Discorsi vari intorno alla bandiera 3» «
Della virtù e della costanza con cui — per la Idea immortale che ne' suoi colori risplende — oprarono e patirono i nostri migliori, voi avete qui, documento vivente, il mio antico amico e collega, Federico Co-mandini (').
Contro quella Idea stavano, congiurati da secoli, il Papato e l'Impero — le due più potenti istituzioni che abbiano presieduto al governo delle Nazioni nella loro minorità civile. E molti, pel lungo uso della servitù — anche mutati i tempi — la giudicavano utopia, disperando del suo trionfo.
Ma la giovine Idea fu più potente della vecchia tradizione e della forza che a questa faceva riparo, perchè in essa erano la Verità e la Giustizia. La Fede di un Grande del Pensiero — Giuseppe Mazzini — e l'azione di un Apostolo armato della redenzione de' Popoli — Giuseppe Garibaldi — la fecondarono nel core delle moltitudini; chiamarono alla riscossa l'intera Nazione, senza eccezione di classi e di parti: e l'Italia sorse a indipendenza ed unità : — indipendenza ed unità non compiute al tutto, ma destinate a compiersi per quella stessa legge che le iniziò, e a ricevere corona di sincera libertà e di equità sociale — com'era nei voti de' Precursori.
Tale fu l'arringo della bandiera intorno alla quale v'accoglieste fratelli nelle prove passate; nè la sua missione è finita. Erra chi così crede. Altri vessilli possono levarsi a segnacolo di protesta contro ingiustizie
(') Federico Comandini (1815-1893) di Cesena, fu patriotta attivissimo nei moti romagnoli del 1831 e 1853. Di lui ne scrisse il figlio Alfredo. 11 Comandini fu grande amico di Aurelio Saffi che dell'amicizia di lui in questo discorso augurale si onora.