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I complementi dell'algebra elementare.
Parte I. Teorie
S. Ortu Carboni
Raffaello Giusti Livorno, 1900, pagine 467

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   . , LIMITI DELLE FUNZIONI E LORO APPLICAZIONI. 295
   . I. (Metodo diretto). Si ha: (2x  3) (2  x) =  2x2 + Ix  6;
   allindi senza rifare lo studio della variazione, ricordando che la funzione
   ' , , . b2  4«c di 2° grado àx2 + bx -f c assumo un massimo od un minimo----
   b
   per x =  -g- > secondochè a > 0, si trova in questo caso particolare
   . 1 7
   ¡1 massimo -g- per x  -j  %
   II. (Applicazione dei principi). Poiché
   (2x - 3) (2 - *) = (2x ~ 3)0(4~ 2x),
   u
   basta considerare la funzione {2x  3) (4  2x) : essendo (2x  3) -f -f (4  2x)  cost., si ha un massimo quando 2x  3=4  2x, donde
   $ = -j ; per il qual valore, la funzione assume il valore  3j 
   4 J 8
   III. (Metodo indiretto). Ponendo (2»  3) (2  x) y, sarà 2x2 
    Ix + (6 + y)  0. Ora l'equazione, che dà i massimi ed i minimi, è
   8(y)=49  8(6 + y) =  8 ly  -ij . Essendo m =  8, la radice-^ è un minimo. ^ '
   IV. (Metodo infinitesimale). f(m + 5) = (2»i + 22  3) (2  m  £) = = (2m  3) (2  m)  (2m  3) 8 + 28 (2  m)  282; quindi :f(m + 8) 
    f(m) = [2 (2  m)  (2>»  3)] 8  282 = (7  4»») 8  232. Dovendo essere identicamente zero il coefficiente di 8, se per a; = mla funzione
   7
   f(x) è un massimo od un minimo, si ha 7 4w = 0; donde, x   ,
   che dà in realtà un massimo, perchè il coefficiente di 82 (indipendente da m) è negativo.
   V. Coefficienti indeier minati). Si ricava: (2x  3) (2pi pia:); e quindi 2x  3 + 2pi  x = 2pt  3 + x (2  pi). Ponendo 2  pi = 0 e 2x
    3 == pi (2  x), risulta pi = ^-- e 2  ~ -= 4x + 7, la cui
   7 u  x u  x
   radice è appunto x =  "
   180. Colla scorta di questi (175-179) e dei numeri precedenti, sappiamo dunque trattare le quistioni seguenti:
   la. Essendo x,y due variabili legate dall'equazione di 2° grado ax3 4 bxy + cy* + dx + ey + f = 0, determinare in quale intervallo od in quali intervalli (reali) può variare una di esse, per esempio y, mentre l'altra varia da  co a -f oo (per valori reali). La y è funzione (implicita) della x: si cercano, col metodo indiretto esposto nel n. 175, i massimi ed l minimi di y, risolvendo l'equazione rispetto ad x. Si può operare poi allo stesso modo per x.