Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani

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      82 lezione settimapranditm, post quod non eunt lavanda manto. Non avendo mangiato che pane asciutto, non li era uopo lavarsi lo mani.
      Lavate le inani, altri servi portavano gli sciugatoi per asciugarsi, e le tovaglie per coprire la tavola. Virgilio iu due luoghi V accenna:
      to7isisque ferunt mantilia villis.
      Anticamente dicevano mantilia o mantelia tanto gli sciugatoi, quanto le tovaglie, ed i tovagliolini. Dopo cominciarono a chiamare i tovagliolini mappas e distinguerli dalle tovaglie. Per la qual cosa Marziale dice, che Ermogene non avendo potuto rubare , com'era usato di fare i tovagliolini, rubò la tovaglia :
      Attuterai mappam nemo, dum furta timentur, Mantile e mensa surripit Hermogenes.
      Dalle quali parole si comprende, che allora costu* ma vano i convitati di portar seco da casa ciascheduno il suo tovagliolino, come oggidì fa taluno del berretto volendosi cavar la parrucca. Lo qual costume tocca Marziale ancora ne' versi susseguenti :
      Ad ccenam Hermogenes mappam non aitalit umquam, A ecena semper rettulit Hermogenes.
      E qui voglio avvertire un1 altra maniera di dire latina smagliante alla toscana. Noi diciamo comunemente metter la tovaglia; volendo significare lo stendere che si fa della tovaglia sopra la tavola ; ed i latini simi-gliantemente dicevano. Sparziano, nella vita d'Elioga-balo: Nonnumquan tot pietà mantelia in mensam mitr tébat) his edulibus picta} qua apponerentwr : e Lam-pridio, nella vita d'Alessandro Severo : Cogvivium ncque opiparum, ncque nimis parcum, sed nitori* summi


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Del vitto e delle cene degli antichi
di Giuseppe Averani
G. Daelli e comp. Editori Milano
1863 pagine 169

   

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