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Capitolo terzo
un cittadino dei tempi nuovi. Imperocché l'idioma nazionale non si conserva e non si diffonde fra misere plebi che lasciano la patria senza conoscerne il linguaggio, ma si mantiene e ha virtù di propagarsi fra un popolo che l'educazione rende capace di sentir nobili ideali.
Il movimento migratorio dà luogo a un'ultima osservazione, importante per sè e perchè esprime anche la tendenza di gran parte dell'emigrazione italiana: il numero dei ritorni in patria non solamente è assai grande, ma di anno in anno si accresce. Si trasforma in emigrazione temporanea anche una porzione ragguardevole di quella che, pochi anni or sono, conside-ravasi permanente. Le accresciute agevolezze nei trasporti marittimi, l'attenuazione nel prezzo dei noli, la diffusione delle notizie intorno alle contrade d'immigrazione, il moltiplicarsi delle, conoscenze nei paesi mediterranei e nelle plaghe transoceaniche, virtualmente hanno diminuito in modo straordinario le distanze. In pari tempo l'aumento, il miglioramento e il buon mercato delle comunicazioni terrestri hanno accresciuto il raggio di espansione dell'emigrazione temporanea nel continente d'Europa, cosicché davvero si può affermare, senza esser tacciati d'iperbole, che territorio economico del lavoratore italiano è il mondo. In queste condizioni di cose, che non tutti hanno considerato abbastanza, anche il problema dell'italianità da una parte si complica, ma dall'altra può destare minori preoccupazioni, in sino a quando non si ergano all'estero tassativi divieti al lavoro dei nostri emigrati. E da questa stessa condizione di cose si eleva una questione urgente, che la Dante Alighieri non può non presentare agli uomini di Governo: se cioè non sia necessario di concretare e di affrettare, a prò degli italiani che ritornano in patria,