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CAPITOLO, IV.
§2.
discussione generale delle radici di un'equazione avente per coefficienti funzioni di un parametro e variazione di una funzione i cui coefficienti sono funzioni di un parametro eliminante di due equazioni di 2° grado ; confronto delle radici di due equazioni di 2° grado; applicazione ai massimi e minimi risoluzione di alcune speciali inequazioni e di sistemi d'inequazioni.
192. Ove i coefficienti di una funzione f(x) sieno espressioni costanti, anche i valori di f{x), corrispondenti a valori particolari o generali della variabile, saranno espressioni di costanti. Allora, per farsi in qualche modo idea della variazione di f{x), bisognerà:
1°) studiare la composizione dei valori sì della variabile che della funzione, specialmente dei notevoli fra essi, facendo tutte le dovute ipotesi sui coefficienti e sulle loro relazioni, che possono far variare i valori notevoli;
2°) disporre, ad esempio in ordine crescente, i valori della variabile.
Quando poi i coefficienti di f[x) fossero funzioni di un parametro variabile p, evidentemente per ogni valore arbitrario di questo si avrebbe una variazione di f(x); ossia, i valori notevoli della variabile e della funzione dipenderebbero in generale da p (sarebbero funzioni di p),per modo che, facendo variare p da ® a + oo (od in quell'intervallo particolare determinato dalla quistione che si tratta), vallerebbero pure i valori notevoli. Questo studio si può fare, per ciascun valore notevole sulla sua espressione, col metodo esposto (174); prima o dopo di aver esaminata la variazione di f(x), nell'ipotesi di p costante. Ma, per le applicazioni, importano le variazioni di quei valori notevoli xt della variabile x, per i quali f(x) diviene zero, anzi più specialmente le variazioni dei loro segni (174): i valori di p, che rendono nulli gli xr, quelli che danno gli intervalli di separazione dei