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Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   34-S
   126 Capitolo terzo
   della nazionalizzazione americana dei nostri connazionali. Il Commissario federale lamenta, si rammarica quasi, che fra gli immigrati di taluni paesi si cerchi di mantener vivi il ricordo e l'affetto verso la madre patria. Inoltre egli crede di scorgere le fila e l'ordito di una inframmettenza straniera, avente per fine di favorire l'esistenza di nuclei coloniali a parte, negli Stati Uniti, per isfruttarne le risorse economiche a benefizio del paese d'origine, e col proposito di render più difficile la fusione degli emigrati coi cittadini della Confederazione, facendo cosi ostacolo al più rapido conseguimento dell ''ideale americano. L'ideale di Roosevelt: per cui sovra ogni cosa l'immigrante deve imparare a parlare, a pensare, ad agire come un cittadino degli Stati Uniti ; per cui l'americano che assorbe idee, tendenze e prende atteggiamenti europei, non è un traditore della patria, ma peraltro è un cittadino senza valore e inutile, un elemento nocivo come l'immigrante che conserva l'anima straniera ; per cui quello stato dello spirito inconsistente che appellasi cosmopolitismo è disprezzabile; per cui nella vita sociale e politica dell'Unione non vi debbono essere americani-tedeschi americani-irlandesi, americani d'altra specie, ma veri cittadini-americani, e purché siano tali, senza ricercarne le origini ; per cui il grande afflusso dell'emigrazione europea ha recato agli Stati Uniti molto bene e molto male, e il trionfo del bene sul male dipenderà dal modo con che i nuovi arrivati si getteranno anima e corpo nella vita nazionale, cessando d'essere europei per diventare veramente americani ; secondo cui, per concludere, fra tutte le nazioni della terra, la nord-americana è quella che tiene in mano le Sorti degli anni futuri.
   Data questa imperiale disposizione di spirito di chi governa la grande Repubblica e considerate le relazioni che ad essa ci avvincono è stato posto il quesito :