Del vitto e delle cene di Giuseppe Averani

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      dieando, che quella sola perla costasse oltre a dugento cinquanta mila scudi, e non conto mila, come scrive un valente dicitor toscano poco nella materia dell'antiche monete versato. Non furono in alcun tempo mai al mondo uè le più gratuli, nò le più famose perle di queste due, le quali erano Btatc in prima de1 re d'Oriente ; e la compagna, che intera si salvò, fn portata a Roma dopo la morte di Cleopatra, e segata per mezzo, fattone due, furono appese agli orecchi della statua di Venere nel tempio della Rotonda. Laonde non ò improbabile ciò che si legge ne'più corretti manoscritti di Plinio, che quelle due perle costassero un milione o mezzo. Ora questo uso di ber le perle stemperate era molto frequente in Roma, come narra Plinio, e per appagare si disordinato appetito e prurito brutale di gola, le più preziose procacciavano.
      Che più? Gli stessi cibi dozzinali rendeva cari la fantastica delicatezza e golosità de1 ghiotti. Apicio annaffiava la lattuga col latte, perchè più tenera, e più saporita fosse, ovvero perchè caro costasse. Faceva altresì morire le triglie nel garo, il quale era una sorta di salsa, che in Ispagna manipola vasi, e valeva a'tempi di Plinio oltre a uua piastra la libbra, e al tempo d'A-picio per avventura alquanto più. Fu ritrovamento del medesimo Apicio il nutrire e pascere a sazietà 1 porci di certi fichi venuti della Boria, e cosi ingrassati soffogargli repente con una strabocchevole bevitura di vino melato. Ingrassavano altresì i capponi, le galline, ed i piccioni con cibi inzuppati c rinvenuti nel latte : tutte invenzioni per follemente scialacquare il suo. Accresceva smisuratamente la spesa la gara de'ghiotti, che i buon bocconi in altissimo prezzo montar faceva. Una triglia di quattro libbre e mezzo, mandata in mercato da Tiberio e messa all' incanto, Ottavio la pagò venticinque scudi per gran gara che ebbe con Apicio. D'un'altra


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Del vitto e delle cene degli antichi
di Giuseppe Averani
G. Daelli e comp. Editori Milano
1863 pagine 169

   

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