Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani

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      LEZIONE Vdegli antipasti e delle seconde mense.
      Quantunque gli antichi non apponessero sempre le seconde mense, come accenna Ateneo, nuli adimeno, perciocché l'usavano quelli che gaiamente viveano, e con lautezza cenavano, dopo avervi trattato si splendidamente ne* passati ragionaménti, non voglio rimandarvi sconsolati senza queste, che sono il finimento della cena e, come leggiadramente disse Platone, la consolatone e il conforto del piacere e'1 diletto del diletto.
      Gli antichi dividevano la cena in tre parti. Nella prima ponevano gli antipasti i quali, con nome al nostro corrispondente, da Apuleio sono addimandati antecania, la qual parola per metafora egli adopera disonestamente. Macrobio simigliantemente chiama questa prima parte ante cwnam; e Varrone principia comrivii siccome noi gli addimandiamo principj, ma Petronio più volte la nomina guetationem, e Marziale gustum. Cicerone l'appella promulsidem, perciocché nel principio de1 conviti solevano bere il mulso, o vogliamo dire9 vin melato ; conforme al precetto d'Orazio :


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Del vitto e delle cene degli antichi
di Giuseppe Averani
G. Daelli e comp. Editori Milano
1863 pagine 169

   

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Ateneo Platone Apuleio Varrone Petronio Marziale Orazio Macrobio Cicerone