LIMITI delle FUNZIONI e lobo APPLICAZIONI. 289
Jy ________
Supposto ancora x tale che a2 »'>0, [ritenendo V«2 x2
come un radicale algebrico e quindi suscettibile di un doppio segno
(biforme)] si potrà considerare la funzione ~~~Ìaì x2', la quale,
mentre x varia con continuità da a ad a, va da 0 a 0 per una successione continua di valori (negativi) eguali opposti a quelli assunti da
ÌL ya2 _ x2, sicché b è un minimo per Va2 x2 (172). Esten-
a a
dendo la definizione di funzione, sarebbe permesso ritenere il radicale g ______
algebrico. V«2 x2 come una funzione di x, tale che, per ogni valore ' a
di x, assuma due valori (eguali opposti: funzione biforme); allora, si direbbe che :
1') mentre x cresce da a a 0, f{x) cresce 2a 0 a b (massimo e massimo assoluto);
2°) quando x cresce da 0 ad a, f(x) decresce da è a 0; 3°) se x decresce da a a 0, f (x) decresce da 0 a b (minimo e minimo assoluto) ;
4°) ed infine, mentre x decresce ancora da 0 a a, f (x) cresce
da b a 0. __
Se in particolare a b, f(x) rfa2 x2 : in questo caso, mentre x varia con continuità da a a 0, indi da 0 a a, poi da a a 0 ed infine da 0 ad a, f (x) varia con continuità da 0 ad a, da a a 0, da 0 a
a e da a a 0.
j _________
4°. f{x) = i x2 'a2 (radicale positivo). Rilevasi subito che f (x)
e, reale in ciascuno degli intervalli ( oo, a), (a, -f-oo), avendosi, (per x < a ed x> a, x2 a2 ~> 0 : in ogni intervallo finito, che non sia ( a, a), f(x) è continua. Evidentemente è: f(± oo) = oo (massimo assoluto) ed f(± a) 0 (minimo assoluto); non si ha nè massimo, nè minimo. Dunque, mentre x cresce da oo a a e poi da a a + co, f(ie) rispettivamente decresce da oo a 0 e poi cresce da 0 a + oo. Considerando il radicale biforme come nell'esempio precedente, si avrebbero, in corrispondenza alle due variazioni ( oo, a), ( +- co, a) della x, due eorsi per f(x) (che allora sarebbe funzione biforme) ed entrambi da + oo lattassimo assoluto) a zero (minimo) e da 0 a oo (minimo assoluto).
5°. f(x) = ì . È chiaro (138) che: mentre x cresce da co a 1
x
« poi da 1 a 0, la funzione decresce da 0 a 1 e poi, più rapidamente ancora, da la co (139); mentre x continua a crescere da 0 ad 1 e quindi da 1 a + oo, f(x) decresce da + oo ad 1 e poi, più lentamente, da 1 a 0. Considerando come non interrotto dall'infinito (159, notala pag. 260) questo corso di f(x), che in realtà consta di due corsi parziali, si può dire che f (x) va da 0 a oo, donde, passando per -f oo, ritorna a 0.
Ostd-Cabboisi, 1 Compi, dell'Algebra elementare ecc. 19