322
la sua nitida visione delle cose e la conoscenza profonda degli uomini, contribuiva efficacemente allo svolgimento felice dei nostri lavori.
Ed in questa sala, ove tante volte la sua voce echeggiò, ascoltata, per la difesa dei più vitali interessi cittadini, echeggi ora la voce del dolore e di rimpianto, che in nome di tutti i componenti questa Camera di Commercio, con l'estremo saluto io mando alla memoria del defunto collega.
Il 6 giugno iSór fon. Rattazzi dà comunicazione della, morte del presidente del Consiglio conte Camillo Benso di Cavour.
Col più profondo dolore mi tocca adempiere l'ufficio di partecipare alla Camera l'infausto annunzio della morte dell'illustre conte di Cavour, presidente del Consiglio dei ministri.
Sono certo di esprimere un. sentimento profondamente impresso nell'animo di noi tutti, dichiarando che la perdita di quell'eminente uomo di Stato è una grande sventura per la patria.
Colla potenza del suo ingegno, colla forza della sua volontà, egli aveva resi, in circostanze cosi straordinarie, segnalati servigi all'Italia, e stava come in procinto di mettere la corona in comuni speranze, ai voti comuni.
L'Italia deve essergli riconoscente per quanto operò; deve essere dolente di averlo perduto.
La Camera non può non associarsi a questo lutto, che è lutto nazionale; mi rendo interprete del di lei pensiero proponendo, che a manifestazione del proprio
* * *