Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani

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      LEZIONE VI.
      delle preziosità* delle mense e de1 v ab rl lamenti.
      Paolo Emilio, prode guerriero, e famoso vincitor di battaglie, e di regni glorioso conquistatore, volendo con solenne convito solennizzare la sconfitta di Perseo, egli stesso apparecchiò, e disposelo, e ordinollo si fattamente, che tutti ne fecero maraviglia ; ond* egli disse : non meno abbisognar di senno chiunque ordina un giocondissimo convito, che chi ordina una formidabilissima armata. Gli antichi, i quali avevano tanti, e si diversi ministri, ed in quest'arte cotanto esercitati, ed esperti, creder si dee che '1 tutto maravigliosamente disponessero. A ragione gridava Seneca: Dii boni quantum ho-mrnum unue venter exercet ! Sentiste nel passato ragionamento, che Dario t ?enza quelli che ministravano a tavola, conduceva seco oltre a ottocento quaranta persone. Non minore per avventura sarà stato il numero de" serventi alla tavola. Lucano , d' essi la gran Avirani. 5


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Del vitto e delle cene degli antichi
di Giuseppe Averani
G. Daelli e comp. Editori Milano
1863 pagine 169

   

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