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Capìtolo terzo
tutte hanno saputo e potuto attingere ancora dal credito i sussidi indispensabili ad un'azione energica, spedita e feconda. Il vostro Governo e il Parlamento a incoraggiarle e a rinsaldarle soccorse con l'ultima legge del 2 gennaio 1908 a vantaggio delle case popolari.
Ricordo a titolo d'onore che tre società hanno assolto o stanno per assolvere completamente il loro programma : la Cooperativa dei ferrovieri, la Cooperativa di case ed alloggi, la Cooperativa «Luigi Luzzatti».
(Il ministro a questo punto osserva, però, che non si deve, come porta il programma generalmente formato dalle cooperative edilizie, costruire case da cedere in proprietà ai soci, aiutando cosi soltanto quelli che possono aspirare a tale fortuna; e poscia continua):
E stato perciò necessario che lo Stato intervenisse con provvedimenti nuovi e più diretti. Così, per leggi già promulgate o in esame, all'Istituto delle case popolari verrà conferita una potenzialità di 15.000.000 circa, e si è data vita all'Istituto per le case degli impiegati dello Stato, con una disponibilità di 11.000.000 di lire. Se a questi 26 milioni si aggiungono altri 5 milioni calcolati per la costruzione delle case da dare in affitto agli agenti ferroviari sui 30 milioni che sono anticipati agli Istituti di previdenza ferroviari per questo scopo, si avrà in Roma una disponibilità di 31 milioni di lire, con cui in pochi anni si può svolgere una larga parte del programma delle abitazioni a buon mercato. Ma questo alto fine potrà essere conseguito ad un patto: che i promotori e i capi delle benemerite società edificataci guidati da senno sperimentale e da criteri di prudenza amministrativa e industriale, sappiano in tempo premunirsi dalle sopraffazioni di prepotenti avversari rappresentati da aumenti di prezzi sulle aree, sui materiali da costruzione, sulla mano d'opera.