Anchtses magnum cratera corona Induitt implevitquo mero.
      Ove č da avvertire, che Anchise, prima veste e circonda colla ghirlanda la gran tazza, e poscia l1 empie di vino. Ed altrove :
      Cratera$ magno* statuunt, et vina coronantNon incoronavano od orlavano le tazze di vino , ma il vino . istesso inghirlandavano. Non potrebbesi acconciamente dire coronato il vino, se il vino stesso formasse ghirlanda al bicchiere, e l'incoronasse. Ap. presso Stazio parimente bė Jegge coronato il vino, non coronante il bicchiere :
      festasque dapes, redimitaque vina Abripiunt famuli.
      iProperzio altresė ci addita l'uso di circondare colle corone i bicchieri :
      mCum tua prapendent demisdce in pocula Berta.
      E Tibullo parimente: * #
      Aut t veste sacris tendent umbracula serti8, Vincta coronatus stabit et ipse calix.
      Quella parola sertis, acconcia a dinotar corone di fiori, o d' erbe, o di fronde, dimostra che di somiglianti co-


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Del vitto e delle cene degli antichi
di Giuseppe Averani
G. Daelli e comp. Editori Milano
1863 pagine 169

   

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Romani Virgilio Pater Anchtses Induitt Anchise Stazio Jegge Abripiunt Berta Tibullo Vincta