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I complementi dell'algebra elementare.
Parte I. Teorie
S. Ortu Carboni
Raffaello Giusti Livorno, 1900, pagine 467

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ;V LA DISCUSSIONE DEI PROBLEMI. 419
   ralf e trattasi di problemi d'applicazione dell'Algebra e della Trigonometria alla Geometria.
    ; 'Nei casi di rappresentazione non difficile, si fa anche il diagramma -
   2°. L'esame dei casi  %particolari più notevoli (già messi,' in parte, in evidenza collo studio della variazione del parametro) e segnatamente dei massimi e minimi; e sì illustra anche ciascuno di essi con la corrispondente figura: in generale, per i valori estremi o limiti degli intervalli di variazione del parametro e delle incognite, quando è dato o si è convenuto che quello e queste possano assumere quei valori estremi, si hanno per i problemi di Geometria figure deformate o degenerate (un segmento nullo, area ridotta ad un segmento, cerchio rappresentato dal sistema di due rette, ecc.)
   3°. I rilievi e riferimenti diretti a collegare la questione proposta ad altre affini od a proprietà note, ovvero diretti a generalizzare, quando si possa, il problema od a ricavare, per le questioni geometriche, interessanti proprietà della figura in esame dallo studio algebrico delle relazioni comuni a dati e ad incognite. Se una delle soluzioni accettate dopo la discussione a) del n. 227 soddisfa il sistema complessivo S delle equazioni simultanee costituito dai sistemi S' ed S', ma scolla discussione bf del n. 227 si è constatato che non verifica tutte le condizioni di possibilità, espresse dai sistemi s . ed s di inequazioni o di relazioni miste, e gli altri speciali vincoli non tradotti in equazione, e quindi non è una soluzióne del problema; allora, si procurerà di interpretare tale .soluzione estranea variando opportunamente le condizioni di Jwssibilità, in modo da trovare il problema, cui' quella soluzione appartiene.
    %J\ 229. Se un'incognita a: di un problema, che ha dato luogo ;(227, b)) all'equazione di secondo grado f{x)=ax2-\-bx-\-c-=0, e tenuta alla condizione ¡r£m[oa;2w] ovvero all'altra h<.x