Discorsi commemorativi
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Parole pronunciate da un coloìinello alle esequie di un ufficiale del proprio reggimento, caduto sul campo di battaglia (').
Tenente Galluzzi, fratello nostro, in nome del reggimento ti saluto. Il nostro pensiero concorde va traverso il mare alla tua compagna derelitta e alla tua cara prole orfana. Ti dico in onore del tuo Reggimento che due promesse manterremo : il nome tuo rimarrà sempre fra noi come quello del fratello più dolce, e per bocca mia i tuoi compagni giurano di vendicarti alla prima occasione. Soldati, presentate le armi !
Parole di un colonnello per commemorare le vittime di un tradimento sul campo di battaglia (*).
Al cospetto di Dio e in nome di S. M., per delegazione della Patria lontana, con lo sguardo e la
(') Nella epica avanzata delle truppe italiane (26 novembre 1911) per «disinfettare» l'oasi di Tripoli, infestata da un nugolo di briganti arabo turchi, il 50 Reggimento fucilieri componeva l'estrema ala destra. Alle prime avvisaglie del nemico al tenente Mario Galluzzi, mentre disponeva in catena il primo plotone della 5a compagnia, una palla nemica squarciò l'aorta. La morte del valoroso ufficiale, amato per le sue qualità morali e intellettuali, cagionò il più profondo dolore. Il 29 novembre furono resi solenni e affettuose onoranze alla salma del compianto ufficiale. In codesta occasione il colonnello cav. Montuoro, comandante il gagliardo 50 reggimento fucilieri, pronunciò le parole riferite.
(*) Il 26 ottobre 1911 durante un attacco da parte dei turco-arabi alle trincee italiane di Bu-Meliana, presso Tri-
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