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I complementi dell'algebra elementare.
Parte I. Teorie
S. Ortu Carboni
Raffaello Giusti Livorno, 1900, pagine 467

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a cura di Federico Adamoli

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   la discussione dei problemi.
   415
   Se F(aO=0 è l'equazione di primo grado cp (p).a;+cpi(p)=0,
   presenti i Capitoli II, III e V nello studio delle funzioni cp e    Se F(«) = 0 è l'equazione di secondo grado cp (p). ìc® + +    mediante S,  ,   , funzioni dei coefficienti cp, cpx, cpa, e
   quindi, tutte od in parte, funzioni di p. Così si stabilisce, per la variazione o cammino di p fra suoi limiti (inclusi od esclusi) fissati dal problema ovvero convenuti (che vengono dati dai sistemi di inequazioni o di relazioni miste s ed s'), quando le radici sono reali e quando immaginarie e, nel caso della realtà, se ne determina il segno; ossia, si trova, in quali intervalli della variazione di p (che vengono fissati dai
   c b\
   valori notevoli di p forniti da 8,  e   le radici sono
   a a)
   reali e disuguali ed in quali intervalli risultano immaginarie.
   Dopo di ciò, mediante le equazioni del sistema tipico Sh si possono ricavare, per ogni valore reale di x i valori corrispondenti delle altre incognite y, z, .... , rispetto alle quali si suppongono ordinatamente risolute le equazioni di Sh.
   Anche qua, se Sh non è equivalente ad S, bisognerà scartare delle soluzioni reali di Sh, quelle per le quali colla sostituzione diretta si è potuto constatare che non verificano S (sono estranee ad S).
   Com'è noto (193, 175), con questa discussione dello radici dell'equazione di secondo grado F (x) = 0, si trovano anche i valori massimi e minimi di p (e si ricavano subito i valori di x che corrispondono a questi
   generale il prof. Aussant-Carà nei fascicoli IV, V e VI (Aprile, Maggio, Giugno 1898) dell'annata I del Supplemento al Periodico di Matematica diretto dal Prof. Lazzeri: in tale Supplemento, si danno pure esempi di discussione (questioni 79, 92, 115, 127), i quali abbondano nel più volte citato Giornale di Vuiberl e specialmente nelle ultime an-t^rto. 11 Prof. Biasi non si allontana molto dall'esposizione del Tartinville, considerando
   Sempre f{± oo) e separatamente i coefficienti a, b, c, invece dolio loro funzioni  -5- ,
   il Prof. Aussant-Carà esamina attentamente le soluzioni limiti e ritiene la trattazione del Gfrod come una semplice modifica al metodo del Tartinville: ma i due metodi sono sostanzialmente distinti, inquantochè Girod tende a cercare gli intervalli della variazione del parametro contenenti soluzioni, mentre col metodo primitivo del Tartinville si esamina tutta la variazione, come risulta dai numerosi esempi del n. 231. Per molti particolari, i procedimenti della discussione generale dei problemi nei lavori di Biasi e di Aussant-Carà, che gli alunni consulteranno con profitto, differiscono da quello seguito qua.
   essa ammette l'unica radice
   '^j-y , per la quale, tenendo
   A'