;V LA DISCUSSIONE DEI PROBLEMI. 441
fra O ed M ed xì, che diminuisce sempre, dà il punto M; mentre k _ !
varia da 5 V 2 a -3-, xi ed x-i danno due punti P posti fra 0 ed M;
o
infine, allorché k , i due punti P dell' interv. precedente V 2, -g-j ,
dei quali uno andava da 0 verso M e l'altro si muoveva in senso contrario, vengono a. coincidere, dopo di che non si ha più soluzione per il problema.
Come risulta dal prospetto, in questo problema possono ottenersi le
c __ h
conclusioni senza la considerazione di e -> le quali funzioni gioii a
vano però per un utile controllo.
XII. Determinare i lati di un triangolo rettangolo, conoscendo la differenza d dei cateti x, y {x > y) e la differenza k dell'ipotenusa z e dell'altezza.
(Il problema 93 dei P. E. è il problema analogo, nel quale sono dati x " %)- 1/ 0 la differenza fra z e l'altezza).
Per le condizioni del problema e per le formolo XL1I, XLVI del § 1 della Parte Seconda (Questioni), si ha il sistema:
x y = d, x% + y1 z*, xy = z (z k).
Sottraendo dalla seconda di queste equazioni il doppio della terza, si ottiene l'altro sistema equivalente:
x y = d, xy z (z k),z- 2kz + d1 0 .... (1.
Consideriamo k come parametro variabile : evidentemente, esso può assumere solo valori positivi. Perchè z dia una soluzióne del problema dovrà essere positiva. Ora si ha per l'ultima equazione:
Ò = k2 d* = (k + d){k d),
e delle due radici di questa funzione di k si deve scartare la negativa d ;
d1, indipendente da k; = 2 k.
a
Valori notevoli: 0, d.
Le prime due equazioni del sistema (1 danno:
x + ( y) à, x ( y) = z (k z).
Adunque, x e y sono radici dell'equazione ausiliaria in w (P. E., Introd., n. 20, esempio 4° a) ed esempio 29°): ul du + z (k z) = = 0____(2.