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Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Discorsi commemorativi
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   Spettacolo sublime ! Non un grido che accenni alla fuga, non un solo passo indietro; là dove la voce del dovere, la parola del duce li ha collocati, là stanno e pugnano, e là col petto sempre volto al nemico ad uno ad uno cadono que' prodi, vera progenie dei vincitori di Lepanto e di Legnano i quali tutti cran figli dei campi! L'impavido loro duce, coperto di ferite e di sangue, voltosi ai pochissimi che gli stavano ai fianchi, «Figliuoli, disse con voce risoluta, salutiamo i fratelli caduti, presentiamo le armi e moriamo con essi », e tutti morirono!... Signori, se questa è una sconfìtta, io ignoro che cosa sia la vittoria. Il nemico stesso stupefatto a tanto valore, at'territo lasciava quel campo quasi confessando col fatto che i veri vincitori erano quei giacenti. Poco appresso accorrevano i fratelli e in mezzo agli uccisi rinvenivano ancora alcuni feriti, dal nemico creduti morti, e son questi i soli testimoni di quella pugna memoranda, che mostra ancora una volta al mondo
   Le mani pietose dei fratelli raccolsero quei corpi trafitti, squarciati, disfigurati, stringenti ancora in pugno le armi e piangendo li composero in una tomba comune. Essi, quei gagliardi, dormono là su quella terra straniera, ma che ora non è più straniera, perchè bagnata dal sangue di quegli intrepidi figli d'Italia, è terra nostra, appendice della patria comune. Essi, quei generosi, dormono là presso alle palme, sul campo della loro gloria, nel silenzio si solenne e sì sublime del deserto, sotto l'occhio di Dio! La Croce getta la soave sua ombra su quel tumulo venerato, e la Religione, la. Chiesa vi stende sopra le sue ali amorose e
   j. gelli. 22
   che l'antico valore Negli italici cor non è ancor morto.