Discorsi per la posa della prima pietra
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(Afferma pure il ministro che l'intervento dello Stato nelle condizioni specialissime dell'edilizia nella capitale non deve arrestare le private iniziative e l'azione benefica delle cooperative, dichiarando anzi di confidare soprattutto nella cooperazione che ha già in Italia conseguito tale sviluppo da offrire esempi nuovi e luminosi all'esempio straniero).
Parole di un propugnatore e creatore della cooperazione nella circostanza predetta (')¦
Sire! in questa Roma le turbe degli errabondi, dei senza tetto hanno in ogni tempo innalzato al cielo le loro irose proteste. E ricordo come Tiberio Gracco, or son duemila anni e Gesù, duecento anni dopo, avessero lo stesso lamento per le abitazioni che mancavano agli uomini mentre anche le belve hanno la loro tana.
La civiltà moderna (prosegue poi l'oratore) ha fuso insieme Roma e Gerusalemme, le grida di vendetta del tribuno romano e le ineffabili mansuetudini del divino maestro, e in nome dei doveri che essa ci impone noi abbiamo preso l'impegno, qui a Roma e per tutta Italia, di procurare meno duri giacigli dove possano posare lo stanco capo, ai vagabondi e derelitti eredi del Fi-
(') Non meno fecondo fu il breve discorso dell'on. ministro Luigi Luzzatti, il quale tanto utile e sì vigorosa opera consacra al bene economico del paese. L'on. Luzzatti in un felicissimo inizio al suo discorso, affermato che « le sane e ridenti dimore sono il miglior rimedio contro l'alcoolismo e l'analfabetismo, poiché entra in esse ospite gradito, con un raggio di letteratura e di scienza, il libro », con eloquente parola continua colle parole qui riprodotte.
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